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Respinta l’intitolazione di una via a Norma Cossetto. Il consigliere mostra la maglietta “Siete dei poveri comunisti”

Che tristezza la sinistra

Respinta l’intitolazione di una via a Norma Cossetto. Il consigliere mostra la maglietta “Siete dei poveri comunisti”

Politica - di Federica Argento - 26 Marzo 2025 alle 17:09

Che tristezza questa sinistra che riversa odio persino quando di tratta di onorare una martire come Norma Cossetto. Accade a Chivasso, in provincia di Torino, dove in Consiglio comunale si doveva votare per intitolare una piazza alla studentessa massacrata, violentata e gettata nella foiba dai comunisti di Tito. Ebbene, la mozione presentata dal consigliere di minoranza di centrodestra, Bruno Prestìa, è stata rerspinta. La sua mozione per intitolare una via, una piazza, un giardino o un’aula scolastica a Norma Cossetto è stata rigettata con 9 voti contrari e solo 2 favorevoli, tra cui quello dello stesso consigliere. La maggioranza, guidata dal sindaco sostenuto dal Pd Claudio Castello, si è resa protagonista di un atto indegno, perdendo l’occasione di manifestare pietas e umanità.

La rabbia che induce l’episodio è la stessa che deve avere provato Prestìa. Quando la politica smarrisce il senso della misura, resta soltanto la triste immagine di un consigliere trascinato fuori dall’aula dai vigili urbani. Va spiegato. Cosa è accaduto? È successo che in reazione alla mozione rifiutata, il consigliere ha esposto una maglietta con la faccia di Silvio Berlusconi e la sua celebre frase: «Voi siete ancora, oggi come sempre, dei poveri comunisti». Tutto il consiglio a rumore, il caos. Una provocazione dicono dai banchi della maggioranza di sinistra. Che coraggio, che delirio. Chiamano addirittura la polizia municipale. I loro deliri stanno a zero, più forte e inaccettabile è l’amarezza di veder respinta la mozione per intitolare una strada o una piazza a Norma Cossetto.

Il partito di Giorgia Meloni ha più volte chiesto che le venisse dedicato un luogo. “Nel dolore che si rinnova ogni anno, con la celebrazione del sacrificio di tutte le vittime della barbarie comunista e fascista – si leggeva nella nota – si segnala il tragico destino di Norma Cossetto: una giovane studentessa istriana che il 4 ottobre 1943, a soli 23 anni, fu sequestrata, seviziata e gettata in una foiba dai partigiani comunisti slavi. Il suo sacrificio, che rappresenta una testimonianza di coraggio e di amore per la Patria, è stato riconosciuto nel 2005 con la Medaglia d’Oro al Merito Civile, conferita dal Presidente della Repubblica con una motivazione che ne sottolinea l’eroismo”. Eroismo invece contestato dalla sinistra.

L’argomentazione? Ridicola: «Non si possono intitolare vie a tutti i morti», ha detto dalla maggioranza: da Veronica Davico di “Sinistra Ecologista” a Stefano Mazzer del Partito Democratico, fino ad Adriano Pasteris di “Noi per Chivasso”. Ignoranza e arroganza: non si tratta di una gara di memoria ma di un dovere civico, morale e civile verso una pagina buia della nostra storia nazionale. Clara Marta di Forza Italia ha ricordato che per Tina Anselmi – prima donna ministra della Repubblica, partigiana e figura simbolo della politica italiana – il Comune di Chivasso ha giustamente trovato un parco, inaugurato in pompa magna, con la presenza persino di Rosy Bindi, riporta giornalelavoce.it.

Ma allora perché queto doppiopesismo? Perché per Norma non c’è pace? “Siamo di fronte a una forma chiara di revisionismo storico, che ancora oggi, nel 2025, nega o minimizza la tragedia delle foibe – dice l’azzurra-. Ma ciò che è più grave è il tradimento verso quei valori che si sbandierano solo quando fa comodo. La verità è questa: Norma Cossetto è vittima due volte. La prima, a 23 anni, per mano della ferocia partigiana. La seconda, oggi, per mano della viltà politica, che ha deciso di ignorarla per non disturbare la propria ideologia”.

Sinistra becera e senza pietà su Norma Cossetto

Gli animi si sono accesi, a sinistra non sentono ragioni né pietà umana né senso della storia. Per cui la maggioranza l’ha buttata in caciara. A partire dall’assessore Fabrizio Debernardi che ha lasciato provocatoriamente la seduta. E di tutto questo dibattito resta l’allontanamento di Prestìa, dopo che il consigliere ha sbottonato la camicia mostrando la t-shirt con la frase di Berlusconi. Tra l’altro, in questo caso la frase calzava a pennello. L’allontanamento è stato ordinato dal presidente Alfonso Perfetto e dal sindaco Claudio Castello. Il tutto è molto triste: rende onore alla memoria collettiva è un valore e non una provocazione. Ma a sinistra usano la censura a intermittenza. La storia di Norma Cossetto, così come quella di Tina Anselmi e di tanti altri italiani merita rispetto. Ma  Chivasso Norma dà fastidio….(Nella foto Ansa la via intitolatale a Bari).

 

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di Federica Argento - 26 Marzo 2025