
In quota San Marino
“Tutta l’Italia” all’Eurovision: Gabry Ponte con la tarantella sovranista è il nuovo bersaglio dei radical chic
Avviso ai custodi del politicamente corretto: “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte potrebbe diventare il nuovo inno pop italiano, come lo è stato per quasi mezzo secolo l’Italiano di Toto Cutugno. La tarantella techno del dj e produttore torinese Gabry Ponte, che unisce immagini chiave del nostro Paese sta attirando le ire delle vestali rosse che vedono un inno al sovranismo.
Il formidabile tormentone creato dal dj e produttore torinese Gabry Ponte come jingle-sigla per l’ultimo festival di Sanremo, ma alla fase finale dell’Eurovision Song Contest, dal 13 al 17 maggio a Basilea in Svizzera, rappresenterà la Repubblica di San Marino.
La scelta di ‘Tutta l’Italia’ fatta sabato sera dalla giuria del San Marino Song Contest al Teatro Nuovo di Dogana conferma le previsioni della vigilia e dei bookmaker e lancia il pezzo in quell’arena dove per l’Italia gareggerà invece Lucio Corsi con ‘Volevo essere un duro’ dopo il forfait di Olly, vincitore a Sanremo.
I bookmaker non quotano invece le crociate che verranno lanciate dai “soliti noti” contro il tormentone. Un brano che rischia di diventare “politicamente scorretto“. Intanto, ha l’Italia nel titolo, poi cita la “mamma” (prima parola del testo) e addirittura il padre nostro, con tanto di segno della croce. Dio, Patria e famiglia, tutte insieme nella prima strofa è davvero troppo di questi tempi.
Da sottolineare che il protagonista del brano ha anche un bicchiere di vino in mano. Sì, proprio il vino tanto demonizzato dall’Europa e dai dettami salutisti di Bruxelles. Come minimo lo accuseranno di essere stato sponsorizzato dal ministro Lollobrigida. Ma non finisce qui: il protagonista finisce “nel letto di qualcuno”, in un rapporto che potrebbe essere addirittura eterosessuale. E la canzone non ha neanche un’allusione, un ammiccamento al mondo arcobaleno. Un’omissione che, di questi tempi, costituisce peccato mortale.
Gabry Ponte rischia di diventare il nuovo Toto Cutugno
Gabry Ponte, 51 anni, da Torino rischia quindi l’anatema dai critici ufficiali. Poco importa che sia uno degli artisti italiani più conosciuti a livello internazionale. Tutta l’Italia, cantata da Andrea Bonomo, è solo l’ultimo successo dopo gli oltre dieci milioni di dischi venduti nel mondo con gli Eiffel 65 – celebre il singolo ‘Blue (Da Ba Dee)’ del ’99 (è anche nella colonna sonora del film Iron Man 3) – e vanta collaborazioni di punta con molti big.
Il brano dedica una strofa al “Beato, santissimo Craxi”
Un brano, che come racconta lo stesso Gabry Ponte, “fonde il folklore italiano con un beat elettronico doc”. Un testo astuto e attuale che sintetizza passato e presente italico in poche frasi: “Il calcio lo prendono a calci/La moda che fa degli stracci/Cucina stellata di avanzi, beato santissimo Craxi/E quante mo-o-onеtine/Ma i desideri son dеgli altri/Ma con le collanine d’oro sulle canottiere/L’auto blu con i lampeggianti/Avanti, popolo, avanti”. Se non è la nuova l’Italiano di Toto Cutugno, fa molto per diventarlo. Tutto torna. Gabry Ponte, “un altro italiano vero”. E anche lui, pare chiaro, ne va fiero.