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Conte Calenda

De profundis sul campo largo

Scintille Conte-Calenda sulla difesa: “Sei ignorante o pusillanime”. Giuseppi: “I tuoi insulti sono una medaglia”

Politica - di Redazione - 29 Marzo 2025 alle 19:54

Sullo sfondo del dibattito sul piano di riarmo lanciato da Ursula von der Leyen, a non trovare pace è ancora il ‘campo largo’. Se l’idea ‘testardamente unitaria’ di Elly Schlein è ancora quella di ricompattare le opposizioni in funzione antigovernativa, basta che  la segretaria dem di guardi intorno per dedurre che la balcanizzazione delle opposizioni, unitamente alle divisioni nel suo Pd inducono a non riporre fiducia del progetto ormai decaduto. Prenda la giornata di oggi: non la pensano allo stesso modo Carlo Calenda e Giuseppe Conte, mai così distanti.

L’attacco di Calenda a Conte

A innescare la bomba, stavolta, ci pensa il leader di Azione che dal Congresso di Azione attacca in maniera netta il Movimento 5 stelle. “Noi non stiamo nel campo largo perché c’è il solito problema con l’M5s e l’unico modo per avere a che fare con l’M5s è cancellarlo”, dice Calenda dal palco, da cui poco dopo interviene anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Al punto che il premier ironicamente ha sottolineato che a fare la parte della “moderata” spetta proprio a lei. Le parole del leader di Azione non passano inosservate ai pentastellati. Che rispondono piccati. Il primo a intervenire per difendere la causa ex grillina è Stefano Patuanelli. Armandosi di ironia, il capogruppo al Senato del movimento pubblica sui social una foto del segretario di Azione con Pina Picierno e Paolo Gentiloni, commentando con la frase tanto cara a Schlein: “Testardamente unitari”.

La replica di Conte

L’attacco più diretto, però, arriva dal presidenteConte. Calenda si era rivolto dal palco direttamente a lui parlando dei piani di riarmo dell’Europa: “Penso che più noi siamo forti, più noi siamo pronti e meno rischi di guerra ci sono. Questa è la storia degli ultimi 80 anni”.  “Chiunque sostenga che esiste la pace senza la forza o è un ignorante che non conosce la storia; o è un pusillanime che vuole lucrare sul voto delle persone”. Conte replica con un lungo post in cui non risparmia botte neanche alla premier e a Guido Crosetto: membri, per lui, del “partito trasversale della guerra” come Calenda: “Si finge liberale a giorni alterni: per lui l’M5s andrebbe cancellato. Che cultura politica è mai questa? Immaginatelo al governo intento a ‘cancellare’ il M5s e i cittadini che la pensano come noi”. “Rispetto per chi è contrario al riarmo, Carlo, anche se hai l’elmetto da tre anni”, aggiunge il leader pentastellato che, tuttavia, considera gli insulti arrivati una medaglia.

La mediazione Pd

Il Pd tenta una spericolata mediazione. A riportare tutti nei ranghi, ci prova Francesco Boccia. Anche il presidente dei senatori dem ospite di Calenda – Schlein ha mandato lui- spiega che non è dividendosi “tra di noi” che si recuperano elettori,  “ma mettendo in discussione il modello della destra che, nonostante sia divisa profondamente, in questo momento guida il Paese”. Boccia ha detto un po’ di sciocchezze, parlando di corda in casa dell’impiccato; ossia parla di divisioni del centrodestra senza guardare la trave che attraversa il partito da parte a parte. “Nel 2022 ci siamo divisi, perché ognuno di noi ha pensato che la propria ricetta fosse la più giusta. Ma la storia ci ha dato torto e a palazzo Chigi c’è finita Meloni. Con tre partiti che si detestano – insiste con la fake news- ma hanno fatto un patto politico per andare avanti”. Si chiama politica, a sinistra non lo sanno o ne hanno smarrito il senso: l’equilibrio, la sintesi. E’ un dono. “Non si costruisce l’alternativa -insiste-  cancellando altre forze politiche ma mettendo insieme, con la fatica della politica, i tanti punti che ci uniscono. Che, vi garantisco, sono molti di più di quelli che ci dividono”. I sogni son desideri diceva una vecchia canzone.  I punti di unione sono irrintracciabili ai radar…

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di Redazione - 29 Marzo 2025