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Dalla Commissione Ue multe per 500 e 200 milioni a Apple e Meta

Il caso

La Commissione Ue contro “Big Tech”: multe per 700 milioni a Apple e Meta. «Ma i dazi non c’entrano»

Le sanzioni ammontano a mezzo miliardo per Apple e 200 milioni per Meta. Bruxelles contesta violazioni al Digital Markets Act. Le aziende parlano di penalizzazioni ingiuste e la buttano in politica

Economia - di Agnese Russo - 23 Aprile 2025 alle 13:57

La Commissione europea ha deciso di multare Apple e Meta per violazione del Digital Markets Act: le multe ammontano rispettivamente a mezzo miliardo e 200 milioni di euro. La sanzione nei confronti di Apple riguarda le politiche applicate allo Store, che attraverso restrizioni tecniche e commerciali impedirebbero una piena informazione su altri canali di acquisto, penalizzando tanto gli sviluppatori quanto gli utenti. Per quanto riguarda Meta, invece, la contestazione riguarda la gestione dei dati personali e la penalizzazione che ne deriverebbe per gli utenti che non acconsentono all’utilizzo. Entrambe le società sono tenute ora a conformarsi alle decisioni assunte in via preliminare dalla Commissione europea e rimuovere i comportamenti contestati entro 60 giorni, altrimenti rischiano il pagamento di sanzioni periodiche. Due mesi è anche il termine entro cui possono decidere se pagare o fare ricorso. Apple ha già annunciato di voler percorrere la seconda strada.

Dalla Commissione Ue multe per 700 milioni a Apple e Meta

«Le decisioni odierne trasmettono un messaggio forte e chiaro. Il Digital Markets Act è uno strumento cruciale per liberare potenziale, scelta e crescita, garantendo agli operatori digitali la possibilità di operare in mercati contendibili ed equi. Protegge i consumatori europei e crea condizioni di parità», ha commentato Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva della Commissione europea per una Transizione Pulita, Giusta e Competitiva. «Tutte le aziende che operano nell’Ue devono rispettare le nostre leggi e i valori europei», ha aggiunto.

Le aziende: penalizzazioni ingiuste

Entrambe le aziende hanno lamentato “ingiuste penalizzazioni”, adombrando più o meno esplicitamente un attacco politico. Secondo il Chief Global Affairs Officer di Meta, Joel Kaplan, la Commissione Europea starebbe «cercando di penalizzare le aziende americane di successo, mentre consente alle imprese cinesi ed europee di operare secondo standard diversi». Secondo un portavoce di Apple, la decisione «è l’ennesimo esempio di come la Commissione abbia ingiustamente preso di mira Apple con una serie di decisioni dannose per la privacy, la sicurezza dei nostri utenti e per i prodotti e ci costringono a distribuire la nostra tecnologia gratis».

Bruxelles precisa: «I dazi non c’entrano niente»

Sullo sfondo resta la crisi dei dazi, ma la Commissione, attraverso la portavoce Arianna Podestà, ha però anche chiarito in un briefing con la stampa che le multe «non sono legate» ai dazi che gli Usa hanno deciso di imporre sulle merci importate dall’Ue e «non sono né devono essere materia di negoziato» tra l’Unione e gli Usa sui rapporti commerciali bilaterali. Anche la presidente della commissione europarlamentare per il Mercato Interno dell’Eurocamera, la verde tedesca Anna Cavazzini, ha precisato che «la decisione odierna non è affatto l’inizio di una “Tech War”, una guerra sulle tecnologie, in risposta all’incostante politica tariffaria di Trump. Rappresenta piuttosto l’attuazione coerente del diritto Ue». La Commissione ha comunque sottolineato il dialogo intercorso con le aziende prima di giungere alle due sanzioni e la volontà di continuare a collaborare per garantire il rispetto delle decisioni della Commissione e, più in generale, del Dma.

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di Agnese Russo - 23 Aprile 2025