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spoglie mortali

Ddl spoglie mortali

Uccidere il coniuge e far cremare il corpo anche da indagati? In Italia (fino a ieri) si poteva fare

Politica - di Luisa Perri - 12 Marzo 2025 alle 19:48

Se immaginate le indagini italiane come una serie del tenente Colombo siete fuori strada. Avete presente l’uxoricida che finisce incastrato con pochi indizi raccolti dal sagace detective? In Italia, la realtà, purtroppo, è molto diversa. Lo sanno bene le nostre forze dell’ordine. Sembra incredibile, ma l’autore di un femminicidio, finora, poteva anche distruggere le prove del suo delitto.

Finora a una persona indagata per l’omicidio del marito, della moglie o del convivente, veniva concessa anche la facoltà di occuparsi delle spoglie mortali della sua vittima. Una condizione che portava a un concreto rischio di depistaggio. Con l’assassino (o l’assassina), che rischiava di farla franca.

Il killer ha accesso alle spoglie mortali della vittima

Ci voleva una maggioranza di centrodestra per sanare questa incredibile contraddizione normativa. Il  Senato ha approvato ieri all’unanimità il disegno di legge di Giulia Bongiorno che impedisce all’imputato dell’omicidio della propria moglie o compagna di disporne delle spoglie mortali. I voti favorevoli sono stati 107. Il testo mira ad impedire che l’imputato, facendo cremare le spoglie della vittima, possa distruggere una prova. Il ddl prevede che l’indagato non possa decidere l’inumazione o la cremazione della vittima “dall’iscrizione nel registro degli indagati e fino al passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione”. Tale divieto in caso di condanna diventa una pena accessoria.

«Spesso l’autore di un delitto – ha spiegato la senatrice della Lega – può sfruttare le norme esistenti per far cremare il corpo della sua vittima. In questo modo, però, si disperdono prove essenziali, perché anche a distanza di anni si possono fare accertamenti sui cadaveri. Intollerabile che il soggetto iscritto nelle notizie di reato abbia quindi la possibilità di far scomparire tracce presenti sul corpo della donna avvalendosi dei diritti in materia di disposizione delle spoglie. Con questa legge, grazie alla Lega – conclude Bongiorno – diciamo stop all’inquinamento delle prove».

Campione (FdI): evitiamo che le vittime vengano uccise due volte

 

«Il disegno di legge che abbiamo approvato oggi e su cui Fratelli d’Italia ha votato convintamente a favore difende la dignità delle vittime di omicidio e di femminicidio impedendo che possano essere uccise una seconda volta», ha dichiarato in aula la senatrice di Fratelli d’Italia Susanna Donatella Campione, 

«Viene infatti introdotta – ha proseguito la componente della Commissione Giustizia e della Commissione sul fenomeno del Femminicidio in Senato – la norma che evita che a disporre del corpo della vittima possa essere il coniuge che spesso è proprio l’autore del reato. Grazie al sistema legislativo in vigore, passando dall’introduzione del Codice Rosso nel 2019 e alle norme sulla violenza domestica del 2023 il numero dei femminicidi è stato ridotto e con la legge di oggi si contribuisce a fare un ulteriore passo in avanti per colmare quello che era un vulnus legislativo».

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di Luisa Perri - 12 Marzo 2025