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Suor Monia Alfieri contro Fratoianni, in una lettera aperta rispedisce al mittente l’insulto sessista del leader Avs alla premier

Scontro a distanza

Attacco sguaiato di Fratoianni a Meloni: “cameriera di Trump”. Suor Monia lo fa a pezzi: serve rispetto e coerenza. E non solo

Dal leader Avs un insulto sessista alla premier, definendo il suo ruolo nel vertice con Trump da "cameriera". In risposta, la religiosa lo asfalta con una lettera aperta in cui alterna richiami al Pontefice e inviti alla coerenza e al rispetto di «quegli uomini e quelle donne che sacrificano la loro vita privata e decidono di porsi al servizio della collettività nella vita politica»

Politica - di Ginevra Sorrentino - 29 Aprile 2025 alle 18:07

Fratoianni ha perso la sua occasione di tacere (e far ebella figura con poco). Così, commentando l’incontro tra Meloni e Trump a Roma, si lascia andare all’ennesimo scivolone che diventa un boomerang: definisce il ruolo della premier al vertice capitolino col presidente degli Stati Uniti quello di una “cameriera”. Un insulto sessista, da infimo livello che nemmeno il cabaret di bassa lega ammetterebbe nella sceneggiatura di uno dei suoi attori, ma che il leader Avs rivendica a favore di microfoni e telecamere. E la cosa non può sfuggire all’occhio vigile di chi, da quegli stessi microfoni e telecamere è avvezza a parlare ma che, per andare più a fondo, sceglie di replicare con una lettera aperta riportata da Il Tempo. Lei è suor Monia Alfieri, e gli strali che lancia all’interlocutore di turno, ancora riecheggiano nell’etere.

Questo il quadro: l’Italia, epicentro della diplomazia internazionale, si trova al centro di cruciali incontri che ne delineano il ruolo centrale nello scacchiere mondiale. Dalla recente visita negli Stati Uniti, dove la premier Giorgia Meloni ha discusso con il Presidente Donald Trump di dazi e del conflitto ucraino. Fino alle solenni esequie di Papa Francesco a Roma, che hanno visto i leader mondiali riuniti in un appello per la pace, il nostro Paese si conferma protagonista. E questo la sinistra in disarmo ma a corto di idee e proposte alternative ai soliti slogan pacifisti (smentiti peraltro dai voti nelle aule di Bruxelles) lo digerisce a fatica. Con buona pace di un supposto – e rivendicato all’occorrenza –spirito di corpo nazionale.

Vertice Meloni-Trump: Fratoianni attacca, Suor Monia Alfieri lo zittisce

Predicare bene e razzolare male, del resto, sembra essere il faro che illumina il sentiero tortuoso lungo il quale si sono inerpicati da un po’ i leader dell’alleanza verdi e sinistra italiana, sodali soprattutto a scopi elettorali e incoraggiati dal colpo messo a segno con qualche scelta propagandistica benedetta dalle urne, di cui però i più recenti sondaggi cominciano a mostrare le prime crepe…

L’insulto sessista di Fratoianni che dà della “cameriera” alla Meloni: la religiosa lo asfalta

Ma torniamo al punto. E il punto è quello che ruota attorno a Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi Sinistra, che nelle scorse ore è tornato ad attaccare premier e governo lanciando nell’etere più che un giudizio politico articolato una stilettata di bassa traiettoria, e sentenziando sul vertice tra i big in occasione dei funerali di Papa Francesco, e in particolare sull’incontro tra la premier e Trump, come una «sceneggiatura di una serie di quart’ordine». E insinuando, non si sa su quali basi e a quale titolo, che Meloni in quella circostanza abbia assunto il ruolo di “cameriera” durante il pranzo presidenziale.

Suor Monia contro Fratoianni: la lettera (di fuoco) che asfalta il leader Avs

Parole decisamente fuori tempo massimo e assolutamente fuori luogo, quelle di Fratoianni, che non sono passate inosservate. E che hanno scatenato una dura replica da parte di Suor Monia Alfieri che, con una lettera al vetriolo, ha rimproverato il leader di Avs, sottolineando il proprio rispetto per «gli uomini e le donne impegnate a servire il Paese nelle aule del Parlamento e nel Governo, anteponendo a tutto il maggior interesse dei cittadini. Soprattutto dei più fragili».

«Dichiarazioni intrise di ideologia» che tendono «a colpire sul personale l’altro»

Nota ormai per i suoi ferventi interventi televisivi, la religiosa non si è risparmiata. E rivolgendosi a Fratoianni tuona: «Come cittadina che ha a cuore la societas, sono, infatti, sempre grata a quegli uomini e a quelle donne che sacrificano la loro vita privata e decidono di porsi al servizio della collettività nella vita politica». E ancora: nella lettera aperta citata dal Tempo, suor Monia parla di un dibattito dominato da “baruffe” e «dichiarazioni intrise di ideologia» che tendono «a colpire sul personale l’altro, divenendo incapaci di assumere il punto di vista dell’altro».

Quel chiaro riferimento alla vicenda di Prodi e della giornalista tirata per i capelli…

Ma, sottolinea in rosso la religiosa, «quando la classe politica si lascia andare a frasi sessiste, denigratorie dell’avversario. O si sente legittimata a tirare i capelli ad una giornalista negando la cosa, con il sostegno degli amici che antepongono la difesa della categoria, quale messaggio viene mandato ai giovani?», si chiede suo Monia in chiaro riferimento alla vicenda che ha visto protagonista Romano Prodi e la sventurata giornalista a cui l’ex premier ha tirato una ciocca di capelli. E infine, tornando a bomba su quel termine: “cameriera”, usato con tono sprezzante e fare decisamente denigratorio, la religiosa conclude con nettezza: quella frase «mi ha davvero rattristata, perché ho percepito l’utilizzo della parola “cameriera” come insulto sociale, antropologico e pure un pochino sessista. Forse è la mia sensibilità, ma la classe politica, a livello trasversale, che conosco, ha sempre avuto una grande sensibilità proprio verso le classi sociali più umili».

Suor Monia Alfieri disintegra Fratoianni tra richiami al Pontefice, alla coerenza e al rispetto

Non solo. Declinando osservazioni e conclusioni a un inevitabile richiamo al Pontefice, suor Monia Alfieri aggiunge anche: «In questi giorni in cui stiamo vivendo il lutto per la morte di Papa Francesco giungono messaggi di cordoglio da parte di tutte le forze politiche che fanno proprie le parole del Papa. Allora, affinché non siano, come sicuramente non lo sono, parole di circostanza, occorre essere coerenti con quanto si afferma: nel rispetto della verità. Dei cittadini. Del pontefice defunto. È una questione di responsabilità personale e sociale – conclude la Alfieri –. Ed è questo ciò che io, come tutti i cittadini, chiedo. Dunque, non solo a Lei. Ma a tutti i suoi colleghi: rispetto e coerenza». E Fratoianni ne esce a pezzi. O come minimo rosso (sì), ma di vergogna…

 

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di Ginevra Sorrentino - 29 Aprile 2025