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Processo per diffamazione rinviato, Saviano perde le staffe: “Il mio disprezzo per Salvini è immenso”

Odiatore seriale

Processo per diffamazione rinviato, Saviano perde le staffe: “Il mio disprezzo per Salvini è immenso”

Dopo aver definito il vicepremier "ministro della malavita", il predicatore rosso torna all'attacco: "È un traditore della democrazia, sta portando il paese verso una deriva pericolosissima"

Politica - di Eugenio Battisti - 10 Marzo 2025 alle 15:59

Cintura nera di vittimismo, campione dell’antimafia e odiatore orgoglioso, Roberto Saviano non perde occasione per confermare il suo “immenso disprezzo” – letterale – per il vicepremier Matteo Salvini. Per il predicatore rosso una medaglia da appuntare sul petto. Ne ha dato ampia prova anche oggi nel corso dell’udienza (rinviata al 25 giugno) che lo vede imputato per diffamazione nei confronti del leader leghista. I fatti riguardano degli “amorevoli” post del 2018 vergati dallo scrittore di Gomorra nei confronti del capo del Carroccio.

Saviano torna a sparare a zero su Salvini ‘che scappa’

In uno in particolare, oggetto della querela, lo ha definito “ministro della mala vita”. Saviano non ha cambiato idea, naturalmente. In aula, rendendo dichiarazioni spontanee (con Salvini assente per legittimo impedimento) è tornato all’attacco. Prima ha polemizzato sull’assenza imperdonabile del vicepremier e lo slittamento del processo. Poi ha calcato la mano definendolo un traditore della democrazia. Un’autentica ossessione. Il ministro, parte civile nel procedimento, doveva essere sentito in aula ma ha presentato istanza di legittimo impedimento per impegni a Milano. Alla luce della richiesta il giudice ha rinviato l’udienza al 25 giugno prossimo prevedendo eventualmente la possibilità per il ministro di un videocollegamento.

Il predicatore rosso è ossessionato dal vicepremier

Apriti cielo e giù con la narrazione di Salvini in fuga. ”Questo processo è cominciato nel febbraio del 2023 e da allora non è successo nulla. La querela presentata da Matteo Salvini nei miei confronti risale addirittura all’estate del 2018. Poco prima che, inebriato dal successo e dall’arbitrio, chiedesse i ‘pieni poteri’, tra i quali quello di ‘togliermi la scorta’, dunque revocare il regime di protezione: è anche di questo che dovrebbe venire a chiarire in quest’aula Matteo Salvini’’. Un bel salto carpiato e oplà si passa da accusato ad accusatore. Lo scandalo dunque non è aver apostrofato il vicepremier come un mafioso ma il fatto che un ministro e vicepremier sia impossibilitato a prendere parte all’udienza. “Che dire? Salvini ha tutta la necessità di scappare per non venire a farsi interrogare dalla mia difesa. Stiamo parlando di una persona che ha un profilo antidemocratico e figuriamoci se rispetta questo tribunale”, così a margine dell’udienza davanti ai cronisti.

Il mio disprezzo è immenso

“Da quel febbraio 2023 con oggi sono ben tre le assenze ‘giustificate’ del testimone Matteo Salvini con motivazioni spesso risibili. Il messaggio è chiaro: questo processo non si deve fare”. Ma il meglio deve ancora arrivare. Prima di lasciare la città giudiziaria Saviano ha aggiunto un’ultima chicca a favore di telecamera. “Il mio disprezzo verso Salvini è immenso, considero Salvini un traditore della democrazia, un uomo che sta portando il Paese a una deriva pericolosissima”.

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di Eugenio Battisti - 10 Marzo 2025