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Tajani: “Il legame tra Usa ed Europa non va interrotto, ma la Ue resti unita in attesa della telefonata Trump-Putin”

Rapporti euroatlantici

Tajani: “Il legame tra Usa ed Europa non va interrotto, ma la Ue resti unita in attesa della telefonata Trump-Putin”

Esteri - di Gabriele Caramelli - 17 Marzo 2025 alle 15:08

“L’unità transatlantica non va rotta e occorrerà, prima o poi, organizzare una riunione che metta insieme dirigenti di entrambe le sponde dell’Atlantico, per esempio una riunione del Quint, che potrebbe anche tenersi in Italia”. Queste le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Consiglio europeo a Bruxelles. “Ora aspettiamo la telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump, vediamo come evolverà la situazione, poi vedremo il da farsi. L’importante è che l’Europa sia unita e, soprattutto, che non si rompa l’unità transatlantica tra Europa e Stati Uniti” ha aggiunto il vicepremier, secondo cui gli Stati uniti non sono un nemico: “Sono il nostro principale storico alleato, quindi bisogna sempre lavorare con molta calma, con molta prudenza, difendendo i nostri interessi, tutelando l’unità dell’Europa per poi confrontarsi con gli Stati uniti”.

Tajani: “Bisogna organizzare un incontro tra Stati uniti ed Europa”

Proprio dallo storico legame tra Italia e Stati uniti deriva “la richiesta italiana di organizzare un incontro Europa-Stati Uniti per sciogliere tutti i nodi che possono trovarsi nel percorso”. “Io credo che si possa, per esempio, organizzare una riunione del Quintetto, magari anche in Italia, in futuro, cioè Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati uniti, per fare una valutazione della situazione”, ha ipotizzato Tajani. Per il momento la concentrazione del leader di Forza Italia rimane sul modo in cui si risolveranno “le due emergenze in Ucraina e Medio Oriente”,  perché da qui si potrà iniziare “a valutare di poter organizzare, magari, un evento che possa mettere insieme Paesi europei e Stati uniti”. Il ministro degli esteri italiano ha poi ribadito che “il nostro obiettivo è quello sempre di tenere unito l’Occidente. Perché, se l’Occidente si divide, si indebolisce e si rafforzano le autocrazie”.

Le sovvenzioni europee per l’Ucraina saranno valutate

Inoltre, Antonio Tajani ha  spiegato che il piano per fornire a Kiev aiuti fino a 40 miliardi di euro l’anno, progettato dall’alta rappresentante europea Kaja Kallas, è “una proposta che va approfondita, attendendo quelli che saranno gli sviluppi della situazione”. Il ministro italiano ha garantito che il  progetto sarà quindi valutato con grande attenzione, ma “tenendo presente che noi dobbiamo anche raggiungere un obiettivo che è quello del 2% della Nato” e che inoltre “c’è il piano per la sicurezza della presidente Ursula von der Leyen che noi abbiamo approvato. Quindi, ci sono molte spese da affrontare”.

Crosetto: “Truppe Onu per una tregua in Ucraina? sarebbe una notizia positiva”

“Se ci fosse una tregua e fossero accettate truppe Onu sarebbe sicuramente una notizia positiva, una garanzia di stabilità e sicurezza, l’augurio è questo, ma discuterne prima sarebbe come pensare di arredare una casa di cui non facciamo noi il progetto”, sono invece le parole del ministro della Difesa italiana Guido Crosetto, a proposito della guerra in Ucraina. “Se ci fossero le condizioni per una tregua e per la pace – ha continuato il titolare del dicastero – al loro interno potrebbe essere definita la partecipazione di un contingente internazionale in grado di garantire quella pace”. “Se venisse deciso l’impegno di truppe sotto l’egida Onu, ne prenderemmo atto – ha ribadito Crosetto – l’Italia ha sempre partecipato a missioni Onu ma comunque decidere spetterebbe come sempre al Parlamento”.

“L’Europa non può avere un suo esercito, sue forze armate, i trattati europei lo escludono, le forze armate europee sono come le forze armate della Nato –  ha sottolineato il ministro della Difesa italiano – che non ha un suo esercito, ma la somma delle forze armate dei paesi che la compongono”. Nell’ultimo caso si tratta di “forze di paesi diversi che riescono a operare insieme avendo un centro unico di comando e controllo”. “La difesa europea, così come viene definita per banalizzarla, non può esistere” ha aggiunto Guido Crosetto: “Anche perché che cosa facciamo? Un reclutamento unico europeo che parte domani mattina e che avremo tra 20 anni, la scuola per ufficiali europei che inizieremo domani mattina con ufficiali che avremo formati tra 5 anni?”. Il piano del ministro italiano è quello di utilizzare “le difese che abbiamo, le facciamo interoperare e in quel modo costruiamo il pilastro europeo della Nato”.

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di Gabriele Caramelli - 17 Marzo 2025