
Crisi di nervi
Sinistre senza idee e con la bava alla bocca. Conte e Schlein scatenati: “Siete il nulla che ingoia il mondo”
Al termine di una giornata incandescente, la Camera approva la risoluzione di maggioranza in vista del consiglio europeo. Bignami alla semi-segretaria dem: "Ci dica una posizione che sia una"
Al termine di una giornata incandescente la Camera approva la risoluzione di maggioranza, presentata dopo le comunicazioni della premier Meloni, in vista della riunione del Consiglio europeo che si apre domani. Il testo del centrodestra incassa 188 voti a favore, no 125 e 9 gli astenuti. Bocciate le altre 5 risoluzioni a firma delle opposizioni. Come al Senato, il campo largo si è presentato liquefatto all’appuntamento con una risoluzione per ciascun partito (Pd, 5Stelle, Avs, Italia Viva e Azione). Messaggi cifrati nei voti per parti separati delle 5 risoluzioni di minoranza con Lorenzo Guerini che disubbidisce agli ordini di partito votando a favore anche delle risoluzioni di Azione e Più Europa.
Consiglio Ue, la Camera approva la risoluzione della maggioranza
Violentissime le dichiarazioni di voto dei leader delle opposizioni. Usciti fuori di senno dopo la bagarre scatenata durante l’intervento della premier quando ha sollecitato le sinistre a esprimersi su alcuni passaggi irricevibili del Manifesto di Ventotene, testo bibbia del gotha mainstream. Seduta sospesa per ben due volte con le opposizioni sul piede di guerra nella difesa senza se e senza ma del testo scritto 80 anni fa da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. “Non mi è chiarissima l’idea d’Europa alla quale si fa riferimento”, ha detto Meloni concludendo il suo intervento, dopo aver ribadito la linea italiana al Consiglio Ue. Tanto è bastato per scatenare le ire dei banchi delle opposizioni.
Opposizioni scatenate, Conte: siete il nulla che si mangia il paese
In mattinata sono le seconde file a dare fuoco alle polveri. Nel corso delle dichiarazioni di voto, invece, sono i leader maximi a dare il meglio di sé. Il più scatenato è Giuseppe Conte ma anche Elly Schlein fa di tutto per non essere scavalcata.”Finalmente abbiamo rivisto la presidente Meloni in Parlamento. Era da mesi che scappava, si era nascosta, ormai pensavamo fosse un ologramma sui social”. Così il leader 5Stelle modello predicatore. E giù con la narrazione del governo iattura del paese e schiavo della Casa Bianca “È venuta qui e ha detto a tutti quanti in quest’aula di avere più coraggio, quello a lei sconosciuto”. E ancora in un escalation da invasato l’ex premier ha accusato Meloni di aver tradito la vocazione tradizione dell’Italia al dialogo. “Ci avete riso in faccia per aver chiesto di imprimere una svolta negoziale, adesso è arrivato Trump e sta avviando i negoziati di pace, rida in faccia a Trump se è capace”. Un fiume in piena, parole in libertà. Nel mirino di Conte perfino Atreju, la storica kermesse nazionale della destra intitolata all’eroe della Storia Infinita. “Vi consiglierei: smettete con Atreju, voi siete il nulla che si mangia il Paese”. E giù con accuse di incoerenza sul manifesto di Ventotene.
Schlein: Meloni è muta di fronte agli insulti
Elly non è meno militante. “Chiedo a Giorgia Meloni quali interessi sta facendo: quelli dell’Italia o quelli degli amici? Voleva fare la pontiera invece si è ridotta a complice silenziosa di Trump. Nessuno pensa di rinunciare al rapporto con gli Stati Uniti ma di fonte agli insulti si reagisce e invece lei è rimasta muta”. Ma non basta: Meloni fugge, Meloni è ricattata. Sul riarmo europeo, su cui il Pd si è spaccato come una mela, invece Schlein preferisce guardare in casa altrui. “Nella vostra risoluzione avete fatto sparire la difesa comune e il piano von der Leyen. L’avete scritta con l’inchiostro simpatico. Ci credo che voterete compatti, non avete scritto nulla”. Non è da meno Angelo Bonelli: “Avrei volentieri regalato una copia del Manifesto di Ventotene a Meloni ma lei fugge”. Tanto nervosismo di fronte a una premier che spiazza le opposizioni. E zittisce con due parole le provocazioni sull’assenza del ministro Salvini, impegnato all’estero. “La compattezza del governo non è data dalla presenza dei ministri in Aula. Penso che dare risposte ai cittadini sia molto più importante che fare compagnia a me, me la posso cavare da sola”.
Bignami a Schlein: semi-segretaria dica una posizione
“Cosa possiamo dire del Pd?”, se lo chiede ironicamente e il capogruppo di FdI Galeazzo Bignami intervenendo in Aula. “Viene in mente un regista che in un simpatico film davanti a D’Alema – quello che oggi traffica in armi, ve lo ricordate? – diceva ‘dì una cosa di sinistra’. Noi ci accontentiamo di dirne una, diteci una posizione su qualsiasi cosa ma che sia una posizione! La vostra semi-segretaria, perché l’avete dimezzata voi, va a dire non stiamo né con Europa né con Trump, non so quale alternative rimangono”. Messa a tacere anche la sinistra che rumoreggia. “Da quando ero nelle assemblee del Fronte della gioventù la sinistra prova a impedirmi di parlare, non ci riuscirà neanche questa volta. Non accettiamo lezioni da chi andava a baciare la pantofola di qualche potente in Russia, da cui qualcuno di voi vorrebbe tornare. Il tricolore la destra lo ha difeso sempre”.