
Aveva 72 anni
Antonello Fassari è morto: da Avanzi ai Cesaroni, attore di razza, firmò anche una hit degli anni ’80 (video)
Era diventato famoso per ruoli molto comici e mai per parti da mattatore, eppure Antonello Fassari, morto a Roma a 72 anni, era un attore in grado di interpretare qualsiasi ruolo con talento e misura. Diplomato all’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico nel 1975, ha lavorato tanto in teatro ma è con varietà e fiction che ha conquistato la notorietà diventando da metà anni ’80 un interprete particolarmente apprezzato dal pubblico.
La notizia della morte di Antonello Fassari, inizialmente diffusa dal sito ‘Cinemotore‘, ha trovato conferma sulla pagina Facebook dell’attore in cui amici e colleghi hanno postato il loro cordoglio. Fassari è noto al grande pubblico non solo per il ruolo dell’oste Cesare Cesaroni nell’amata fiction ‘I Cesaroni’ con Claudio Amendola. Nel corso della sua lunga carriera, tra cinema, tv e teatro, ha regalato momenti cult nel programma tv ‘Avanzi’ di Serena Dandini interpretando il compagno Antonio, con eschimo e borsa di Tolfa. Ma anche Antonello Bufalotti, detto “Puccio” nella serie ‘I ragazzi della 3ª C’.
Volto segnato, da “duro”, capelli rossi, Fassari ha sempre alternato comicità e dramma, da attore di talento, tanto da ritagliarsi un ruolo importante anche al cinema, dove lo si ricorda soprattutto a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 in ruoli spesso negativi come nel ‘Muro di gomma’ di Marco Risi (1991), dove è un giornalista cinico e disincantato, in ‘Pasolini un delitto italiano’ (1995) di Marco Tullio Giordana dove interpreta l’avvocato reazionario che spinge per attribuire tutte le colpe dell’omicidio al solo Pelosi, o in ‘Romanzo criminale’ di Michele Placido (2005), dove incarna uno dei membri della banda. Torna in un ruolo drammatico in ‘Suburra’ di Sollima (2015), dove interpreta il padre del protagonista Elio Germano che si suicida schiacciato dai debiti. L’ultimo film sul grande schermo è ‘Flaminia’, diretto e interpretato da Michela Giraud, mentre l’ultima apparizione televisiva è stata l’anno scorso nel programma ‘La volta buona’.
Antonello Fassari aveva offerto prove maiuscole anche in teatro. In una delle ultime edizioni del Rugantino, quella del ritorno di Enrico Montesano, il regista Massimo Romeo Piparo gli aveva affidato addirittura la parte di Mastro Titta, ruolo già ricoperto da Aldo Fabrizi e Maurizio Mattioli. Fassari lo aveva interpretato da par suo, con misura e con la sua cifra, garbata e auto-ironica.
Nella carriera artistica, Antonello Fassari aveva anche avuto alcune digressioni nel campo musicale ottenendo anche un discreto successo. In particolare era stato precursore di tanti rapper nel brano Roma di notte, tra i più ballati in discoteca a metà degli anni ’80.
L’intervista di Antonello Fassari a Faber Cucchetti
Le lacrime di Claudio Amendola: “Sarai per sempre mio fratello”
“Sarai per sempre mio fratello”: Claudio Amendola piange la morte di Antonello Fassari, l’attore con cui ha condiviso l’avventura dei Cesaroni e non solo. “Sapevamo che questa serie nuova sarebbe stata dedicata a lui perché ci era nota la malattia bastarda che lo aveva colpito, ma non eravamo preparati alla notizia. Per me è un pezzo di vita che va via, è dura anche parlare – dice commosso all’ANSA – mi aspetto che stia borbottando da qualche parte lassù”.
Il cordoglio della produzione dei Cesaroni
“Siamo frastornati, increduli, addolorati per la scomparsa di Antonello Fassari, un grande attore, l’oste Cesare e un caro amico”, dice all’ANSA Verdiana Bixio che sta producendo I Cesaroni – Il ritorno, una coproduzione Publispei- RTI, sul set dal 17 marzo, scritta e diretta da Claudio Amendola. “Stava male, sapevamo che era un problema importante di salute ma non eravamo preparati. Era un grande amico personale della Publispei e lo aspettavamo sul set sperando che ce l’avrebbe fatta, la notizia della sua morte ci dilania tutti”, conclude.