
L'audizione
Stellantis, Elkann in Parlamento: “Italia centrale, rispettiamo gli impegni”. Urso: “Siamo sulla strada giusta”
"Per l'anno in corso stiamo spendendo circa 2 miliardi di euro di investimenti e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani". Ma la politica si divide. Durissimo Calenda: manca assunzione di responsabilità
“Stellantis sta portando avanti quanto si era impegnata a realizzare lo scorso dicembre. Ribadiamo il nostro impegno in Italia e per l’Italia con passione, responsabilità e professionalità, ma soprattutto perché ci crediamo”. Così John Elkann nel corso dell’audizione davanti alle commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato, presso la Sala del Mappamondo. Il numero uno di Stellantis ha rivendicato la realizzazione degli impegni presi con “tutti gli attori del settore dell’auto”. “Per l’anno in corso stiamo spendendo circa 2 miliardi di euro di investimenti e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani. Dalla sua nascita nel gennaio 2021, Stellantis ha acquistato servizi e componenti dalla filiera italiana dell’auto per un valore di 24 miliardi di euro, che diventeranno 30 alla fine del 2025”.
Stellantis, Elkann: ribadiamo il nostro impegno in Italia e per l’Italia
Numeri e cifre corredati da rivendicazioni della centralità dell’Italia nella strategia di famiglia. Dall’uscita di scena di Tavares, che ha lasciato il timone dell’azienda il primo dicembre, il cambio di passo sembre visibile, anche se il dossier ‘è ancora sotto osservazione”. Con Elkann l’ex Fiat ha cercato di avviare un dialogo più costruttivo con il governo, con le istituzioni europee, con i sindacati e con i concessionari. Il 17 dicembre al Mimit ha presentato il Piano Italia che prevede 2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 miliardi in acquisti da fornitori italiani. Ma anche l’impegno a non chiudere fabbriche e a non licenziare lavoratori. Assunzioni di responsabilità riconosciute dal ministro Adolfo Urso, che ha parlato più volte di “un significativo cambio di rotta”.
“Stiamo mantenendo tutti gli impegni presi a dicembre”
Elkann in audizione ha ricordato la peculiarità per cui “i nostri stabilimenti italiani sono e saranno dotati di tutte le piattaforme multi-energia di Stellantis per la produzione di autovetture”. Tra le buone notizie la previsione, dal 2026, di un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane, ma – ha precisato Elkann – “questi livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi”. Non è mancata la sottolineatura del successo della attuale Panda Ibrida (la Pandina), a cui seguirà a Pomigliano la nuova generazione dello stesso modello. Sempre nello stabilimento campano “sarà installata la nuova piattaforma Stla Small, grazie alla quale è prevista la produzione di due modelli compatti, a partire dal 2028. Per Melfi dove abbiamo già installato la piattaforma Stla Medium, parliamo di 7 modelli in totale. A Cassino – ha aggiunto Elkann – oltre all’attuale produzione della Maserati Grecale e delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio, saranno prodotte le nuove generazioni di Alfa Romeo Stelvio (che presenteremo a fine anno) e Giulia (nel 2026)”.
Mirafiori, a maggio la nuova 500 Ibrida
Riflettori puntati anche su Mirafiori. “Il suo futuro non prevede solamente la produzione dell’attuale Fiat 500 elettrica. Tra due settimane partiranno i lavori di adeguamento delle linee di assemblaggio e di lastratura per la Nuova 500 Ibrida. E già a maggio avremo i primi prototipi”. Infine un passaggio sul timore delle sinistre pacifiste, Schlein, di una riconversione del settore auto verso la difesa. “Non c’è una scelta fra industria bellica e industria dell’auto, quanto sta accadendo ci sta dimostrando che si possono avere due industrie distinte”, ha detto Elkann aggiungendo che “il futuro dell’auto è legato a dove l’Europa deciderà sia importante mettere le sue risorse”.
Urso: ora siamo sulla strada giusta
Il messaggio finale è chiaro: Stellantis non intende abbandonare il Paese, ma chiede che le istituzioni europee facciano la loro parte per rilanciare un settore strategico che sta pagando il prezzo di scelte sbagliate e di un mercato in crisi. Soddisfazione da parte del ministro Adolfo Urso. “È quello che ci aspettavamo ribadisse nella solennità del Parlamento italiano. Quello che avevamo concordato con il tavolo Stellantis del 17 dicembre. E che ha avuto già i suoi effetti per quanto riguarda gli investimenti nel nostro paese. Era quello che mi aspettavo: siamo sulla strada giusta. L’audizione di Elkann qui in Parlamento credo che lo dimostri”.
FdI: aspettiamo che i piani illustrati si traducano in realtà
Diverse e contrapposte le reazioni della politica. Di “un’apertura di fiducia, ma anche di vigile attesa affinché i piani illustrati oggi si traducano in realtà”, ha parlato Luca De Carlo di FdI, presidente della Commissione industria del Senato. “Il nostro obiettivo è quello di continuare a lavorare per una politica industriale europea che abbia ricadute positive sulla nazione. La crisi dell’automotive che stiamo vivendo in Italia e in Europa – ha aggiunto De Carlo – è il frutto della cecità delle politiche europee degli ultimi anni. Sono felice di aver avuto dal presidente Elkann rassicurazioni sul piano industriale. E che si sia parlato di investimenti senza la richiesta di denaro pubblico. Non va dimenticato come l’Italia abbia sempre creduto nella strategicità di questa azienda, a prescindere dal governo in carica”.
Calenda: manca assunzione di responsabilità
Durissimo, come prevedibile, Carlo Calenda che è andato all’attacco frontale. “Qualche mese fa c’era l’amministratore delegato. Ora il titolo va malissimo, eppure manca un’assunzione di responsabilità. Quest’anno siamo arrivati ai minimi di produzione, ma nella sua ricostruzione manca se lei ha mai commesso un errore”. Critici Avs e i 5Stelle che per bocca di Appendino dicono di non credere “a chi produce più cassintegrati che macchine”. Attendista, anche il questa occasione, il Pd di Elly Schlein (“vigileremo settimana per settimana”). La Lega affida a una nota molto ruvida la sua bocciatura dell’audizione del presidente di Stellantis, definita “una vergognosa presa in giro”. “Il suo gruppo è cresciuto grazie ai soldi degli italiani, italiani che poi ha licenziato per investire e assumere all’estero. E con la geniale idea del ‘tutto elettrico’ da loro sostenuta, stanno contribuendo a distruggere il settore dell’auto, in Italia e in Europa. Il signor Elkann dovrebbe scusarsi coi lavoratori, e restituire i miliardi incassati dal nostro Paese”.