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A uccidere Saman Abbas è stata tutta la famiglia: ergastolo per genitori e cugini. 22 anni allo zio

La sentenza d'Appello

A uccidere Saman Abbas è stata tutta la famiglia: ergastolo per genitori e cugini. 22 anni allo zio

Cronaca - di Redazione - 18 Aprile 2025 alle 21:47

Saman Abbas è stata uccisa da tutta la famiglia. Oggi, venerdì 18 aprile, la Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, ma anche per i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, che in primo grado erano stati assolti da ogni accusa per la morte della 18enne di origine pakistana, uccisa a Novellara in provincia di Reggio Emilia la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. Accolta, anche se solo parzialmente, dalla Corte, presieduta dal magistrato Domenico Stigliano, la richiesta della Procura generale, visto che lo zio della ragazza Danish Hasnain, per cui era stato chiesto il carcere a vita, è stato condannato a 22 anni di reclusione. In primo grado aveva ricevuto una pena pari a 14 anni di carcere.

Quattro anni dopo la morte della ragazza pachistana di Novellara, ribaltando in buona parte la sentenza di primo grado e accogliendo l’impostazione dell’accusa, la Corte di Bologna ha confermato l’ergastolo per i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, ha inflitto l’ergastolo anche ai due cugini, Noman Ulhak e Ikram Ijaz, che erano stati assolti e scarcerati dopo la prima decisione, e ha alzato a 22 anni la condanna per lo zio Danish Hasnain, che ha fatto trovare il cadavere. Sono state riconosciute anche le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, escluse dalla sentenza di Reggio Emilia.

Dopo circa tre ore di camera di consiglio il collegio dell’assise di appello ha letto il dispositivo in un’aula gremita di giornalisti, fotografi e cameraman, una lettura accolta in silenzio. Poco prima, una decina di donne, avvocatesse di parte civile, semplici cittadine, l’ex sindaca di Novellara Elena Carletti, avevano esposto un cartello scritto in lingua urdu: “Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”.

La storia di Saman inizia a Mandi Bahauddin, in Pakistan, il 18 dicembre 2022. Arrivata nel 2016 a Novellara, ha trovato la sua fine orribile vicino alla casa dove viveva la famiglia e da cui voleva fuggire. Si faceva chiamare Italiangirl sui social, non accettava le regole e le tradizioni delle sue origini, voleva farsi una vita sua, vivere liberamente; non sposare un parente in patria in un matrimonio combinato. È diventata un simbolo. Voleva girare senza velo, senza restrizioni, frequentare chi desiderava. Vivere all’occidentale. Sogni interrotti con brutalità disumana dai suoi familiari in una notte maledetta di primavera, tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, quando è stata assassinata: probabilmente strozzata, nel vialetto davanti a casa e sepolta in una buca profonda tre metri, dentro un casolare diroccato, a poche centinaia di metri dall’abitazione familiare. Orrore allo stato puro.

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di Redazione - 18 Aprile 2025