
Violenza e contraddizioni
Violento scempio antagonista alle Tesla a Milano: il corto circuito rosso-verde tra odio ideologico e paradossi. Salvini: «Deficienti» (video)
Le immagini degli assalti dei centri sociali in corteo sabato contro le auto simbolo di Musk fanno il giro del web, indignano e sconcertano. Il leader della Lega: «Quelli buoni e tolleranti… Ma come si può essere così deficienti???Spero che li becchino, e che paghino fino all’ultima lira»
Feroce assalto degli antagonisti alle Tesla a Milano, il paradosso tra odio ideologico e sfregio alle ambizioni green salta nelle immagini diffuse sui social che stanno facendo il giro del mondo. Il video diffuso da Matteo Salvini su Facebook virale sul web è protagonista di un assai poco edificante tour social. Allora torniamo per un attimo al corto-circuito rosso-verde di sabato scorso (15 marzo ndr), quando Milano è stata teatro di una manifestazione in memoria di Davide “Dax” Cesare, militante del centro sociale Orso di Via Gola, ucciso il 16 marzo 2003.
Un momento di piazza – e di isteria collettivi di stampo antagonista – in cui si è verificato, con sommo spregio delle vittime colpite dall’ondata di barbarici alle Tesla trovate in strada lungo il tragitto del corteo, il paradossale blackout tra il rivendicazionismo anticapitalista dei progressisti dem e le ambizioni ecologiste dei protestanti verdi, che per colpire Musk attaccano l’auto elettrica di sua produzione, in linea con le istanze ambientaliste green…
Assalto alle Tesla a Milano, il paradosso degli antagonisti
Sì, perché come sottolinea lo stesso leader leghista Matteo Salvini nel suo video di denuncia postato sui suoi canali social e diventato virale in breve, gli attacchi sono arrivati principalmente da «gruppi di sinistra radicali e ambientalisti estremi». Ripartiamo dal corteo allora: composto da circa 700 partecipanti tra collettivi, gruppi antagonisti e centri sociali, e partito da Piazza XXIV Maggio per chiudersi in Piazza Bilbao, attraversando nel mentre diverse zone della città. E nel mezzo, scene inquietanti registrate e postate che immortalano atti di violenza cieca e vandalismo allo stato puro ammantato del pannicello caldo della battaglia ideologica che si arma (fisicamente) di spranghe, bastoni e vernice spray. Se non bastasse poi, pronti a infierire con calci alla carrozzeria e agli accessori automobilistici in dotazione…
Tra rivoluzione green (?) e attacchi anti-capitalisti…
Sì, perché durante il corteo, che avrebbe dovuto rispondere a un’iniziativa di stampo commemorativo, la punteggiatura alla sceneggiatura cerimoniale è stata quella che ha posto accenti e sottolineature di matrice rigorosamente vandalica, che lungo il percorso ha lasciato segno barbarico e tratto devastatore sui vari obiettivi finiti sotto la mannaia contestataria. In Viale Coni Zugna, per esempio – uno tra i tanti che si potrebbero fare – dove una Tesla bianca parcheggiata è stata presa di mira da un gruppo di una decina di antagonisti incappucciati e avvicinatisi all’obiettivo da colpire con aria torva e fare minaccioso.
Intanto le immagini dello scempio fanno il giro (social) del mondo
Le immagini che riprenderanno l’assalto, non a caso, mostrano come la vettura sia stata individuata ad hoc e imbrattata con bombolette spray. Sfregiata con la firma di simboli anarchici che ne rivendicano la furia devastatrice. E finanche danneggiata con calci e colpi inferti in preda a una furia cieca contro specchietti e fari anteriori. Uno scempio gratuito che ha causato danni significativi. Uno sfregio contro simboli – in parte condivisi per altre cause e altre crociate “anti” – che non ha risparmiato neppure una filiale di Unicredit in Via Coni Zugna, dove i manifestanti hanno utilizzato un bidone dell’immondizia e un cartello stradale come arieti per sfondare le vetrate.
Non solo Tesla, assalti furiosi anche contro banche e supermercati
Non solo. Alla fine di quelli che sono sembrati interminabili raid di odio ideologico tradotto in violenza fisica, nel mirino degli antagonisti in piazza è finito anche un punto vendita Carrefour in Ripa di Porta Ticinese vandalizzato a dovere come da copione, mentre era aperto e pieno di clienti e dipendenti che subito hanno tentato di mettersi al riparo. Infine, tanto per non farsi mancare nulla, durante questi atti, alcuni partecipanti hanno lanciato sassi e bottiglie contro le forze dell’ordine, capaci di mantenere e sfoderare una calma olimpica, evitando scontri diretti.
Cosa c’è dietro allo sfregio alle Tesla (e non solo)…
Tutto ciò, inutile dirlo, ha sollevato forti preoccupazioni riguardo alla sicurezza e al rispetto dei beni pubblici e privati, oggetto di violenza e sfregio vandalico durante eventi di protesta, evidenziando la necessità di un equilibrio tra diritto alla manifestazione e tutela dell’ordine pubblico, e slatentizzando, oltretutto, un evidente corto circuito ideologico tra le diverse anime della sinistra radicale. Da un lato, infatti, i gruppi antagonisti e i centri sociali portano avanti una retorica anticapitalista che vede in marchi come Tesla un simbolo dell’élite economica e del potere finanziario. Dall’altro, però, proprio Tesla rappresenta una delle soluzioni promosse dagli ambientalisti per ridurre l’impatto ambientale del settore automobilistico, allineandosi agli obiettivi green tanto cari ai movimenti progressisti ed ecologisti.
Assalto degli antagonisti alle Tesla a Milano: una protesta piena di paradossi e zone d’ombra
Una contraddizione interna a certe frange della protesta che evidenzia come, da un lato, si contesta il capitalismo anche quando prova a innovare in senso ecologico, colpendo indiscriminatamente ogni segno di benessere senza una reale analisi politica delle conseguenze. E dall’altro mostra il re nudo di un obiettivo che, se è quello di un futuro più sostenibile, mal si concilia con la distruzione di un’auto elettrica – che peraltro rientra nella transizione ecologica promossa dagli stessi movimenti – palesando miseramente quello che è più un autogol ideologico. Che un’azione di “lotta” consapevole.
Sotto, il video dell’assalto alle Tesla durante il corteo di sabato a Milano, postato da Matteo Salvini sul suo profilo Facebook