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Scala arcobaleno, il preside della scuola di Verona smentisce il papà del 13enne: mai costretto a farla 4 volte

Dopo l'intervista al Secolo

Scala arcobaleno, il preside della scuola di Verona smentisce il papà del 13enne: mai costretto a farla 4 volte

Cronaca - di Redazione - 9 Marzo 2025 alle 20:33

“Smentisco nella maniera più netta la ricostruzione dell’accaduto fatta dai genitori e il fatto che il ragazzino sia stato costretto a salire quattro volte sulle scale”: lo afferma all’ANSA Mario Bonini, preside dell’istituto pubblico Educandato agli Angeli, a Verona, parlando del caso del giovane studente che si sarebbe rifiutato di salire sulle scale ‘arcobaleno’ della scuola in merito ad un’intervista dei familiari sul Secolo d’Italia.

Sulla vicenda era intervenuto nei giorni scorsi anche l’Ufficio scolastico regionale del Veneto sostenendo che dietro la nota comminata allo studente non c’erano motivazioni ideologiche: il provvedimento era stato comminato esclusivamente per il comportamento dell’alunno, che aveva messo in pericolo la propria vita arrampicandosi lungo il corrimano.

Secondo la scuola che hanno adottato il provvedimento disciplinare, la misura è stata adottata perché il tredicenne, pur di non percorrere le scale, si è aggrappato alla ringhiera esterna della scala arcobaleno, mettendosi in grave pericolo, data l’altezza di almeno  5 metri della rampa della scalinata.

Che cosa ha detto il padre del tredicenne di Verona al Secolo

“Mio figlio non è uno scellerato, non si è messo in alcun modo in pericolo. Confermo invece che si è rifiutato di fare quelle scale. E che le insegnanti lo hanno costretto a rifarle per ben 4 volte”, ha detto il padre del ragazzo al Secolo d’Italia. “Non le aveva fatte bene secondo le docenti. La prima volta lui ha percorso la scala – racconta – salendo sul cordolo interno della ringhiera e non all’esterno come sostiene invece la nota del dirigente scolastico, quindi non ha corso nessun rischio”.

 

”Io sono italiano di origine sudamericana, mia moglie arriva da una nazione asiatica. Io sono un professionista del settore sanitario, mia moglie è laureata. Veniamo da nazioni democratiche dove non vige una cultura omofoba”, spiega. Ma lei ha chiesto perché non ha voluto percorrere quella scala? ”Certo. Lui – dice il padre – mi ha detto: per me madre natura ci ha fatto maschio e femmina e basta”. “Con un tredicenne in piena fase di crescita non si ragiona. Certo, questa nota non risolve nulla ed è paradossale che un simbolo che dovrebbe essere di libertà di amore divento una costrizione”. Se è un inno all’amore – sottolinea – va rispettato anche chi quella scala non la vuole salire senza arrivare alla conclusione che è omofobo e va punito”.

“Faccio un esempio – ha aggiunto il padre – se uno studente non vuole partecipare alla lezione di religione, non viene punito in quanto ateo. La sua posizione viene rispettata. Mi pare assurdo che il movimento arcobaleno venga trattato anche al di sopra di una religione”.

 

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di Redazione - 9 Marzo 2025