
Difesa, dazi, Starlink
Tajani: “Ben vengano le pressioni di Trump se ci servono per costruire una difesa comune europea”
Il ministro degli Esteri guarda al pressing della Casa Bianca come uno stimolo per l'Europa. Su Starlink: "Facciamo un'analisi d'impatto e poi decidiamo senza tifoserie"
“Certamente ci sono tanti problemi sono da risolvere, ma l’importante è occuparsi, non preoccuparsi. Abbiamo non soltanto due guerre alle frontiere, Medio Oriente e Ucraina. Abbiamo una nuova situazione internazionale legata ai problemi del commercio con i dazi che stanno creando certamente molta preoccupazione. Come ministro sia degli Esteri sia del Commercio internazionale non mi manca il lavoro. Però è anche entusiasmante e importante cercare di garantire sicurezza a tutti i nostri concittadini”. Così Antonio Tajani, a margine di un evento fieristico a Verona, passando in rassegna tutti i temi caldi dell’agenda internazionale.
Tajani: l’articolo 5 della Nato può essere applicato all’Ucraina
Ottimismo, realismo e annunci importanti. Sul dossier ucraino il capo della nostra diplomazia conferma l’ipotesi avanzata dal governo sulle garanzie di sicurezza per Kiev. “L’articolo 5-2 bis della Nato, che è quell’articolo che dice che in caso di aggressione a un paese della Nato gli altri paesi intervengono per difenderlo, potrebbe essere applicato anche all’Ucraina. Paese che difficilmente potrà fare parte della Nato in tempi brevi, però sarebbe garantita nella sua sicurezza da parte di questo accordo”. Sugli dazi Usa, invece, Tajani informa che il governo è al lavoro senza allarmismi. “Bisogna vedere su quali prodotti e quando gli Usa metteranno i dazi. Quindi aspettiamo, prepariamoci, perché non dobbiamo neanche farci prendere dal panico per ogni dichiarazione che viene dagli Stati Uniti. Noi stiamo preparando le contromisure. Annunceremo quelle italiane il 21 marzo a Roma, a Villa Madama”. Il ministro degli Esteri spiega che si sta studiando quali nuovi mercati esplorare. “Penso al Messico, al Vietnam, ai paesi del Golfo, alla Turchia, al Giappone. Stiamo facendo studi merceologici per favorire l’esportazione dal nostro paese. Quindi lavoriamo per avere una strategia. Ma ormai sono mesi che il ministero è impegnato, su questo abbiamo fatto tante riunioni e la conclusione sarà il giorno 21”.
“Bene il pressing Usa se serve a far nascere una difesa comune”
Sul piano di difesa Ue in discussione alla plenaria di Strasburgo Tajani è tornato a ribadire che non si tratta di una corsa alle armi. Idee chiare anche sulle indiscrezioni di un possibile ritiro degli Usa dalla Nato. “Dobbiamo vedere se quelle notizie si trasformano poi in fatti concreti. Non dobbiamo farci prendere mai dal panico. Dobbiamo lavorare perché qualunque cosa accada, l’Italia e l’Europa siano pronte ad affrontare anche i momenti di difficoltà”, ha detto Tajani convinto che Trump non voglia uscire dall’Alleanza atlantica. “Abbiamo finalmente iniziato a muovere passi importanti. Se le pressioni di Trump servono a farci andare nella giusta direzione, ben vengano queste pressioni”.
Starlink, facciamo analisi d’impatto e decidiamo senza tifoserie
Infine un passaggio su Starlink alla luce delle polemiche e delle critiche delle opposizioni. La stella polare è l’interesse nazionale senza essere tifosi o nemici di Musk. “Per tanti anni ho fatto il commissario europeo – racconta il ministro degli Esteri – e tra le cose buone che c’erano in mezzo a tante cattive. C’erano le analisi di impatto. Io non sono né innamorato di Starlink né sono contro Starlink. Non sono né un fan di Musk né sono un nemico di Musk. Qual è l’interesse italiano? Facciamo un’analisi d’impatto, facciamo esaminare dei tecnici. Vediamo se Starlink è sicuro oppure no, quali sono le garanzie. E poi si deciderà in tutta neutralità, senza essere tifosi o nemici di Musk e di Starlink. Noi dobbiamo guardare l’interesse nazionale”.