
Un plauso inaspettato
25 aprile, Calenda rilancia il messaggio di Meloni: parole inequivocabili e appropriate
Un riconoscimento inatteso, ma benvenuto, quello arrivato dal leader di Azione, che sottolinea come la verità storica e la pacificazione nazionale possano trovare punti di convergenza anche tra posizioni politiche distanti
«Penso che questa dichiarazione di Giorgia Meloni sia inequivocabile e appropriata e che ciò vada riconosciuto per ricostruire, se davvero lo si vuole, un clima di confronto, anche duro, ma non di sterile scontro settario e ideologico». Il commento di Carlo Calenda, alle dichiarazioni istituzionali tributate dal presidente del consiglio nella ricorrenza del 25 aprile rilancia il messaggio della premier e ne riconosce la chiarezza e l’appropriatezza delle parole. Un plauso inaspettato, ma benvenuto, quello arrivato dal leader di Azione, che sottolinea come la verità storica e la pacificazione nazionale possano trovare punti di convergenza anche tra posizioni politiche distanti. Un segnale di maturità, che auspichiamo possa segnare un nuovo corso nel dibattito pubblico.
25 aprile, Calenda in linea, approva e rilancia le parole di Giorgia Meloni
E allora ripercorriamo le orme delle dichiarazioni di Giorgia Meloni, che in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, ha voluto pubblicamente sottolineare: «Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato. E che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana».
Nel segno della concordia…
E ancora: «La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico», ha ribadito a chiare lettere il presidente del Consiglio, concludendo, tra celebrazione e auspici: «Oggi rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica». Riflessioni e sollecitazioni che parlano da sole. E rispetto alle quali non serve davvero aggiungere altro, oltre a quanto già rilevato da Carlo Calenda…
(Italpress)