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Rearm Europe

Von der Leyen lancia il piano da 800 miliardi per il riarmo europeo: “Viviamo tempi molto pericolosi”

La presidente della Commissione Ue: "Questo è il momento in cui dobbiamo essere all’altezza". Il programma prevede finanziamenti straordinari, prestiti per gli Stati membri e un coinvolgimento del capitale privato

Politica - di Demetra Orsi - 4 Marzo 2025 alle 16:00

L’Europa si prepara a un’era di riarmo. Lo dice senza esitazioni Ursula von der Leyen, presentando a Bruxelles il piano Rearm Europe, un programma che punta a mobilitare fino a 800 miliardi di euro per rafforzare la sicurezza del Vecchio Continente. «Viviamo in tempi molto pericolosi», avverte la presidente della Commissione europea, aggiungendo che «non serve che descriva la grave natura delle minacce che affrontiamo. O le conseguenze devastanti che dovremo sopportare se quelle minacce si realizzassero».

Un piano da 800 miliardi per il riarmo dell’Ue

«La questione non è più se la sicurezza dell’Europa sia minacciata in modo reale o se l’Europa debba assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza. In verità, conosciamo da tempo le risposte a queste domande. La vera domanda che abbiamo di fronte è se l’Europa è disposta ad agire con la decisione che la situazione richiede. E con la rapidità e l’ambizione necessarie». La risposta delle capitali europee, dice von der Leyen, è stata «tanto clamorosa quanto chiara»: «Siamo in un’era di riarmo. L’Europa è pronta aumentare massicciamente la spesa per la difesa per la nostra sicurezza».

I cinque punti di “Rearm Europe”

Rearm Europe, elaborato in vista del summit straordinario di giovedì, si struttura su cinque pilastri. Il primo riguarda la possibilità per gli Stati membri di utilizzare finanziamenti pubblici e di difesa a livello nazionale, attivando la clausola di salvaguardia del Patto di stabilità e crescita. «Dobbiamo consentire loro di farlo», spiega von der Leyen. «Se gli Stati membri aumentassero la spesa per la difesa in media dell’1,5% del Pil, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di quasi 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni».

Von der Leyen: “Spendere meglio e spendere insieme”

Il secondo punto introduce un nuovo strumento dell’Unione: «Fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa», spiega nel puto stampa la presidente della Commissione, senza tuttavia consentire domande. «Si tratta fondamentalmente di spendere meglio e di spendere insieme». L’obiettivo è sviluppare capacità paneuropee in settori chiave come difesa aerea, sistemi missilistici e di artiglieria, munizioni, droni e sistemi antidrone.

Tutto «per rispondere anche ad altre esigenze, dalla mobilità informatica a quella militare, ad esempio», aggiunge von der Leyen. Ciò aiuterà gli Stati membri a mettere insieme la domanda e ad acquistare congiuntamente». Ma c’è anche un altro aspetto: «Con queste attrezzature, gli Stati membri possono aumentare in modo massiccio il loro sostegno all’Ucraina. Questo approccio di appalti congiunti ridurrà anche i costi. Ridurrà la frammentazione, ma aumenterà l’interoperabilità e, naturalmente, rafforzerà la nostra base industriale di difesa».

Il ruolo dei privati e della Banca europea per gli investimenti

Oltre ai finanziamenti nazionali e al nuovo strumento da 150 miliardi, l’Ue vuole sfruttare il bilancio comunitario per attrarre capitali. «Proporremo ulteriori possibilità e incentivi affinché gli Stati membri decidano se utilizzare i programmi della politica di coesione per aumentare la spesa per la difesa», annuncia von der Leyen.

Il piano prevede anche il coinvolgimento del capitale privato, accelerando l’Unione del risparmio e degli investimenti, e un ruolo più attivo della Banca europea per gli investimenti. La cifra complessiva che potrebbe essere mobilitata è imponente: «L’Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità e potrebbe mobilitare quasi 800 miliardi di euro di spese per la difesa per un’Europa sicura e resiliente».

Un’Europa sempre più autonoma, ma con la Nato sullo sfondo

«Naturalmente continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella Nato», conclude von der Leyen. La dichiarazione è formale, ma il segnale che Bruxelles non intende più restare alla finestra mentre gli Stati Uniti ridisegnano le proprie priorità strategiche. «Questo è il momento dell’Europa e dobbiamo essere all’altezza», conclude.

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di Demetra Orsi - 4 Marzo 2025