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Marine le pen

La sentenza

Spallata giudiziaria a Marine Le Pen: condanna e ineleggibilità per 5 anni. Non potrà candidarsi all’Eliseo

Politica - di Gabriele Alberti - 31 Marzo 2025 alle 13:42

Il tribunale di Parigi ha condannato  Marine Le Pen e altri otto eurodeputati per appropriazione indebita di fondi pubblici. Tegola per la leader del Rassemblement national Le Pen è stata condannata all’ineleggibilità: non potrà candidarsi, dunque, alle presidenziali del 2027.  La notizia piomba come un tornato sulla politica francese. Anche i dodici assistenti processati insieme a loro sono stati giudicati colpevoli di ricettazione. Il tribunale di Parigi ha stimato che il danno complessivo sia stato di 2,9 milioni di euro, in quanto il Parlamento europeo “si è fatto carico di persone che in realtà lavoravano per il partito di estrema destra” francese. La decisione è stata comunicata dal presidente del Tribunale di Parigi, Bénédicte de Perthuis.

Marine Le Pen e otto eurodeputati condannati

Il rischio è di cinque anni di reclusione – dei quali tre con la condizionale -, una multa di 300 mila euro e soprattutto cinque anni di ineleggibilità con esecuzione immediata. Il processo ha riguardato  gli impieghi fittizi al Parlamento europeo (la frode è di 2,9 milioni di euro per il contribuente europeo). Consapevole dell’importanza della sentenza per il partito e per il lungo cammino della destra, per la prima volta, prima dell’arrivo della mannaia della decisione della Corte, Marine Le Pen ha evocato la possibilità che sia Jordan Bardella il candidato del Rassemblement national all’elezione presidenziale del 2027. “Ha la capacità per ricoprire l’incarico di presidente della Repubblica”. Come riferito da Bfmtv, Le Pen ha detto che “quando si raggiunge il livello di Jordan Bardella alla sua età, non c’è motivo di privarsi di un’ambizione che potrebbe superare la sua attuale”.

Bardella: “la democrazia è stata giustiziata”

Dal canto suo il leader di Rn ribatte: “Oggi non è solo Marine Le Pen che è stata condannata ingiustamente: è la democrazia francese che è stata giustiziata”.

Le Figarò: si teme un choc nell’opinione pubblica

Un retroscena de Le Figaro nelle ore che precedevano la sentenza dava il primo ministro, François Bayrou giudica «sconcertato» per l’eventualità di una pena di ineleggibilità con applicazione immediata per Marine Le Pen, anche in caso di appello. “L’indicazione è stata data nelle file del governo: innanzitutto, evitare di dilungarsi sull’argomento; in nome della separazione dei poteri tra esecutivo e giudiziario. Poi, rimettersi alla giustizia”.  Fuori dai microfoni, tuttavia, queste «ripercussioni politiche» in vista delle presidenziali del 2027 animano le discussioni nel campo presidenziale. In privato, François Bayrou ha recentemente espresso la sua preoccupazione: «Se Marine Le Pen non potrà candidarsi, c’è il rischio di uno shock nell’opinione pubblica.». Se la tre volte candidata all’Eliseo venisse esclusa dal voto del 2027, diversi esponenti della coalizione di governo temono una “trumpizzazione” del suo elettorato.

Salvini: “Avanti tutta, amica mia”

Intanto arrivano i primi commenti alla tegola giudiziaria che ha colpito Marine Le Pen. “Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali”, sono state le parole del vicepremier Matteo Salvini, alleato con la Le Pen in Europa nel gruppo dei Patrioti. “A Parigi hanno condannato Marine Le Pen e vorrebbero escluderla dalla vita politica. Un brutto film che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania. Quella contro Marine Le Pen è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di Von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!”.

”Je suis Marine”, scrive su X il primo ministro  ungherese Viktor Orban per esprimere la sua solidarietà a Marine Le Pen. Anche il portavoce del Cremino Dmitry Peskov si è risentito della condanna, rigirando subuto la questione in chiave anti-europea. Per lui, la condanna all’ineleggibilità di Marine Le Pen è una ”dimostrazione di come in Europa vengano violate le norme democratiche”. Per poi precisare che ”la Russia non ha mai interferito negli affari interni della Francia e non ha intenzione di farlo ora”.

Il processo

Correva l’anno 2014 quando il Parlamento europeo ha segnalato per la prima volta casi di sospetti impieghi fittizi da parte del Front national, poi diventato Rassemblement national. Il processo che ne è seguito ha visto Marine Le Pen accusata di appropriazione indebita di fondi pubblici attraverso il finanziamento di assistenti parlamentari europei del FN-RN: che tra il 2004 e il 2016 in realtà lavoravano per il partito in Francia e non per gli eurodeputati a Strasburgo o Bruxelles. «Ho letto qua e là che saremmo nervosi. Personalmente non lo sono, ma capisco perché potremmo esserlo: con l’esecuzione provvisoria, i giudici hanno il diritto di vita o di morte sul nostro movimento», ha detto qualche giorno fa Marine Le Pen in un’intervista pubblicata da La Tribune.

Cosa succcede ora

Dopo la condanna è scontato ricorso in appello, analizza il Corriere. Visti i consueti tempi giudiziari è realistico ipotizzare che il secondo processo si tenga tra almeno un anno: quindi con una decisione non prima dell’autunno 2026, pochi mesi prima delle elezioni presidenziali. La Le Pen, seduta in prima fila in aula, non ha mostrato alcuna reazione immediata quando il giudice ha letto il verdetto. Le Pen, 56 anni, è arrivata seconda alle elezioni presidenziali del 2017 e del 2022, dietro al presidente Macron, e il sostegno elettorale del suo partito è cresciuto negli ultimi anni. Salvo colpi di scena, sarà dunque Bardella, 29 anni e formalmente alla guida del partito dal 2021, il prossimo anti-Macron. Le Monde osserva: “se Marine Le Pen manterrà il suo mandato di deputata del Pas-de-Calais, le conseguenze politiche della sentenza saranno disastrose: in attesa di una futura decisione, non potrà candidarsi a nessuna elezione per 5 anni, ovvero fino a dopo le elezioni presidenziali del 2027”.

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di Gabriele Alberti - 31 Marzo 2025