
Islam ed Europa
Razzismo anti-musulmano, Fidanza: quante falsità e retorica nel nuovo video della commissaria Ue
I video non sono il forte della commissaria europea per la parità Hadja Lahbib, letteralmente messa in fuga dai social per la figuraccia planetaria del filmato virale sul kit europeo per la sopravvivenza in caso di attacchi militari. Oggi un altro scivolone dell'”euroministra” della parità, della preparazione e della gestione delle crisi, messo all’indice da Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo. Nel mirino il filmato realizzato dalla commissaria in vista del “Meeting per la lotta contro il razzismo antimusulmano”. L’intento è lodevole peccato che sia pieno di falsità, retorica anti-europea e denunce a senso unico.
Video contro il razzismo antimusulmano, Fidanza: falsità che destano preoccupazione
Si parte dal logo che campeggia in alto, scrive Fidanza in una nota circostanziata. “Quello del “Collettivo contro l’islamofobia in Europa” nato dopo lo scioglimento del “Collettivo contro l’islamofobia in Francia”. Un covo di islamisti radicali – incalza l’europarlamentare – che inneggiavano alla lapidazione e al terrorismo. E che aveva persino partecipato alla campagna d’odio contro Samuel Paty, il professore assassinato in Francia nell’ottobre 2020 al grido di “Allahu akbar”. Ma non basta. “Nel video – prosegue la ‘radiografia’ – la commissaria mentre denuncia la presunta “islamofobia” nei media e nella politica europea, ci accusa di essere sostanzialmente pieni di pregiudizi nei confronti dei musulmani che vivono in Europa”.
Silenzio sugli attentati islamisti nel cuore dell’Europa
Nessuna parola sugli attentati islamisti nel cuore dell’Europa – osserva Fidanza – né sulle minacce e sulle violenze a cui sono sottoposti gli europei cristiani o ebrei per colpa degli estremisti che stanno prendendo d’assalto Chiese, sinagoghe e altri luoghi religiosi. “Come se non bastasse, la commissaria arriva persino a tacciare come “islamofobo” chiunque voglia promuovere politiche nette contro l’immigrazione irregolare. Non possiamo accettare – conclude – che le istituzioni europee promuovano questa pericolosa retorica.»