
Usa-Ucraina a Riad
Zelensky: “L’Ucraina vuole la pace”. Kiev si presenta al colloquio con gli Usa con un cessate il fuoco parziale
Alla vigilia dell'incontro con le delegazioni Usa da Kiev arriva un nuovo segnale: noi ci siamo, la Russia è l'unica ragione se la guerra va avanti. Si va verso la proposta di tregua aerea e marittima
Da Kiev nuove assicurazioni per la fine del conflitto con Mosca. “L’Ucraina vuole la pace. E la Russia è l’unica ragione per cui si trascina la guerra”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram alla vigilia dei colloqui in Arabia Saudita tra delegazioni Usa e Ucraina. Un appuntamento cruciale dopo lo scontro in mondovisione con Donald Trump nello Studio Ovale. “L’Ucraina ha cercato la pace fin dal primo istante della guerra e abbiamo sempre detto che è la Russia l’unica ragione per cui la guerra va avanti”, spiega Zelensky confermando che l’Ucraina è “pienamente impegnata per un dialogo costruttivo”. Parole di grande apertura all’indirizzo di Washington già espresse ieri. “L’auspicio è quello di discutere e concordare tutte le decisioni e i passi necessari”, ha spiegato Zelensky. Per i dirigenti americani l’incontro di domani servirà per valutare se Kiev sia disposta a fare concessioni materiali alla Russia per mettere fine alla guerra.
Zelensky: l’Ucraina è pronta per la pace
Secondo quanto riporta il Financial Times Kiev sarebbe pronta a un cessate il fuoco “parziale” con la Russia. Riguarderebbe “attacchi a lungo raggio con droni e missili” e operazioni di combattimento nel Mar Nero. “Abbiamo una proposta per un cessate il fuoco nei cieli e in mare. Perché queste sono le opzioni di cessate il fuoco facili da attuare e monitorare. Ed è possibile iniziare da qui”, ha spiegato all’agenzia Afp un funzionario ucraino. Da Mosca, intanto, il Cremlino insiste sul fatto che è l’Ucraina a dover “dimostrare” di volere la “pace”. Parola di Dmitry Peskov, interpellato sugli attesi colloqui in Arabia Saudita. “Ciò che è importante è quello che si aspettano gli Stati Uniti”, ha detto. Kiev, scrive il Financial Times, cercherà di portare gli Usa a riprendere la condivisione di informazioni di intelligence e gli aiuti militari. Un passaggio necessario anche perché, evidenzia il New York Times, se analisti militari occidentali e ufficiali Usa ritengono possano passare mesi prima di un impatto significativo sul fronte del blocco agli aiuti militari, lo stop alla condivisione di informazioni di intelligence sta invece già avendo ripercussioni.
Il pressing di Kiev per riavere gli aiuti militari e di intelligence
Gli ucraini parlano di ‘problemi’ in particolare nel Kursk, la regione russa teatro dell’offensiva ucraina dello scorso agosto. In questa zona nell’ultimo periodo sono avanzati con rapidità soldati russi e truppe nordcoreane inviate a sostegno di Putin. Un ufficiale ucraino all’agenzia Afp ha detto che la Russia potrebbe avere un “vantaggio significativo” sul terreno se gli Stati Uniti non riprendessero la condivisione di notizie di intelligence con Kiev. Ai colloqui in Arabia Saudita l’Ucraina sarà rappresentata dal capo dell’ufficio di Zelensky, Andriy Yermak, e dai ministri di Esteri e Difesa, Andriy Sybiha e Rustem Umerov. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, resterà a Gedda fino a mercoledì. Secondo un funzionario ucraino citato dal Financial Times, nel breve periodo Kiev vuole dare la priorità ai rapporti con gli Usa.
Domani a Gedda i colloqui tra Usa e Ucraina
Trump, per il quale il conflitto in Ucraina è “una guerra senza senso” che “riusciremo a fermare”, ha detto di aspettarsi “molti progressi”. “Ci siamo quasi, ci siamo proprio”, ha detto sulla possibilità di fare marcia indietro sulla pausa nella condivisione di dati di intelligence con Kiev. “Le tattiche sono cambiate – dice un analista politico a Kiev – ora la cosa più importante è la normalizzazione delle relazioni con gli Usa. Se prima il piano prevedeva di ottenere inizialmente garanzie di sicurezza e poi spingere per il cessate il fuoco, ora è ovvio che non accadrà in questo ordine”. Oggi l’accordo sui minerali per la Casa Bianca non sarebbe abbastanza per dare l’ok alla ripresa dell’assistenza a Kiev. Il presidente Usa vuole vedere un cambiamento nell’approccio di Zelensky, anche una volontà di fare concessioni, come cedere territori alla Russia, segnali che vadano nella direzione dell’organizzazione di elezioni in Ucraina. O persino delle dimissioni di Zelensky.