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Resti umani nei sotterranei di Castel Sant’Angelo. Un ex carabiniere disse che c’era la tomba di Emanuela Orlandi

Resti umani nei sotterranei di Castel Sant’Angelo. Un ex carabiniere disse che c’era la tomba di Emanuela Orlandi

Cronaca - di Redazione - 4 Marzo 2025 alle 13:34

I resti ritrovati nei sotterranei di Castel Sant’Angelo sono quasi sicuramente materiale da archeologi, ma nel dubbio si sono attivati anche i carabinieri per capire le origini di alcuni frammenti di ossa umane trovati la settimana scorsa e alcuni blog collegano quei resti alla scomparsa di Emanuela Orlandi.

I resti sono stati trovati in un pozzo nel museo nazionale dove sorge la Mole Adriana, a pochi passi da San Pietro. A quanto apprende l’Adnkronos, l’area è stata sequestrata dai carabinieri e i resti saranno sottoposti a esami di carattere antropologico. Ad avvisare gli investigatori subito dopo il ritrovamento da parte di alcuni operai, che stavano svolgendo delle ispezioni ai pozzi a causa di infiltrazioni di acqua in un cunicolo, usato molto probabilmente come prigione, è stata la direttrice del museo.

Emanuela Orlandi e l’appuntamento a Castel Sant’Angelo

I resti umani ritrovati a Castel Sant’Angelo riaccendono inevitabilemente i fari sulle dichiarazioni rilasciate nel giugno 2023 dall’ex carabiniere Antonio Goglia. L’uomo ha scritto una lettera al sostituto procuratore Stefano Luciani asserendo che Emanuela Orlandi, la giovane di 15 anni scomparsa il 22 giugno 1983, giacerebbe sepolta proprio a Castel Sant’Angelo e insieme a lei ci sarebbero anche i resti dell’altra ragazzina sparita nello stesso periodo, Mirella Gregori. Tra le inevitabili coincidenze, il fatto che la stessa Emanuela Orlandi aveva appuntamento con alcuni amici quel pomeriggio di 42 anni fa proprio nei giardini di Castel Sant’Angelo.

“Vi comunico che nei sotterranei del Castel Sant’Angelo, dietro una porta rinforzata, dovrebbe trovarsi una stanza di circa 20 metri quadri nella quale dovrebbero trovarsi resti umani, compresi quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La struttura dovrebbe ricadere sotto l’Autorità del Comune di Roma e perciò non dovrebbe essere difficile approntare un sopralluogo”, si legge nella missiva.

La lettera dell’ex carabiniere Antonio Goglia

Parlando con ItaliaOggi l’ex carabiniere si era soffermato a lungo sulla centralità del canone 1058 nella vicenda che riguarda la sparizione delle due ragazze: “Il codice, che impone il celibato sacerdotale – dice – è stato confermato dall’attuale norma canonica del 1983, anno dei sequestri della Orlandi e della Gregori. Quel codice serve a far comprendere immediatamente cosa vogliono i sequestratori: l’abolizione del celibato sacerdotale, canone 1058, altrimenti avrebbero ucciso la Orlandi e la Gregori”. Il fine l’ex militare invita infine i magistati a visionare del materiale fotografico “che andrebbe ricercato ed esibito al grande pubblico”.

Una tesi definita “pura follia” da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela “pura follia, com’è possibile che gli venga data tutta questa attenzione?”. “Lo conosco da anni – spiega -, ogni volta cambia ipotesi, e a cominciare da Nicotri o Peronaci gli dànno tutto questo spazio. E’ uno che racconta frottole”. “Già in passato – ricorda Pietro Orlandi – aveva scritto in procura, ogni volta con ipotesi senza riscontri, ipotesi completamente diverse tra loro”.

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di Redazione - 4 Marzo 2025