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Trump ha mantenuto la promessa: pubblicati altri 64mila documenti sull’omicidio di J. F. Kennedy

Nuove rivelazioni

Trump ha mantenuto la promessa: pubblicati altri 64mila documenti sull’omicidio di J. F. Kennedy

Esteri - di Gabriele Caramelli - 19 Marzo 2025 alle 18:15

Donald Trump ha mantenuto la sua promessa di fare luce sull’omicidio dell’ex presidente americano John Fitzgerald Kennedy: l’amministrazione americana ha finalmente pubblicato oltre 64mila documenti relativi all’omicidio di Dallas avvenuto nel 1963. La divulgazione è avvenuta dopo che la squadra di sicurezza del presidente americano ha accelerato le proprie ricerche dopo le dichiarazioni del tycoon al John F. Kennedy center for the performing arts, per determinare quali documenti potessero essere rilasciati e con quali omissioni. Già a gennaio Trump aveva firmato l’ordine esecutivo per il rilascio documenti, proprio come aveva affermato durante la campagna elettorale, dal momento in cui  ha ottenuto l’appoggio di Robert Fitzgerald Kennedy, nipote del presidente americano ucciso e adesso ministro della Sanità americana.

Trump mantiene la promessa e pubblica i documenti sull’omicidio di John Kennedy

Dopo le volontà espresse da Donald Trump, la National archive ha declassificato oltre 64mila documenti sull’omicidio Kennedy, che sono un po’ meno rispetto agli 80mila di cui aveva parlato il presidente americano. Il tycoon aveva affermato di avere un’idea del contenuto e di non credere al fatto che ci sarebbero state delle omissioni. “Il presidente Trump ha fatto la promessa di pubblicare tutti i file su Jfk ed ora la sta mantenendo”, ha confermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.

Da decenni gli storici e i teorici della cospirazione che non credono alla versione ufficiale dell’omicidio Kennedy sancita dalla Commissione Warren, secondo cui Lee Harvey Oswald è l’unico responsabile dell’uccisione dell’ex presidente americano democratico, richiedono che il governo americano rilasci tutti i dossier riguardanti l’inchiesta di uno degli assassinii politici più importanti negli Usa. Robert Kennedy jr, tra i più convinti sulle ipotesi di complotto, esultò quando Trump firmò l’ordine esecutivo di gennaio, per poi denunciare la “strategia di 60 anni di bugie, segreti, disinformazione e diffamazione condotta dai funzionari dell’intelligence per nascondere o sopprimere fatti inquietanti sull’assassinio di Jfk”. Nel 2013, l’attuale ministro della Salute aveva spiegato in un intervista che suo padre Bob Kennedy, assassinato a sua volta assassinato nel 1968 mentre si stava candidando alla Casa Bianca, “sosteneva pubblicamente il rapporto della commissione Warren” ma privatamente ne contestava la precisione.

Ci vorrà del tempo per valutare tutte le pagine dell’inchiesta

Nel 1992 è stata approvata una legge che richiedeva la pubblicazione di tutti i documenti entro 25 anni, esclusi quelli che avrebbero potuto mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Inoltre, Trump decise di pubblicare una parte dei documenti già nel 2017 e fornendo più tempo alle agenzie di intelligence di valutarli e decidere eventuali omissis: secondo il giornalista statunitense Tucker Carlson, il presidente americano si sarebbe pentito della sua decisione in passato.

Attualmente, gli storici credono che ci vorrà del tempo per analizzare il valore di queste migliaia di documenti e soprattutto decidere quali file siano evidentemente inediti, visto che secondo alcune fonti il 99% dei dossier relativi all’omicidio Kennedy sono già stati pubblicati. “Dubito che queste pubblicazioni sconvolgeranno la comprensione di quello che è successo quel giorno terribile a Dallas“, ha precisato lo storico Fredrik Logevall, docente di Harvard che sta scrivendo una nuova e grande biografia di John Fitzgerald Kennedy.

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di Gabriele Caramelli - 19 Marzo 2025