Povera Elly, addio bagni di folla. Conte è pronto a sabotarle la piazza allestita da Repubblica

Per Elly Schlein si mette davvero male. Smentita dai padri nobili della sinistra, Romano Prodi in testa, lasciata al suo destino grillino in versione ‘peace and love’ dai socialisti europei, tollerata a malapena dentro il Nazareno, ora vede pure sgretolarsi la prospettiva di un bagno di folla in piazza. La manifestazione del 15 marzo lanciata con rulli di tamburi da Repubblica per voce di Michele Serra, allestita a uso e consumo del Pd, rischia di diventare un boomerang. Sotto il fuoco amico di Giuseppe Conte. Il leader 5Stelle, che domani andrà a Bruxelles insieme agli europarlamentare a manifestare il suo disprezzo per il piano von der Leyen, potrebbe rubarle la scena.

La piazza di Repubblica diventa un boomerang per Schlein

I pacifisti senza se e senza ma del Movimento 5Stelle hanno già convocato da molto tempo la loro piazza per il 5 aprile, facendo ampiamente intendere che delle truppe dem non hanno bisogno. Da soli, a testa bassa, chiedono il disarmo confermando la loro storica insofferenza al destino di Kiev. Nessuna commistione con le sinistre ‘europeiste’ che non danno sufficienti garanzie di non cadere nella trappola guerrafondaia. Nelle ultime ore però Conte sembra non disdegnare l’idea malvagia di rompere, ancora una volta, il giocattolo di Elly. E sabotarle l’ultimo tentativo di esistenza in vita. Il dubbio che alla fine l’ex avvocato del popolo sabato prossimo si faccia vedere sotto le bandiere Ue viene proprio ascoltando le sue parole dallo studio amico di Che tempo che fa.

Conte ci ripensa e potrebbe rubare la scena alla segretaria dem

Perché non parteciperete alla manifestazione di sabato prossimo proposta da Michele Serra?, chiede Fabio Fazio. “Non ci possiamo essere perché in questo momento quando diciamo Europa dovremmo precisare che Europa. E noi diciamo no al piano di riarmo della von der Leyen. Non concediamo ambiguità”. E fin qui tutto secondo copione. Eppure, insiste il ‘bravo conduttore’,  la manifestazione si appella a più democrazia. Conte non cade nella trappola e rilancia. “Ricordo che la von der Leyen ha sottoscritto le condizioni al Consiglio europeo senza venire in Parlamento. Le piattaforme devono essere chiare. In questo momento non possiamo concederci incertezze. La piattaforma doveva precisare. La definiscano meglio”. Come a lasciare aperto un spiraglio. Poi, sotto il pressing di Fazio, si rivolge direttamente a Serra (“una voce importante, un intellettuale di grande spessore”, dice): “Michele, ti prego, se potessi definire meglio la piattaforma perché l’Europa delle istituzioni ufficiali sta andando verso il riarmo e io così non posso esserci. Se lo precisi ci saremo”. Imbarazzo o furbizia?

La contromanifestazione dei collettivi e di Potere al popolo

Nata come la piazza dell’unità, del sostegno trasversale alle bandiere blu dell’Unione europea, la mobilitazione lanciata dalle colonne di Repubblica ha finito per spaccare ulteriormente le sinistre già a ranghi sparsi. Di sicuro Elly avrà filo da torcere alla sua sinistra. Ironia della sorte. Per mesi e mesi a sposare la linea radicale e massimalista (a costo di perdere mezzo partito) e oggi a rischio fischi. Collettivi studenteschi e potere al popolo, infatti, si scaldano i muscoli per una contromanifestazione doc. Al grido di “No all’Unione Europea che si riarma, no alla difesa comune, la sicurezza è nel ripudio della guerra. L’effetto ‘Serra’ nuoce alla pace” si danno appuntamento sempre per il 15 marzo a Roma, a piazza Barberini in opposizione alla mobilitazione di Serra e del Pd.