La perizia è stata depositata il 14 marzo e verrà discussa, tra parti e consulenti, davanti alla giudice in un’udienza ad aprile. La difesa ha anche nominato un proprio consulente di parte, lo psichiatra Marco Mollica, che nel suo elaborato ha concluso per un vizio totale di mente. Entrambe le relazioni – riporta Rainews – così come quella della Procura per i minori, entreranno nel processo abbreviato (con sconto previsto sulla pena), che deve essere ancora fissato, dopo che nei giorni scorsi i pm hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Nell’imputazione per omicidio volontario pluriaggravato, anche dalla premeditazione, a carico del 18enne viene riportato anche il numero impressionante delle coltellate: 108 in totale, molto più alto di quello che era emerso dai primi accertamenti autoptici. La maggior parte sferrate sul fratellino.
Il legale del ragazzo: “Riconosciuto il suo malessere”
“Pur non entrando nel merito delle relazioni, che sarà valutato nelle opportune sedi, è stato accertato che il malessere di cui parlava Riccardo ha trovato conferma nella perizia e nella consulenza”. Lo ha spiegato l’avvocato Amedeo Rizza, legale di Riccardo Chiarioni. I nonni, così come gli altri familiari, sono sempre rimasti vicini al ragazzo dopo quello che era successo. Quella sera nessuno ha sentito nulla, non un grido non un segnale di colluttazione. La famiglia si era riunita per festeggiare il compleanno del papa Fabio che spegneva 51 candeline. In pochi attimi la strage: Fabio Chiarioni, 51 anni, sua moglie Daniela Albano, 49, e il loro figlio minore Lorenzo, di appena 12 anni, sono stati brutalmente uccisi nella notte tra sabato e domenica, proprio nella villetta dove poche ore prima si era svolta la cena di compleanno.