
Dem allo sbando
“Salvate il soldato Elly”: nel Pd scatta l’allarme rosso, ma non basta a fermare il fuoco amico
Schlein e Gentiloni si ritrovano al convegno di Paola De Micheli, seduti vicini e intenti in una fitta conversazione: è il segnale. Ma negli stessi momenti Picierno rilancia il controcanto alla segretaria nella manifestazione "Per un'Europa libera e forte"
«Grazie a Elly Schlein e a Paolo Gentiloni per la partecipazione al nostro convegno di Rigenerazione Democratica». Eccola lì in un post e in una foto che vede i due esponenti dem seduti uno accanto all’altra l’istantanea dell’operazione “Salvate il soldato Elly”. A poche ore dalla manifestazione potpourri di piazza del Popolo e all’indomani del gran caos scatenato nei dem dalla posizione della segretaria sul Piano di difesa europea è stata Paola De Micheli a scattarla, suggellando le manovre per mettere in sicurezza la segretaria nel suo momento di più grande difficoltà.
Nel Pd scatta l’operazione “Salvate il soldate Elly”, ma su Schlein prosegue il fuoco amico
La deputata dem ha organizzato un convegno dal titolo “Prima le persone: capire il presente per costruire il futuro”, ma il merito dell’incontro passa in assoluto secondo piano rispetto alla cornice politica, che ha visto nelle stesse ore del convegno di De Micheli un’altra esponente di peso del partito, Pina Picierno, impegnata in una manifestazione “Per un’Europa libera e forte” (come recita il titolo dell’evento). E, dunque, armata.
Il tentativo di allontanare lo spettro del congresso
«La frattura consumata mercoledì a Strasburgo va assolutamente ricomposta e noi vogliamo essere pontieri. Il Pd deve guidare le decisioni del Pse e non può rimanerne fuori. Non dobbiamo continuare a rifugiarsi nelle parole d’ordine dei Sessanta e Settanta. Il mondo è cambiato. Questa frattura si rimargina con una riflessione profonda, seria e leale», ha detto De Micheli, aggiungendo che «uno statuto come il nostro ci dia la possibilità di discutere senza arrivare al congresso» e che si può rinviare la discussione alla sede di circoli. «Mercoledì – ha proseguito De Micheli – era solo una mozione, i documenti veri cominceranno ad arrivare dalla prossima settimana. La frattura ci ha messo fuori dal partito S&D che noi dovremmo guidare come prima delegazione. Ci dobbiamo preparare a governare e per governare dobbiamo essere franchi e dirci le cose come stanno».
Il segnale politico inviato da Gentiloni
Appare evidente, insomma, che nel Pd è scattato l’allarme rosso e l’urgenza di ridimensionare lo stato di crisi che vive il partito. La stessa presenza di Gentiloni, più che smentire le difficoltà, la conferma. Gentiloni è uno di quelli che sulla difesa europea non la pensa affatto come la segretaria e l’ha ribadito anche dalla De Micheli. Ma se in politica talvolta i messaggi mandati coi segnali valgono più di quelli mandati con le parole, il messaggio che arriva dalla foto di Schlein e Gentiloni seduti vicini e intenti a parlottare è un altolà alle fibrillazioni, al di là dei contenuti. Come a dire, va bene le differenze, ma attenzione a calcare la mano perché qua ci giochiamo tutto.
Ma nel Pd non si ferma il fuoco amico contro Elly Schlein
Registrati i fatti, resta da capire se saranno sufficienti a far rientrare una crisi che non è puntuale, vale a dire legata esclusivamente al passaggio sul ReArm, ma che è strutturale, vale a dire legata all’impossibilità del Pd – e del Pd a guida Schlein ancor di più – di fare sintesi delle diverse posizioni che lo percorrono in maniera profonda. Cioè di essere soggetto politico credibile e di esserlo anche come alternativa di governo, come sottolineato da De Micheli. Ed è in questo senso che va letto anche il convegno di Picierno: non un mero appuntamento di riflessione sul futuro dell’Europa, ma un controcanto politico tout court che si inserisce nelle fratture aperte da quel tema.
«Non è più il tempo di discussioni improduttive e lunghissime», ha detto Pina Picierno dal suo palco. Parlava dell’Europa, ma tutto sommato poteva anche parlare del Pd.