CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Strage di Paderno, riconosciuto “parzialemente incapace di intendere e di volere il 17enne che sterminò la famiglia”

Verso lo sconto di pena

Strage di Paderno, riconosciuto “parzialemente incapace di intendere e di volere il 17enne che sterminò la famiglia”

La perizia psicchiatrica è stata depositata il 14 marzo e verrà discussa, tra parti e consulenti, davanti alla giudice in un'udienza ad aprile

Cronaca - di Redazione - 20 Marzo 2025 alle 14:28

Era il 31 agosto scorso quando Riccardo C. a Paderno, nel milanese, sterminò la famiglia (i genitori e il fratellino di dodici anni). Tre  omicidi abominevoli compiuti  al termine di una serata di festeggiamenti familiari, eseguiti da un ragazzo di 17 anni. Il ragazzo, accusato di omicidio volontario pluriaggravato, anche dalla premeditazione, è stato definito “parzialmente incapace di intendere e volere”,  secondo lo psichiatra Franco Martelli. L’episodio agghiacciante seminò sgomento.

La perizia è stata  disposta dalla gip per i minorenni di Milano, Laura Margherita Pietrasanta. Il vizio parziale di mente, se riconosciuto per il 18enne difeso dall’avvocato Amedeo Rizza, nel processo abbreviato che deve iniziare, porterebbe a una riduzione della pena. Una consulenza difensiva, invece, ha accertato per lui un’incapacità totale. Lo scorso ottobre, su richiesta della difesa, la gip, anche a seguito delle indagini delle pm per i minori Sabrina Ditaranto e Elisa Salatino e dei carabinieri, aveva affidato a Franco Martelli, specialista in psichiatria e in criminologia clinica, l’incarico per l’accertamento in incidente probatorio sul giovane, detenuto nel carcere minorile di Firenze.

La perizia è stata depositata il 14 marzo e verrà discussa, tra parti e consulenti, davanti alla giudice in un’udienza ad aprile. La difesa ha anche nominato un proprio consulente di parte, lo psichiatra Marco Mollica, che nel suo elaborato ha concluso per un vizio totale di mente.  Entrambe le relazioni – riporta Rainews – così come quella della Procura per i minori, entreranno nel processo abbreviato (con sconto previsto sulla pena), che deve essere ancora fissato, dopo che nei giorni scorsi i pm hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Nell’imputazione per omicidio volontario pluriaggravato, anche dalla premeditazione, a carico del 18enne viene riportato anche il numero impressionante delle coltellate: 108 in totale, molto più alto di quello che era emerso dai primi accertamenti autoptici. La maggior parte sferrate sul fratellino.

Il legale del ragazzo: “Riconosciuto il suo malessere”

“Pur non entrando nel merito delle relazioni, che sarà valutato nelle opportune sedi, è stato accertato che il malessere di cui parlava Riccardo ha trovato conferma nella perizia e nella consulenza”. Lo ha spiegato l’avvocato Amedeo Rizza, legale di Riccardo Chiarioni. I nonni, così come gli altri familiari, sono sempre rimasti vicini al ragazzo dopo quello che era successo. Quella sera nessuno ha sentito nulla, non un grido non un segnale di colluttazione. La famiglia si era riunita per festeggiare il compleanno del papa Fabio che spegneva 51 candeline. In pochi attimi la strage: Fabio Chiarioni, 51 anni, sua moglie Daniela Albano, 49, e il loro figlio minore Lorenzo, di appena 12 anni, sono stati brutalmente uccisi nella notte tra sabato e domenica, proprio nella villetta dove poche ore prima si era svolta la cena di compleanno.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Redazione - 20 Marzo 2025