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Vent’anni senza Giovanni Paolo II, l’uomo che abbatté i muri e cambiò l’Europa

Convegno al Senato

Vent’anni senza Giovanni Paolo II, l’uomo che abbatté i muri e cambiò l’Europa

"Se oggi l’Europa è libera, lo deve al coraggio di Papa Wojtyła". Così,il vicepresidente della Fondazione An Antonio Giordano

Conferenza FDI - di Alice Carrazza - 26 Marzo 2025 alle 21:23

Sono trascorsi vent’anni dalla scomparsa di Giovanni Paolo II, il Papa polacco che rivoluzionò il volto dell’Europa. Un uomo che lasciò un continente intero orfano della sua guida spirituale, politica e morale. La Fondazione Alleanza nazionale, con il patrocinio del Secolo d’Italia, ha organizzato oggi un convegno nella prestigiosa Sala Koch del Senato, ricordando colui che più di ogni altro ha saputo abbattere i muri del Novecento.

Giordano: «Abbattere muri e costruire ponti»

Antonio Giordano, vicepresidente della Fondazione An, deputato di Fratelli d’Italia e segretario generale di Ecr party, ha sintetizzato il valore di Karol Józef Wojtyła con incisività: «Un grandissimo uomo, protagonista assoluto del Novecento. Se oggi milioni di europei godono di libertà democratiche e religiose, lo devono al suo coraggio e alla sua determinazione. Difese le radici cristiane dell’Europa e aprì dialoghi nuovi, abbattendo muri e costruendo ponti».

Menia: «Un carisma introvabile»

Roberto Menia, vicepresidente della Fondazione An e promotore anch’egli dell’iniziativa, ha definito Giovanni Paolo II non solo santo, ma soprattutto uomo straordinario e capace di incidere profondamente sulla storia: «Ho avuto la fortuna di conoscerlo e portarlo nel cuore. Era il primo papa non italiano, quasi un elemento di rottura. Sentimmo immediatamente quella sua forza immensa, quel carisma introvabile». Menia ha evocato il ricordo commosso delle esequie, il contrasto toccante tra il corpo fragile del Pontefice e la potenza immortale del suo lascito.

Il messaggio di La Russa: «La sua battaglia sia guida per il futuro»

Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha inviato un messaggio dalla sua missione in estremo Oriente, invitando a raccogliere il testimone lasciato dal Pontefice polacco: «È nostro dovere raccogliere il testimone di Wojtyła. La sua instancabile lotta per la giustizia e la dignità umana deve essere guida per il futuro, non solo ricordo del passato».

Tremonti: «Una visione geopolitica profetica»

Giulio Tremonti, presidente della commissione Esteri della Camera, ha portato una prospettiva personale e geopolitica: «La visione di Wojtyła spaziava dall’Atlantico agli Urali e resta fondamentale oggi che viviamo nuove tensioni». Tremonti ha richiamato la visione del Pontefice sull’Europa come famiglia spirituale: un progetto che trascende le istituzioni e unisce popoli legati per secoli dalla fede comune. Un’idea profeticamente attuale.

Giubilei: «Un santo dal volto umano»

Francesco Giubilei, direttore scientifico della Fondazione An, ha introdotto il convegno sottolineando la figura di Wojtyła come «santo dal volto umano, riferimento morale anche nella lotta alla mafia». Centrale il suo appello all’Europa per ricordare il proprio retaggio cristiano, specialmente durante i dibattiti sulla Costituzione europea: «Europa ritorna te stessa, riscopri te stessa, ricorda le tue radici», fu il suo monito.

Riccardi: «Un vento di speranza dimenticato»

Andrea Riccardi, biografo ufficiale di Giovanni Paolo II, ha posto con forza il problema della memoria storica: «Perché il Papa più incisivo degli ultimi secoli viene oggi trascurato?». Ha descritto Wojtyła come «vento di speranza per la Chiesa, per l’Occidente e per l’Est europeo. Nato e cresciuto nell’umiliazione di una Polonia schiacciata dal Reich e poi dal comunismo, fu capace di risvegliare intere nazioni dalla rassegnazione». Riccardi ne sottolinea l’originalità: patriota senza nazionalismo, conservatore capace di sorprendere, uomo che intuì come cambiare la storia significasse prima cambiare i cuori.

Prignano: «Un Papa al centro degli eventi»

Mario Prignano, caporedattore del Tg1, ha enfatizzato il ruolo di Giovanni Paolo II come figura centrale della storia contemporanea. E ha aggiunto: «Oggi ci sono ancora tanti muri da abbattere e Giovanni Paolo II ha iniziato a farlo prima di tutti in maniera forte. Il passaggio dal secondo al terzo millennio è stato uno di questi».

A vent’anni dalla sua scomparsa, dunque, Wojtyła rimane una figura straordinariamente viva, capace ancora di parlare al presente e tracciare la via verso il domani. Un’eredità storica e civile preziosa, da custodire e valorizzare.

ROBERTO MENIA POLITICO, ANTONIO GIORDANO VICEPRESIDENTE FONDAZIONE ALLEANZA NAZIONALE

ROBERTO MENIA POLITICO

GIULIO TERZI DI SANT’AGATA POLITICO, FRANCESCO GIUBILEI GIORNALISTA

GIULIO TREMONTI POLITICO

MARIO PRIGNANO GIORNALISTA

ANDREA RICCARDI FONDATORE COMUNITA’ DI SANT’ EGIDIO

ANTONIO GIORDANO VICEPRESIDENTE FONDAZIONE ALLEANZA NAZIONALE

GIULIO TERZI DI SANT’AGATA POLITICO, GIULIO TREMONTI POLITICO, ANDREA RICCARDI FONDATORE COMUNITA’ DI SANT’ EGIDIO

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di Alice Carrazza - 26 Marzo 2025