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Il day after la rissa
Zelensky da Londra prova a ricucire: “Grato agli Usa. Sì all’accordo sui minerali, ma con garanzie di sicurezza”
Dopo lo scontro senza precedenti con Trump il presidente ucraino riprende il filo e definisce solidi i rapporti solidi con gli Usa. "Stiamo combattendo da tre anni e il nostro popolo deve sapere che l'America è con noi"
Il giorno dopo la grande rissa in mondovisione tra Trump e Zelensky, si deve lavorare alla ricucitura. È questa l’indicazione che arriva anche dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, che, intervistato dalla Bbc, ha riferito i suoi colloqui telefonici con il presidente ucraino. “Devi trovare il modo, caro Volodymyr, di ristabilire la tua relazione con Donald Trump e l’amministrazione Trump”, questo il messaggio. Dopo aver definito “increscioso” lo scontro di venerdì nello Studio Ovale, Rutte ha sottolineato che Trump è impegnato in Ucraina per una pace duratura. “È impegnato per la Nato. Ovviamente. Si aspetta che i partner europei spendino di più e aumentino la produzione di Difesa. E su questo ha ragione”. La premier Giorgia Meloni, dal suo canto, è subito intervenuta per spegnere l’incendio richiamando all’unione e al dialogo tutti gli attori in campo. “È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro”.
Trump-Zelensky, prove di disgelo dopo la rissa in mondovisione
Il primo a tendere la mano è il presidente ucraino che riprende il filo del discorso da Londra, dove è atterrato direttamente da Washington per partecipare al vertice dei leader europei sull’Ucraina che si terrà domani. La giornata si apre con un tweet su X che ha il sapore di una mano tesa. “Siamo molto grati agli Stati Uniti per tutto il sostegno. Sono grato al presidente Trump, al Congresso per il loro sostegno bipartisan e al popolo americano. Gli ucraini hanno sempre apprezzato questo sostegno, soprattutto durante questi tre anni di invasione su larga scala”, scrive Zelensky definendo il rapporto con il presidente Usa più di quello tra due semplici leader, “è un legame storico e solido tra i nostri popoli”. Dopo la gratitudine la conferma (e la speranza) di avere “solo relazioni forti con l’America”.
La mano tesa di Zelensky: siamo molto grati agli Usa
All’indomani dello scontro senza precedenti con Trump, Zelensky prova a inviare messaggi concilianti agli Stati Uniti in un’intervista a Fox News, mentre si profila l’ipotesi di uno stop immediato della Casa Bianca agli aiuti militari a Kiev. “Sono pronto per la pace ma dobbiamo essere in una posizione di forza. Dobbiamo avere un esercito forte, dobbiamo avere i partner al nostro fianco e dobbiamo avere garanzie di sicurezza. Non ho ragione?”. Zelensky ha anche detto di ritenere recuperabile il rapporto con Trump. “E mi spiace. Voglio dire, desideriamo molto avere una relazione forte e confido che l’avremo”. Gratitudine ma anche precisi paletti sull’accordo sulle terre rare saltato ieri per il corto circuito allo Studio Ovale.
Zelensky da Londra difende il rapporto solido con gli Usa
Prima dell’incontro con il premier britannico Keir Starmer anticipato a oggi, come confermato da Downing Street, il presidente ucraino sui social tiene il punto sull’accordo sulle terre rare. Sì alla firma ma con garanzie di sicurezza adeguate da parte degli Usa, questo il messaggio. “Siamo pronti a firmare l’accordo sui minerali, e sarà il primo passo verso le garanzie di sicurezza. Ma non è abbastanza, abbiamo bisogno di più di questo. Un cessate il fuoco senza garanzie di sicurezza è pericoloso per l’Ucraina. Stiamo combattendo da 3 anni, e il popolo ucraino deve sapere che l’America è dalla nostra parte”, scrive su X Zelensky.
Sì all’accordo sui minerali, ma servono condizioni di sicurezza
“Nessuno vuole la pace più di noi”, ribadisce, “ma un cessate il fuoco non funzionerà con Putin. Ha rotto i cessate il fuoco 25 volte negli ultimi dieci anni. Una vera pace è l’unica soluzione”. Il presidente ucraino ha aggiunto di non poter cambiare posizione nei confronti di Mosca, che resta un nemico. “I russi ci stanno uccidendo. La Russia è il nemico e questa è la realtà che dobbiamo affrontare. L’Ucraina vuole la pace, ma deve essere una pace giusta e duratura. Per questo, dobbiamo essere forti al tavolo dei negoziati”.