
G7 in Canada
Tajani: “Bene l’accordo su Ucraina e Medioriente. Sui dazi il braccio di ferro non serve a nessuno”
Bilaterale del ministro degli Esteri con Marco Rubio: "Ho chiesto un impegno Usa in Venezuela per fare il possibile per la liberazione dei detenuti politici italiani"
Ucraina e Medioriente sul tavolo del G7 esteri in Canada che si è concluso con l’approvazione di un documento finale, frutto di un lungo lavoro di mediazioni degli sherpa per arrivare a un accordo che non era scontato. “Siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose, si è ribadita l’importanza dell’unità del G7”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del un punto stampa al termine dei lavori. “Il documento finale invia un chiaro messaggio a favore della pace in Ucraina e in Medio Oriente. Ribadisce l’importanza dell’unità territoriale dell’Ucraina, l’importanza che ci sia una pace giusta, chiede la liberazione dei prigionieri politici e anche la restituzione dei bambini ucraini che sono in Russia”. Tajani ha passato in rassegna i punti chiavi del testo dove si esprime anche “grande preoccupazione per i bombardamenti russi contro la popolazione civile”.
G7, Tajani: siamo soddisfatti dell’esito dei lavori
Tajani ha quindi evidenziato che nella dichiarazione finale della ministeriale “si parla anche di una prospettiva positiva per il Medio Oriente” e si invia “un messaggio chiaro anche per quanto riguarda il Sudamerica”. Sul dossier mediorientale il capo della Farnesina ha sottolineato che l’Italia rimane per la soluzione dei due popoli, due Stati, nonostante l’assenza di riferimenti nelle conclusioni del G7 Esteri in Quebec. “La nostra posizione non cambia assolutamente. Nel documento si fa riferimento alle aspirazioni dei due popoli, che devono essere ottenute attraverso una trattativa, quindi si va in quella direzione”. Uno dei punti controversi è stato proprio il Medio Oriente per l’opposizione Usa a inserire nel documento la soluzione dei “Due Stati”.
Inaccettabili gli attacchi russi al presidente Mattarella
Nel corso della conferenza stampa Tajani ha affrontato anche il tema dei ripetuti attacchi di Maria Zakharova al presidente della Repubblica Mattarella, nel giorno della convocazione alla Farnesina dell’ambasciatore russo a Roma Alexey Paramonov. “È inconcepibile che ci sia un ripetuto attacco alla figura del Capo dello Stato da parte di una signora che è la portavoce del ministero degli Esteri russo. Attacchi immotivati, reiterati, anche con qualche minaccia”. Poi precisa: “Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia, lo abbiamo sempre detto, lo abbiamo sempre ripetuto. Abbiamo soltanto deciso di difendere l’Ucraina. Non abbiamo mai autorizzato l’uso di armi italiane in territorio russo, proprio a dimostrare il nostro impegno a difesa dell’Ucraina e non di ostilità o di guerra contro la Russia. Quindi credo che la posizione italiana sia sempre stata molto corretta e vorremmo che altrettanto si faccia da parte del governo russo”. Nell’ultimo affondo contro il Colle la portavoce del ministro degli Esteri di Mosca aveva definito “menzogne” le parole di Mattarella sulla minaccia nucleare russa.
Bilaterale “molto positivo” con Marco Rubio
Prima dell’ultima sessione dei lavori del G7, c’è stato un bilaterale fra Antonio Tajani e il segretario di Stato Usa Marco Rubio. L’incontro “è stato positivo”, si apprende da una nota diffusa dalla delegazione Usa. Nel colloquio si è discusso della “necessità di incrementare la condivisione degli sforzi nell’ambito Nato” e “della conclusione del conflitto russo-ucraino”. Sul tavolo del bilaterale anche il dossier dei dazi Usa e le contromisure europee. “Un braccio di ferro non serve a nessuno”, è il parere italiano ribadito dal ministro. “Europa e Stati Uniti sono due facce della stessa medaglia, quindi ritengo che la migliore strada da seguire sia quella del dialogo, del confronto. Io credo che gli Stati Uniti vogliano dialogare con l’Italia per quanto riguarda le cose di nostra competenza. Poi ci sarà il dialogo che dovrà essere fatto con la Commissione europea che ha la competenza esclusiva in materia”.
Dazi, l’Italia: il braccio di ferro non serve a nessuno
L’obiettivo è quello di evitare qualsiasi guerra commerciale, “perché le guerre commerciali non fanno bene a nessuno”. “L’imposizione dei dazi voluta da Donald Trump non va interpretata come un segnale di ostilità”, ha detto a sua volta Rubio. “Non si tratta di essere ostili con nessuno ma du sostenere l’interesse nazionale del nostro paese”. Riflettori anche sul Venezuela e sul caso del cooperante Alberto Trentini detenuto da metà novembre scorso. “Ho chiesto anche a Rubio di fare tutto ciò che è il loro possesso per cercare di ottenere la liberazione dei prigionieri politici italiani, sono otto più Trentini. Quindi non so cosa si potrà fare, ma certamente il tema è all’ordine del giorno, non soltanto italiano ma del G7, anche nelle relazioni con gli Stati Uniti”.