
Il "tour" terminerà a Trieste
Tolkien seduce la Sicilia: la mostra sbarca a Catania. Giuli: “La sua grande lezione è l’amore per la vita”
Dall’8 marzo al 31 luglio a Palazzo della Cultura la grande mostra dedicata al creatore della celebre epopea della Terra di Mezzo. Il ministro all'inaugurazione: "Lo scrittore rappresenta la possibilità di immaginare un’anima sana e pulita da coltivare. Oltre tutte le strumentalizzazioni politiche"
Per i settant’anni dalla pubblicazione de ‘Il Signore degli Anelli’, Catania ospiterà dall’8 marzo al 31 luglio a Palazzo della Cultura la grande mostra dedicata a John Ronald Reuel Tolkien, creatore della celebre epopea della Terra di Mezzo che ha plasmato un nuovo immaginario per il mondo contemporaneo e lo ha reso uno degli autori più letti del pianeta. ‘Tolkien. Uomo, Professore, Autore’ racconta il percorso umano, il lavoro accademico, la potenza narrativa e la forza poetica del celebre romanziere attraverso un viaggio affascinante grazie al quale appassionati e pubblico saranno introdotti nella grandezza di questo autore e comprenderanno quanto la sua straordinaria conoscenza del mondo antico siano alla base del suo processo creativo.
Roma è stata la prima tappa di un percorso che, dopo Napoli e Torino, arriva ora al Palazzo della Cultura di Catania; per finire l’itineranza a Trieste nell’autunno 2025. Grazie al Mic, che ne ha promosso e sostenuto la progettazione con l’obiettivo di incentivare la partecipazione di tutti alla vita culturale. “In un buco nel terreno viveva uno Hobbit”. Con queste parole l’autore ha dato inizio alla bellissima avventura di Bilbo Baggins e acceso una fervida scintilla in generazioni di lettori, svelando la Terra di Mezzo e i suoi abitanti: Hobbit ed Elfi, Nani e Uomini. Gli stessi che non hanno mai smesso di accompagnarci in quella storia che è diventata leggenda e si è poi trasformata in mito.
Giuli: Ecco la grande lezione di Tolkien
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è stato oggi in visita a Catania, ha inaugurato la mostra, dopo i successi ottenuti a Roma, Napoli e Torino, con quasi 300mila visitatori. “Tolkien è la possibilità – per arieggiare una sua frase famosa – di immaginare un’anima sana e pulita da coltivare. Perché è questo il messaggio che Tolkien ci lascia, con la sua grande inventiva, la sua grande creatività, il suo grande amore per la vita e per gli esseri umani. Al di là di ogni strumentalizzazione politica, presente, passata e futura“.
Questa è la prima esposizione di tali dimensioni mai allestita in Italia nella quale – chi non ha avuto modo di visitarla durante le percedenti tappe- sarà possibile scoprire le varie sfaccettature della sua vita: l’uomo, padre e amico, accademico, autore di saggi e pubblicazioni ancora oggi fondamentali nello studio della letteratura in antico e medio inglese. Ci sarà anche spazio per raccontare il rapporto che lo ha legato al nostro Paese e la storia editoriale italiana delle sue opere oltre a ciò che ha ispirato nell’arte, nella musica e nel mondo dei fumetti.
Particolare rilevanza viene data al suo rapporto con l’Italia- anticipa il lungo servizio dell’Adnkronos: “Sono innamorato dell’italiano, e mi sento alquanto sperduto senza la possibilità di provare a parlarlo”, si legge in una sua lettera. Nella rassegna non mancano le testimonianze del viaggio a Venezia e Assisi nel 1955; così come i tanti contatti, diretti e indiretti, con studiosi e intellettuali del nostro Paese.
Spazio anche agli adattamenti cinematografici vecchi e nuovi, dal film d’animazione di Ralph Bakshi, alla trilogia de ‘Il Signore degli Anelli’ del regista Peter Jackson, capace di rappresentare sul grande schermo una delle saghe più ambiziose e popolari della letteratura mondiale conquistando 17 premi Oscar. All’interno della mostra, un’esposizione nell’esposizione celebra la straordinaria influenza visiva dell’universo tolkieniano attraverso ottanta opere originali, per la gran parte pubblicate, realizzate da trentanove tra i più celebri artisti del mondo tolkieniano e dell’arte fantasy tout court. Tra questi spiccano nomi illustri come The Brothers Hildebrandt, Chris Achilleos, Ted Nasmith, Alan Lee, Linda e Roger Garland e David T. Wenzel, solo per citarne alcuni. Il percorso espositivo, curato da Davide Martini, segue un filo cronologico dalle prime illustrazioni de Lo Hobbit fino alla fine del XX secolo, ripercorrendo la cosiddetta “Golden Age” dell’arte ispirata all’immaginario di Tolkien e presentando alcune delle opere più iconiche dei principali illustratori di questo affascinante genere artistico.
Promossa dal ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford, il catalogo che accompagna la mostra, edito da Skira, si avvale dei contributi di Adriano Monti Buzzetti Colella, Giuseppe Pezzini, Emma Giammattei, Francesco Nepitello, Chiara Bertoglio, Gianluca Comastri, padre Guglielmo Spirito, Fabio Celoni, Davide Martini, Roberta Tosi, Salvatore Santangelo, Stefano Giuliano, Claudio Mattia Serafin, Gianfranco de Turris, Paolo Paron e Domenico Dimichino.
Giuli: Ecco la grande lezione di Tolkien
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è stato oggi in visita a Catania, ha inaugurato la mostra, dopo i successi ottenuti a Roma, Napoli e Torino, con quasi 300mila visitatori. “Tolkien è la possibilità – per arieggiare una sua frase famosa – di immaginare un’anima sana e pulita da coltivare. Perché è questo il messaggio che Tolkien ci lascia, con la sua grande inventiva, la sua grande creatività, il suo grande amore per la vita e per gli esseri umani. Al di là di ogni strumentalizzazione politica, presente, passata e futura“.