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Trump annuncia i contorni di un accordo Ucraina-Russia

Venti di guerra, aria di pace?

Ucraina-Russia, tra scambi di accuse e ostilità in corso, Trump irrompe sulla scena: “Abbiamo i contorni di un accordo”

Il presidente americano annuncia le linee guida per un'intesa sulla tregua, ma Zelensky si mostra scettico: «La guerra non può essere conclusa con un pezzo di carta e qualche firma»

Esteri - di Redazione - 21 Marzo 2025 alle 21:16

Mentre tra Kiev e Mosca volano accuse e coltelli (non proprio metaforici), il presidente americano Donald Trump, impegnato in prima linea come negoziatore di una tregua, si mostra ancora una volta ottimista e annuncia: «Abbiamo i contorni di un accordo». Il tycoon è convinto che l’intesa per una tregua tra Ucraina e Russia sia vicina, tanto che alla dichiarazione aggiunge anche: «Ho avuto ottimi colloqui con Vladimir Putin e con Volodymyr Zelensky», conferma il presidente degli Stati Uniti riferendosi alle telefonate con il presidente russo e con quello ucraino.

Trump: «Abbiamo le linee guida per un accordo in Ucraina»

«Penso che abbiamo i contorni di un accordo, spero che abbiamo i contorni di un accordo», si corregge in itinere l’inquilino della Casa Bianca tornando a spiegare le «due ragioni» per cui si sta impegnando. «Migliaia di persone vengono uccise ogni settimana e gli Stati Uniti hanno pagato, a causa di Biden, 350 miliardi per una guerra che non sarebbe mai dovuta scoppiare».

Ma i raid e gli attacchi continuano…

Intanto, però, il cessate il fuoco relativo alle infrastrutture energetiche non sembra funzionare granché. E i raid della Russia continuano. «Stanno combattendo gli uni contro gli altri, ci sono soldati circondati», ammette il presidente americano, secondo cui i militari ucraini nella regione russa del Kursk sarebbero circondati. «Penso che presto avremo un cessate il fuoco totale e poi un accordo – dice ancora Trump – che viene discusso in termini di divisioni dei territori. E viene discusso proprio mentre parliamo»…

Il messaggio di Trump alla Nato

Ma non è ancora tutto. Perché Trump, nello Studio Ovale, risponde anche ad una domanda sul ruolo degli Stati Uniti nella Nato. «La Nato era finita prima che io arrivassi. Noi pagavamo praticamente tutto, ora pagano anche gli altri. Grazie a me, la Nato ha ottenuto centinaia di miliardi. La Nato è forte e solida, ma deve trattarci in maniera equa. Senza di noi, la Nato non è la stessa cosa. Il presidente Putin vi direbbe che non sarebbe preoccupato» per una Nato »senza gli Stati Uniti. Ma è preoccupato se gli Usa sono coinvolti»… Una stiletta in punta di fioretto che ribadisce, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, come Trump la pensa sul punto.

Ucraina aspetta la fumata bianca in Arabia Saudita

Kiev, intanto, fa sapere che punta a ottenere almeno un cessate il fuoco parziale dal prossimo round di colloqui che si terrà lunedì prossimo in Arabia Saudita, dove funzionari statunitensi incontreranno separatamente rappresentanti russi e ucraini. «Vogliamo ancora concordare un cessate il fuoco, almeno su ciò che abbiamo proposto», sono state le parole di un alto funzionario ucraino all’Afp a riguardo. Nel frattempo, si conferma che la delegazione ucraina in Arabia Saudita sarà guidata dal ministro della Difesa, Rustem Umerov.

Zelensky boccia la missione Onu: «Non ci proteggerebbe»

A margine di dichiarazioni e trattative, però, non si può non tenere conto delle dichiarazioni rilasciate da Zelensky. Il quale – come riporta Rbc Ukraina – in una conferenza stampa con il presidente ceco Petr Pavel, nelle scorse ore ha ribadito: «Con tutto il rispetto, l’Onu non ci proteggerebbe dall’invasione o dal desiderio di Putin di tornare. Non vediamo l’Onu come un’alternativa a un contingente o a garanzie di sicurezza».

