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Trattative a Riad

Ucraina e Russia verso una tregua sul Mar Nero. Zelensky atteso a Parigi

Dodici ore di colloqui tra russi e americani si chiudono senza intesa. Ma Mosca ne approfitta per affondare l’Europa e accusare Kiev di bloccare l’accordo

Esteri - di Alice Carrazza - 25 Marzo 2025 alle 16:29

La Casa Bianca afferma che sia la Russia che l’Ucraina hanno concordato di garantire un passaggio sicuro per le spedizioni commerciali e di fermare gli attacchi militari nel Mar Nero.

Dodici ore in cui a Riad, sotto lo sguardo vigile della diplomazia saudita, le delegazioni di Mosca e Washington si sono confrontate sull’Ucraina, sul Mar Nero e sull’ipotesi, per ora solo evocata, di una tregua. Ma nonostante l’apparente intensità del confronto, al termine delle trattative non c’è stata alcuna dichiarazione congiunta. «A causa della posizione dell’Ucraina», taglia corto Vladimir Chizhov, vicecapo del comitato Difesa e sicurezza del Consiglio della Federazione russa, attribuendo a Kiev la responsabilità del nulla di fatto: «È molto tipico e sintomatico».

Mosca frena sull’Ucraina: “Nessun accordo specifico”

A spegnere il fuoco delle attese sono anche gli alti palazzi. Il portavoce Dmitry Peskov frena infatti ogni entusiasmo: «Non c’è nessun accordo specifico finora». I colloqui – precisa – sono stati «di natura tecnica» e il contenuto «non sarà sicuramente reso pubblico». Nessuna regia spettacolare, insomma, nessun vertice ad effetto: «Al momento non si è discusso né a Riad né altrove di un incontro trilaterale tra Putin, Trump e Zelensky», chiarisce Peskov. Ma se mai dovesse servire, avverte, «queste conversazioni possono essere organizzate rapidamente».

Lavrov spara a zero sull’Ue: “Sognatori incompetenti”

Nel frattempo, a sbottare in tv è Sergei Lavrov. Il ministro degli Esteri russo, in un’intervista a Channel One, alza i toni contro Bruxelles: «Gli europei sono sognatori che ogni giorno dimostrano la loro totale incompetenza politica». Oggetto della sua furia, l’ipotesi – ancora solo ventilata – di invio di truppe di peacekeeping in Ucraina in caso di cessate il fuoco. Ipotesi che, peraltro, non trova per ora nemmeno il conforto dell’Onu: «Si tratta di un’ipotesi nell’aria. Non abbiamo ricevuto alcuna richiesta», ha spiegato Jean-Pierre Lacroix, sottosegretario generale delle Nazioni Unite, precisando che per un’operazione simile servirebbe «il consenso delle parti» e un «mandato del Consiglio di Sicurezza».

Il Mar Nero al centro delle trattative

Ma al di là dei proclami, al centro del confronto c’è stata la sicurezza della navigazione nel Mar Nero. Lo ha detto senza giri di parole Lavrov: «Quello che è stato discusso lì, come concordato tra Putin e Trump, è stato prima di tutto il problema della sicurezza della navigazione nel Mar Nero». Una sicurezza che Mosca condiziona allo stop delle sanzioni sulle esportazioni agricole: «Le restrizioni sui cereali e sui fertilizzanti sono misure discriminatorie che sarebbero già dovute essere revocate», ha sentenziato il capo della diplomazia russa. «Vogliamo un mercato prevedibile», e soprattutto – aggiunge – «garanzie chiare». Garanzie che, secondo Lavrov, «possono essere solo il risultato di un ordine di Washington a Zelensky e al suo team».

Karasin: “Dialogo complesso ma utile”

A dare una lettura più diplomatica dei colloqui è invece Grigory Karasin, tra i negoziatori russi presenti a Riad: «Abbiamo parlato di tutto, è stato un dialogo intenso, non facile, ma molto utile per noi e per gli americani». E aggiunge: «Continueremo», lasciando intendere che nuovi incontri sono all’orizzonte, pur senza date fissate. «I risultati dei negoziati sono stati riportati nelle capitali», ha spiegato Peskov, «ora vengono analizzati».

Zelensky atteso a Parigi: giovedì il vertice sull’Ucraina

Sul fronte opposto, Kiev tiene il punto. Dopo aver terminato un nuovo round di colloqui con gli Usa questa mattina, la delegazione ucraina ha fatto sapere che «tutti i dettagli verranno annunciati successivamente». Intanto il presidente ucraino si prepara a una trasferta diplomatica: domani sera sarà all’Eliseo per una cena di lavoro con Emmanuel Macron.

L’incontro – precisa la presidenza francese – servirà a preparare la riunione per la pace e la sicurezza in Ucraina che si terrà il giorno dopo a Parigi. E Macron, fanno sapere dalla capitale, «ribadirà che la Francia farà della continuazione e del rafforzamento del sostegno militare e finanziario all’Ucraina la sua priorità assoluta».

Kiev colpisce nel Kursk

Mentre la diplomazia trattiene il respiro, la guerra continua. L’aeronautica ucraina ha colpito una base militare nella regione russa di Kursk, uccidendo – secondo quanto riferito da Kiev – una trentina di soldati russi. «La distruzione di questa base riduce la capacità dei russi di condurre operazioni nelle regioni di Sumy e Kursk», ha dichiarato lo Stato Maggiore delle Forze armate ucraine su Telegram.

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di Alice Carrazza - 25 Marzo 2025