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Meloni l’appello al dialogo dopo lo scontro Trump Zelensky

Caos alla Casa Bianca

Scontro Trump-Zelensky, Meloni richiama unione e dialogo: l’Occidente non si divida. Ora un vertice con Usa, Ue e alleati

Nervi saldi: dopo le tensioni nello Studio Ovale tra i presidenti americano e ucraino, la premier lancia un appello alla conciliazione e al confronto costruttivo. Tajani sulla stessa lunghezza d'onda: "Reagire con calma e capire l’evoluzione"

Politica - di Bianca Conte - 1 Marzo 2025 alle 09:03

Nei venti minuti nello Studio Ovale che hanno sconvolto il mondo, più che commentare e dichiarare esasperando divisioni e fazioni pro e contro, serviva un intervento di conciliazione: e Giorgia Meloni lo ha fatto. Uno scontro duro quello andato in scena ieri sera alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky, decisamente inatteso per il contesto dialogante che si era venuto a creare nelle ore immediatamente precedenti, in seguito al quale la premier ha esortato all’unità: «È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro. È la proposta che l’Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore».

Scontro Trump-Zelensky, l’appello di Giorgia Meloni a unione e dialogo

Un intervento, quello del presidente del Consiglio, che dopo gli apprezzamenti di Mosca a Trump striglia Zelensky – con Medvedev che ha sentenziato: il leader ucraino «si è preso un bel ceffone» – e mentre mezza Europa si scaglia contro il tycoon per i toni accesi e l’epilogo caotico di un bilaterale in cui si riponeva fiducia e speranza per la costruzione di un’intesa e di una mediazione possibile tra Kiev e il Cremlino, propone di recuperare il filo del dialogo e di rilanciare un appello alla forza dell’unione. «Ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà», ha sottolineato la premier.  Concludendo poi emblematicamente: «Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l’hanno fondata: primo fra tutti la libertà. Una divisione non converrebbe a nessuno».

«Serve un immediato vertice tra Usa, Stati europei e alleati»

Un invito chiaro e netto che fa da contraltare al coro di indignazione e sconcerto seguito al summit finito nel caos. E che richiama a una mossa che eviti lo scacco matto e sblocchi lo stallo che rischia di impantanare dialogo e confronto su uno scacchiere internazionale fortemente frammentato. Una posizione, quella di Meloni, che in momento di nervi tesi e parole forti, rilancia cautela e un approccio al contraddittorio costruttivo.

Scontro Trump-Zelensky, Tajani sulla linea della premier Meloni

Un piano dialogante sulla cui stessa lunghezza d’onda si posiziona anche Antonio Tajani, leader di Forza Italia e navigato ministro degli Esteri. Il quale sul punto ha a sua volta sostenuto e ribadito: «Bisogna tenere i nervi saldi. Reagire con grande calma e vedere quale sarà l’evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene». Chiosando in calce: «Vediamo come si sviluppa la situazione anche della trattativa che ci dovrà essere tra Stati Uniti, Russia, e con l’Ucraina che ci dovrà essere. Come anche l’Europa, che deve essere unita e parlare con una voce sola. È un passaggio delicato, dobbiamo essere molto prudenti», ci tiene a precisare Tajani. Che, in linea con la posizione della premier, punta a riunificare in una sola voce gli acuti di chi tenta di forzare toni e suoni fuori dal coro.

La premier volerà a Londra per il summit sul futuro di Kiev

Un richiamo all’ordine e alla condivisione che arriva peraltro a ridosso del summit in calendario a Londra per questa domenica. Un vertice che vedrà la difesa dell’Europa (e dell’Ucraina) al centro della discussione. Domenica, quando Giorgia Meloni volerà nella capitale inglese per il vertice organizzato dal primo ministro britannico Keir Starmer a Lancaster House, a pochi passi da Buckingham Palace, per parlare del futuro di Kiev. I leader di 18 Paesi, oltre ai vertici di Nato e Unione europea, sono stati invitati all’incontro, voluto da Downing Street per «promuovere l’azione europea sull’Ucraina». L’ obiettivo è sempre lo stesso: arrivare a «una pace giusta e duratura». E a un accordo stabile «che garantisca la futura sovranità e sicurezza dell’Ucraina».

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di Bianca Conte - 1 Marzo 2025