L’ipotesi di 4 livelli di sicurezza per Kiev

Del resto, è chiaro che il coinvolgimento dell’Onu nelle operazioni di peacekeeping in Ucraina sarebbe solo una parte del meccanismo ipotizzato per fornire a Kiev le garanzie di sicurezza. Un’ipotesi a cui i volenterosi stanno lavorando attivamente e su cui, si apprende da chi segue il dossier, l’intenzione è quella di costruire 4 livelli d’interposizione. Che il Tgcom24 riassume ed enuclea in questi termini: «I caschi blu dell’Onu, provenienti da Paesi non europei, dovrebbero schierarsi nella zona demilitarizzata per osservare il rispetto della tregua. Il secondo anello sarebbe costituito dalle forze ucraine. Il terzo dal contingente dei volenterosi, magari al confine occidentale ucraino. Il quarto sarebbe il backstop Usa.

Ucraina-Russia, nel mentre Trump annuncia “progressi significativi”

Insomma, tirando le somme: il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, annuncia progressi significativi verso la risoluzione del conflitto in Ucraina, affermando che «molte parti dell’accordo sono già state concordate». E che un cessate il fuoco completo è atteso «molto presto» dopo le sue conversazioni con i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

Parallelamente, Trump dichiara che gli Stati Uniti firmeranno a breve un accordo con l’Ucraina riguardante minerali e risorse naturali, con l’obiettivo di potenziare la produzione americana di minerali critici e fornire assistenza finanziaria a Kiev. Questo accordo prevederebbe l’accesso degli Stati Uniti alle entrate delle risorse naturali ucraine e la creazione di un fondo per gli investimenti nella ricostruzione, sebbene i dettagli specifici non siano stati resi noti.

Guerra e pace in Ucraina, l’impegno di Trump, lo scetticismo di Zelensky

Eppure, nonostante questi sviluppi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso scetticismo riguardo all’efficacia di una missione di peacekeeping delle Nazioni Unite nel garantire un accordo di pace duraturo. Zelensky ha sottolineato che solo truppe internazionali addestrate al combattimento potrebbero assicurare il rispetto da parte della Russia di un eventuale accordo di pace, mettendo in dubbio la capacità dei caschi blu dell’Onu di svolgere efficacemente questo ruolo.

Macron insiste per una Missione europea in alternativa a quella dell’Onu

Inoltre, il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto una missione europea in alternativa a quella dell’Onu, promuovendo una coalizione di Paesi disposti a inviare soldati per garantire la sicurezza in Ucraina. E per questo, Macron ha convocato un vertice a Parigi per il 27 marzo proprio per discutere questa proposta.

Zelensky: «La guerra non può essere conclusa con un pezzo di carta e qualche firma»

Da parte sua, contestualmente, Zelensky ha enfatizzato la necessità di misure deterrenti solide. Come un contingente internazionale ben armato e supportato dall’intelligence alleata, per garantire una pace stabile e duratura. Ha inoltre espresso scetticismo sull’efficacia dell’Onu senza un forte mandato militare. Sottolineando che «la guerra non può essere conclusa con un pezzo di carta e qualche firma». E che un cessate il fuoco senza garanzie può essere riacceso in qualsiasi momento.

Trump annuncia progressi verso un accordo di pace, ma Zelensky rimane cauto

Così, mentre le trattative continuano, l’Ucraina ha subito nuovi attacchi. Tra cui un massiccio attacco di droni russi alla città portuale di Odessa. Attacco che ha causato diversi feriti e ingenti danni materiali durante la visita del presidente ceco Petr Pavel. Zelensky ha quindi sollecitato sanzioni più severe per esercitare maggiore pressione sulla Russia. E affinché Mosca si impegni davvero a fondo nei negoziati. In conclusione, mentre Trump annuncia progressi verso un accordo di pace in Ucraina. E un imminente accordo sulle risorse minerarie, Zelensky rimane cauto riguardo alle soluzioni proposte. Sottolineando la necessità di garanzie concrete. Come di una forza internazionale robusta per assicurare una pace duratura nel Paese.

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di Redazione - 21 Marzo 2025