Prodi, l’ultima beffa: nella sua ex sede bolognese venderanno mortadella

Sembra una nemesi beffarda: ma la sede Pd dove era iscritta Romano Prodi diventerà una rivendita di salumi tipici bolognesi, inclusa la mortadella. Il taglio delle sedi dei circoli Pd a Bologna è entrato infatti nel vivo: la scorsa settimana le chiavi del circolo ‘Galvani’ dove fu anche iscritto Romano Prodi e mosse i primi passi in politica Elly Schlein sono state restituite alla proprietà, che ha preso contatti con la Mutua salsamentari.  Lo ha anticipato l’edizione bolognese di Repubblica. Nei locali di via Orfeo potrebbe trovare posto la sede dell’associazione che ha lo scopo di promuovere il patrimonio gastronomico bolognese, a partire dai salumi.

Dalla sede Pd di Prodi alla rivendita di mortadella

L’accordo con la proprietà, la Fondazione Duemila cui andarono i beni degli ex Ds all’epoca della nascita del Pd e che comprò questo locale anni fa, non è comunque ancora stato ratificato. La chiusura dello storico circolo rientra nella riorganizzazione sulla quale è impegnata la federazione del Pd per ripianare i debiti della Fondazione Duemila, 4 milioni, per cui dovranno essere restituite le chiavi di 33 sedi su 95. 

Il precedente della Bolognina, diventata la sede di un parrucchiere cinese

Il circolo “Galvani” fa parte appuntio del primo blocco di 33 sedi (su 95 in tutta la provincia felsinea) che la fondazione Duemila, proprietaria degli immobili ed ereditiera del patrimonio degli ex Ds, ha deciso di vendere per ripianare il maxi buco di bilancio da oltre 4 milioni di euro accumulatosi, negli ultimi anni, per il blocco (non si sa da chi autorizzato) del pagamento degli affitti. Entro fine aprile, dovrà essere conclusa l’alienazione. Una decisione che ha avvilito ulteriormente i compagni bolognesi.

Ma non è la prima avvilente metamorfosi. Non troppo distante dalla sede di via Galvani sorgeva la Bolognina, storica sede dove Achille Occhetto annunciò la storica svolta dal Partito comunista al Pds. Quella sede feticcio per la sinistra italiana è diventata la sede di un parrucchiere cinese. “La Cina è vicina”, gridavano i compagni negli anni ’70. Probabilmente non immaginavano che lo fosse così tanto.