
Odio antifascista
Roma, i collettivi ci riprovano, tensioni con la polizia al convegno sulle Foibe con Menia
Blitz degli antagonisti all'Istituto Rossellini di Roma: provocazioni contro le forze dell'ordine e picchetti. Ma il tentativo di boicottare l'evento non ha successo
Sulla scia della negazione della memoria e dello sfregio a una pagina di storia costata sangue e dolore, continua l’ondata di odio rosso nei confronti dei martiri delle Foibe: dopo Bari oggi è stata la volta dell’istituto Cine-tv Roberto Rossellini di Roma. Già dalle prime ore del mattino, il collettivo antifascista della scuola ha provveduto a bloccare le entrate principali del liceo romano, per boicottare il convegno sulle Foibe a cui doveva partecipare il senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia promotore dell’iniziativa in tutta Italia e della legge intestata alla “Giornata del ricordo”, per onorare le vittime della pulizia etnica effettuata dai partigiani comunisti di Tito in Ex Jugoslavia.
Blitz e picchetti del collettivo dell’istituto Rossellini: tentano di boicottare il convegno sulle Foibe
Le due entrate del liceo sono state assaltate dai collettivi antagonisti, per evitare che alcuni studenti e una parte del personale scolastico potessero entrare per assistere alla conferenza del senatore di FdI, che comunque è riuscito a guadagnare l’ingresso, con buona pace dei contestatori organizzati in picchetti. Non solo: sui muri della scuola sono stati appesi striscioni che riportavano scritte del tenore di “Stop propaganda” e “Menia non sei il benvenuto”, rigorosamente firmati con il simbolo del cerchio spezzato dalla freccia, che appartiene ai centri sociali. Addirittura, i membri del collettivo hanno esposto uno striscione fuori dal Rossellini con su scritto “Partigiani nella scuole”.
A scenografia allestita, è arrivata dopo poco tempo anche la prima chiamata a raccolta con il megafono da uno dei capigruppo nell’entrata principale: «Abbiamo mandato una delegazione di alcune persone dall’altra parte, appena arriverà Menia ci avvertiranno»… Ma così non è stato. Successivamente gli studenti sono accorsi verso la seconda entrata della scuola per provare a rientrare dopo il picchetto, scatenando attimi di tensione con gli agenti dei carabinieri che hanno chiuso il portone e sbarrato loro il passaggio. Molti, a quel punto, hanno tentato l’improbabile: chi si arrampicava sul muro, e chi provava a rendere difficile l’ascolto nella sala del convegno gridando ripetutamente insulti all’indirizzo di Roberto Menia e del governo.
Il collettivo prova a bloccare Menia, ma senza successo
Non contenti, poi, hanno insistito protestando a suon di bestemmie, minacce e insulti soprattutto durante i tafferugli con le forze dell’ordine. Non sono mancati cori come “Il Rossellini ce l’ha insegnato, bloccare Roberto Menia non è reato” che assomiglia tanto al motto “uccidere un fascista non è reato”, oltre ai classici “Siamo tutti antifascisti” e “Fuori i fascisti dalle scuole”. E nel delirio di slogan e cori inferociti, un militante con la felpa rossa ha acceso un fumogeno fuori dall’istituto in reazione alla presenza della celere e degli agenti della Digos.
Il convegno sulle foibe di Menia: il collettivo intona cori contro la Polizia
“Non ci lasciano passare” si lamenta uno dei militanti antifascisti che tiene in mano il megafono, aizzando i ragazzi a ribellarsi contro le “guardie armate” di fronte alla scuola. “Dobbiamo eliminare il fascismo dal nostro Stato” continua il membro dei collettivi: “L’abbiamo già fatto una volta e non possiamo permettere che ritorni”. Nel frattempo, sui muri della scuola si moltiplicano le scritte d’odio che rimandano a minacce di morte come “fasci appesi”, e altre all’intolleranza, come “fuori i fasci”.
Le forze dell’ordine smentiscono le parole della rete dei collettivi di Osa
L’assedio dell’istituto scolastico prosegue. I collettivi di Osa (Opposizione studentesca d’alternativa) parlano di una scuola blindata e accusano gli agenti della celere di aver impedito “l’ingresso dei ragazzi al convegno, in teoria rivolto a loro”. La questura di Roma ha però smentito immediatamente le accuse dei gruppi antifascisti, affermando che “nonostante i tentativi di opposizione dei contestatori, è stato garantito senza alcun uso della forza il buon esito dell’evento al quale peraltro gli organizzatori hanno consentito anche l’accesso di una delegazione di manifestanti”.
La Russa, FdI: “Inaccettabile quanto accaduto all’Istituto Rossellini”
“È inaccettabile quanto accaduto all’Istituto Rossellini di Roma durante un evento sulle foibe”, ha commentato il presidente del Senato Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia. “Ogni forma di intimidazione e violenza contro la libertà di espressione va condannata con fermezza. Scuole e università restino luoghi di confronto e inclusione, dove il dibattito libero e il rispetto delle opinioni altrui devono sempre essere garantiti”. “Al senatore Roberto Menia giunga la mia solidarietà”, ha poi concluso la seconda carica dello stato.