
Nell'hot spot di Gjader
Albania: la sinistra fomenta i migranti stupratori e pusher, loro sfasciano il Cpr per bloccare i rimpatri…
L’arrivo di Cecilia Strada e le urla della sinistra sulla “deportazione in manette” (ma erano fascette di plastica…) dei clandestini ai centri di accoglienza italiani in Albania, li ha caricati a dovere, al punto da far scattare una rivolta contro i rimpatri. E’ accaduto ieri nell’hot spot di Gjader, dove erano arrivati i migranti con precedenti per stupro, rapina, tentato omicidio e droga. Alcuni di loro, guarda caso, di essere rispediti in patria, dove verrebbero processati e arrestati, non ne vogliono proprio sapere. E preferiscono sfasciare tutto in Albania.
Migranti in rivolta nel Cpr dell’Albania
Nel nuovo Cpr nella struttura d’accoglienza di Gjader, in Albania, dieci dei quaranta migranti in attesa di essere rimpatriati sono stati coinvolti nel danneggiamento di alcune vetrate. Si tratta di persone raggiunte da provvedimento di espulsione confermato da un giudice italiano protagoniste in un tafferuglio scoppiato lunedì scorso, forse quando si sono rese conto che nelle prossime settimane saranno riportate nel loro Paese. Gli immigrati sarebbero stati identificati durante i disordini ma non sarebbero stati arrestati bensì riportati nei loro alloggi dove si trovano gli altri visto che – come ha precisato il Viminale – la struttura detentiva di Gjader, che non è stata ancora utilizzata, conta su 21 posti disponibili ed è stata progettata proprio per situazioni di questo genere. Il Viminale ha confermato che il carcere non è stato aperto e che comunque in questa circostanza non ci sono stati arresti.
La sorveglianza dei detenuti, ma solo nel carcere interno, come detto vuoto, è affidata alla polizia penitenziaria. Fra i dieci coinvolti ci sarebbero anche pregiudicati. Del resto come spiegato dal Viminale la settimana scorsa molti dei 40 migranti trasferiti dal Cpr di Restinco, a Brindisi, per essere rimpatriati nei Paesi d’origine dal momento che esistono accordi in questo senso con l’Italia, hanno precedenti penali che vanno dalla violenza sessuale alla rapina, dal tentato omicidio allo spaccio di droga, fino a reati di immigrazione clandestina.