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Casi limite a Prato e Milano

Ramadan all’italiana: il vescovo di Prato presta San Domenico agli islamici. E i muezzin svegliano i milanesi

Cronaca - di Luisa Perri - 30 Marzo 2025 alle 12:59

Per festeggiare la fine del Ramadan le comunità islamiche in Italia arrivano anche in luoghi impensabili fino a qualche tempo fa. Come a Prato, dove il vescovo Giovanni Nerbini ha messo a disposizione addirittura l’antico complesso di San Domenico. L’inedita accoglienza è stata accordata dalla Diocesi di Prato su richiesta della stessa comunità musulmana che stava cercando un luogo capiente in città in grado di ospitare i cinquecento partecipanti attesi per la preghiera.

Ramadan e il caso della Diocesi di Prato

Prato è la città italiana con più stranieri del Paese, in rapporto alla popolazione residente. Nel complesso, negli spazi adiacenti alla chiesa, si sono svolti i riti religiosi islamici. Al posto dei sacerdoti cattolici due imam hanno celebrato i riti nel cortile interno di San Domenico. «Quando la comunità bengalese ci ha inviato la richiesta di poter utilizzare degli spazi per la preghiera del Ramadan abbiamo deciso di metterci a disposizione, cercando una soluzione adatta alle loro esigenze e nel rispetto dei nostri ambienti – ha detto a La Nazione monsignor Nerbini –. A Prato convivono persone provenienti da tutto il mondo, appartenenti a confessioni religiose diverse. La reciproca conoscenza e la collaborazione non solo sono auspicabili, ma necessarie per riuscire a vivere una proficua convivenza. Da anni la Chiesa italiana, all’inizio del Ramadan invia alle comunità islamiche un saluto e la raccomandazione nella preghiera durante questo momento così sacro per la loro fede. Noi abbiamo deciso di permettere loro di riunirsi e crediamo che questo gesto possa essere un atto di amicizia molto significativo nell’anno giubilare dedicato al tema della speranza».

La Diocesi di Prato ha puntualizzato in una nota che gli spazi dove abitualmente si celebra la messa non sono stati concessi, né altri spazi della parrocchia adibiti al culto, che sono rimasti aperti e a disposizione degli sparuti fedeli cattolici che oggi hanno cercato di entrare a San Domenico.

“Milanesi svegliati dal canto dei muezzin”

Il ramadan all’italiana ha registrato anche un fuori programma a Milano. Dove gli abitanti della zona limitrofa al Parco Martesana sono stati svegliati all’alba dai muezzin. Il parco è stato infatti trasformato in una moschea a cielo aperto per le celebrazioni di fine Ramadan, con il canto tradizionale islamico che ha iniziato alle 7:30, svegliando il quartiere. La Lega ha sollevato pesanti interrogativi sul permesso del Comune di Milano: “Era a conoscenza dell’occupazione? Sono state rilasciate le necessarie autorizzazioni? Gli organizzatori hanno pagato per l’uso del suolo pubblico? Non c’era traccia dei vigili, segno che qualcosa non quadrava”, affermano Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale, Samuele Piscina, segretario Lega Milano e consigliere comunale, e Vanessa Ragazzoni, consigliere di municipio 2. Aggiungono: “Anche alla Barona, il traffico in via De Nicola e’ collassato dalle 6 per l’afflusso al centro sportivo, con scene di caos e auto ovunque. Il Comune di Milano, sotto la guida di Beppe Sala, deve spiegare ai cittadini perche’ non vengono rispettate le stesse regole per tutti. Per chiunque organizzi eventi senza permessi c’e’ una giusta punizione, ma per i musulmani sembrano esserci altre regole?”. La Lega preannuncia anche un’interrogazione comunale su quanto accaduto.

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di Luisa Perri - 30 Marzo 2025