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Colloqui di Riad

Un negoziato difficile

Riad, negoziati interlocutori: Trump punta a una tregua entro Pasqua. La Russia frena: “Non è prevista nessuna firma”

La negoziazione è ancora in corso, e Trump si mostra comunque ottimista: "Con la Russia parliamo di linee di demarcazione e di chi avrà la centrale nucleare di Zaporizha". E sull'accordo per una tregua ipotizza una data: il 20 aprile

Esteri - di Redazione - 24 Marzo 2025 alle 20:09

Il Cremlino, sapendo qual era il suo approccio, aveva previsto che i colloqui sarebbero stati “difficili”. E in effetti così è stato, almeno finora. Le delegazioni di Russia e Stati Uniti non prevedono di firmare alcun documento dopo i colloqui in corso a Riad, in Arabia Saudita. «No, non è previsto alcun documento», ha riferito in queste ore il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. E a ridimensionare la portata della giornata odierna di consultazioni e negoziati, poco fa è intervenuto anche Trump che ha confermato solo: «Stati Uniti e Ucraina sono vicini alla firma dell’accordo per le terre rare. Sul tavolo dei colloqui anche la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia».

Riad, una negoziazione interlocutoria

Tuttavia, la situazione sul campo rimane tesa. Poco prima dell’inizio delle negoziazioni, attacchi russi hanno causato vittime in Ucraina, complicando ulteriormente il contesto delle trattative. Inoltre, il Cremlino ha anticipato che le negoziazioni saranno complesse a causa dei numerosi ostacoli esistenti.Nonostante gli sforzi diplomatici, permangono scetticismi riguardo alla possibilità di una risoluzione rapida del conflitto. Le parti coinvolte riconoscono la complessità delle trattative e la necessità di ulteriori discussioni per affrontare le numerose questioni in sospeso. La comunità internazionale continua a monitorare attentamente gli sviluppi, sperando in progressi significativi verso una pace duratura.

Oggi nessuna firma

Dunque, a ben vedere lo stesso presidente americano nel fare il punto sul dialogo in corso con Kiev e parallelamente con la Russia a Riad, al termine di lunghi ed estenuanti colloqui intercorsi nelle ultime 24 ore con entrambi i Paesi in guerra, prova a ottimizzare e spinto dall’ottimismo nonostante il carattere interlocutorio dell’incontro odierno, dichiara: «Abbiamo buone notizie. Vogliamo fermare la guerra e vogliamo smettere di spendere miliardi di dollari, è ora».

Ma Trump di dichiara ottimista

Il dialogo, rassicura l’inquilino della Casa Bianca, prosegue. «Non sono state prese decisioni. Stiamo parlando di territori, stiamo parlando di linee di demarcazione, stiamo parlando di proprietà degli impianti per l’energia e in particolare della grande centrale nucleare. Noi abbiamo le competenze necessarie», ha anche aggiunto in calce.

Ucraina, Trump ipotizza una data per la tregua

«L’Ucraina vuole vedere un accordo, ne ha bisogno. Anche la Russia vuole un accordo. Abbiamo un gran gruppo di persone che stanno lavorando», ha ribadito poi Trump facendo riferimento alla mediazione condotta da Washington. Il dialogo con l’Ucraina riguarda anche l’intesa per lo sfruttamento delle terre rare, le risorse minerarie di Kiev che sono considerate vitali per diversi settori industriali. E ancora. Con la Russia «stiamo parlando delle linee di demarcazione territoriale, di chi avrà la proprietà della centrale nucleare di Zaporizhzhia», ha espressamente detto Donald Trump. Anticipando: l’accordo «è stato più o meno raggiunto». E verrà firmato «presto».

Il giorno possibile? Quello in cui coincidono la Pasqua cattolica e quella ortodossa

La Casa Bianca, infatti, secondo Bloomberg, punta a raggiungere un accordo di tregua tra l’Ucraina e la Russia entro il 20 aprile, che quest’anno coincide con la Pasqua sia per la Chiesa cattolica sia per quella ortodossa.

Riad, la Russia rilancia sul Mar Nero, palla in tribuna o veri progressi?

Dunque, estendere il cessate il fuoco al Mar Nero è l’obiettivo del nuovo round di negoziati a Riad tra le delegazioni di Stati Uniti e Russia, ma la questione – come del resto la presunta tregua concordata sulle infrastrutture energetiche – è una fucina di punti interrogativi. Le parti provano, almeno a parole, a compiere un nuovo passo avanti dopo l’intesa annunciata sullo stop agli attacchi contro le centrali elettriche e nucleari in Ucraina, eppure Mosca – attraverso la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova – ha già avvisato che una svolta non è nell’aria.

Dopo i colloqui di ieri sera il ministro della Difesa di Kiev ha parlato di confronti “produttivi”

Dopo i colloqui di ieri sera tra le delegazioni statunitense e quella ucraina – descritti dal ministro della Difesa di Kiev, Rustem Umerov, come «produttivi» – nelle stanze dell’Hotel Ritz Carlton funzionari americani e russi si confrontano di nuovo, ma stavolta a livello tecnico sul tema di una tregua nel Mar Nero che, come ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sarebbe stato suggerito direttamente dal presidente Donald Trump e accolto da Putin. Ma da Riad arrivano segnali contrastanti, come fa notare la Bbc, mentre la delegazione ucraina resta nella capitale saudita annunciando un nuovo incontro con gli Stati Uniti una volta che quest’ultimi avranno terminato con i russi.

Riad, una versione diversa delle intese…

L’emittente britannica evidenzia la mancanza di chiarezza relativa al cessate il fuoco contro le infrastrutture energetiche che sarebbe stato concordato nelle telefonate dei giorni scorsi tra Putin e Trump e tra Trump e Zelensky, con i rispettivi governi che hanno offerto ognuno una versione diversa delle intese, mentre «una cosa è chiara: la Russia ha continuato ad attaccare le infrastrutture civili». Ed entrambe le parti si sono accusate a vicenda di colpire obiettivi energetici.

Un quadro articolato

Per la Bbc questa «confusione si estende anche al Mar Nero. Gli Stati Uniti hanno parlato di un “cessate il fuoco marittimo”. Mentre il Cremlino ha confermato che la sicurezza della navigazione nel Mar Nero è al centro dei colloqui di oggi. Precisando tuttavia di voler «riprendere la cosiddetta Iniziativa del Mar Nero», un accordo limitato che consentiva la navigazione sicura ai mercantili carichi di cereali che salpavano dai porti dell’Ucraina meridionale. Un tweet del numero uno del Fondo russo per gli investimenti diretti, Kirill Dmitriev, che annuncia un accordo raggiunto per un cessate il fuoco sulle infrastrutture energetiche e che «la Terza guerra mondiale è evitata», non contribuisce a rendere più nitido il quadro.

Usa ottimisti, ma la Russia frena

C’è anche incertezza sulle ambizioni dei colloqui ripresi ieri sera a Riad. Se gli Usa hanno espresso la speranza di «implementare ed ampliare il cessate il fuoco parziale», il ministero degli Esteri russo ha appunto esortato a non aspettarsi una svolta. Intanto i combattimenti in Ucraina continuano senza sosta. Dopo uno scambio di attacchi con droni nella notte, un attacco missilistico ha colpito un quartiere residenziale di Sumy, provocando – secondo le autorità ucraine – decine di feriti. Certo non il miglior viatico possibile per raggiungere un accordo.

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di Redazione - 24 Marzo 2025