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Disgelo

Zelensky: «I team ucraini e americani hanno ripreso a lavorare». La prossima settimana incontro a Riad

Il presidente ucraino: «Spero sia un incontro significativo». L'inviato Usa per Kiev parla di «stop non definitivo» agli aiuti e alla condivisione di Intelligence. Rutte «cautamente ottimista» per come sta evolvendo la situazione

Politica - di Natalia Delfino - 6 Marzo 2025 alle 18:31

«I team ucraini e americani hanno ripreso a lavorare e speriamo che la prossima settimana avremo un incontro significativo». Lo ha scritto su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in uno dei post con cui ha dato aggiornamenti sugli incontri a Bruxelles, dove ha partecipato al pranzo con i leader europei riuniti per il Consiglio straordinario su Ucraina e difesa, durante il quale è stato affrontato il Piano per il riarmo presentato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. «Sono grato per tutto il supporto ricevuto», ha scritto ancora Zelensky, sottolineando che «gli ucraini apprezzano davvero che in un periodo di così grandi emozioni nella politica globale, l’integrità europea sia preservata e l’Europa stia davvero cercando di fare la cosa giusta».

L’incontro tra i team di Usa e Ucraina a Riad. Zelensky: «Spero sia significativo»

Secondo indiscrezioni rilanciate da autorevoli fonti di stampa Usa, l’incontro dovrebbe tenersi martedì prossimo a Riad. «Rubio, Witkoff, Waltz vanno a Riad martedì per incontrare gli ucraini, tra cui Yermak (braccio destro di Volodymyr Zelensky, ndr)», ha scritto la corrispondente della Casa Bianca di Fox News, Jacqui Heinric su X. La notizia è stata poi confermata dallo stesso Witkoff, che ha rivelato che farà parte della delegazione. «Stiamo discutendo per coordinare un incontro con gli ucraini a Riad, o anche eventualmente a Gedda», ha detto ai giornalisti l’inviato per il Medio Oriente, parlando di «soddisfazione» per le scuse di Zelensky e aggiungendo che «l’idea è di definire un quadro per un accordo di pace e un cessate il fuoco iniziale». È stato poi un alto funzionario ucraino a confermare all’Afp, a condizione dell’anonimato, la data di martedì.

I segnali dopo i primi passi per il disgelo

L’auspicio di Zelensky arriva in un contesto in cui si registrano i segnali di alcuni nuovi passi avanti tra le parti, dopo l’inizio del disgelo arrivato con le dichiarazioni del presidente ucraino dell’altro giorno sulla disponibilità immediata a riprendere le trattative con gli Usa, a partire dall’accordo sulle terre rare.

L’inviato Usa Kellog: «Temporanea la sospensione di aiuti e condivisione di intelligence»

L’inviato statunitense per l’Ucraina, Keith Kellogg, parlando al Council on Foreign Relations di Washington, ha difeso la decisione di Donald Trump di sospendere gli aiuti e la condivisione di intelligence con Kiev, che aveva generato un grande allarme, sottolineando però che si tratta di «una pausa, non di uno stop definitivo», sui cui tempi la decisione sta tutta nelle mani di Trump. «La mia esperienza con Trump è che funziona come un contratto. Quando comprate una macchina o una casa, prima di procedere firmate un contratto. Il motivo per cui Zelensky è venuto alla Casa Bianca era per firmare un documento che stabilisse il percorso da seguire. Ma quel documento non è stato firmato», ha detto Kellogg, ribadendo che, secondo lui, non si può andare avanti senza un impegno formale, che – è stata l’accusa – Kiev ha mancato numerose occasioni di portare a termine. Ergo, per Kellog, rispetto a quanto accaduto nello studio ovale «gli ucraini se la sono cercata».

Il messaggio all’Europa su beni russi congelati e sanzioni

Ma Kellog ha detto anche altro, stavolta con un messaggio che appare rivolto all’Europa. «Quando si parla di garanzie di sicurezza – ha sottolineato l’inviato Usa per l’Ucraina – credo che si debba guardare a questo aspetto. Non si tratta solo della parte cinetica, quella militare, che è chiaramente importante, ma anche di quella economica, le sanzioni. Cosa farete con i beni russi congelati? In questo momento ci sono 300 miliardi in Belgio. Si tratta principalmente di denaro degli oligarchi. Volete sequestrarli? Penso che il presidente Putin debba capire che possono essere sequestrati, a patto che gli europei siano disposti a farlo». Kellog, poi, ha citato le sanzioni: «Se facessimo capire di essere seri, questo potrebbe costringere Mosca a sedersi al tavolo dei negoziati», ha detto, rivelando di aver discusso con i partner europei su cosa intendano realmente quando chiedono una garanzia di «backstop» da parte degli Stati Uniti, ovvero una copertura americana a sostegno degli aiuti europei all’Ucraina.

Il «cauto ottimismo» di Rutte

«È importante che l’Ucraina sia in una posizione di forza, soprattutto nei colloqui di pace, quindi il sostegno deve continuare. Accolgo con favore il fatto che Stati Uniti e Ucraina stiano discutendo, proprio in questo momento, su come procedere e risolvere alcune delle difficoltà emerse», ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, sottolineando che «questo processo è in corso e, naturalmente, sono cautamente ottimista sul fatto che possa portare a risultati e favorire un’evoluzione positiva della situazione».

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di Natalia Delfino - 6 Marzo 2025