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Benzina giù, record di ribassi da quando c’è il governo Meloni. Via libera al bonus elettrodomestici senza l’odioso “click day”

I prezzi dei carburanti

Benzina giù, record di ribassi da quando c’è il governo Meloni. Via libera al bonus elettrodomestici senza l’odioso “click day”

Economia - di Leo Malaspina - 16 Aprile 2025 alle 16:23

In attesa dei dazi, ecco i ribassi. Proseguono i ribassi dei prezzi dei carburanti alla pompa: il prezzo medio nazionale della benzina è al livello più basso dalla fine del 2022. Se si eccettua il periodo tra il 22 marzo e il 31 dicembre 2022, caratterizzato dal taglio delle accise (di 25 centesimi tra il 22 marzo e il 30 novembre e di 15 dal primo al 31 dicembre), il prezzo dei carburanti è al livello più basso dal 6 gennaio 2022. Per il gasolio siamo al livello più basso dallo scorso 8 ottobre.

Benzina, ribassi record secondo l’osservatorio

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,730 euro/litro (-5 millesimi, compagnie 1,732, pompe bianche 1,726), diesel self service a 1,626 euro/litro (-5, compagnie 1,630, pompe bianche 1,619). Benzina servito a 1,872 euro/litro (-5, compagnie 1,912, pompe bianche 1,795), diesel servito a 1,769 euro/litro (-5, compagnie 1,811, pompe bianche 1,688). Gpl servito a 0,734 euro/litro (invariato, compagnie 0,744, pompe bianche 0,723), metano servito a 1,492 euro/kg (-4, compagnie 1,487, pompe bianche 1,496), Gnl 1,390 euro/kg (-2, compagnie 1,398 euro/kg, pompe bianche 1,384 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,832 euro/litro (servito 2,097), gasolio self service 1,740 euro/litro (servito 2,011), Gpl 0,860 euro/litro, metano 1,529 euro/kg, Gnl 1,474 euro/kg.

Bonus elettrodomestici, via libera in Parlamento

Bonus elettrodomestici senza più click day ma con sconto in fattura, proroga dell’attuale regime fiscale per le auto aziendali benzina e diesel (fringe benefit) ordinate entro il 31 dicembre 2024 e concesse entro il 31 giugno 2025, ulteriore proroga delle tutele per gli utenti vulnerabili. Queste novità, introdotte nel decreto bollette durante l’esame della Camera, si inseriscono nel testo base del provvedimento che prevede il bonus una tantum per il 2025 di 200 euro alle famiglie con Isee fino a 25.000 euro e i contributi alle imprese energivore e alle pmi. Il decreto è stato approvato dalla Camera con 155 voti a favore, 101 contrari e 5 astensioni, e ora passa all’esame del Senato per una seconda lettura che non potrà che essere veloce, considerando che deve essere convertito in legge entro il 29 aprile. Ieri era giunto da Montecitorio l’ok alla fiducia. Un decreto, secondo la maggioranza, che mettendo sul piatto 3 miliardi di euro viene incontro alle esigenze di famiglie e imprese per fronteggiare l’emergenza del caro bollette. Per le opposizioni, un provvedimento inadeguato e insufficiente, senza una visione, che non risolve i problemi strutturali sugli elevati costi dell’energia, che dà poco alle famiglie e alle imprese e non prevede aiuti per gli enti locali. La prima lettura della Camera ha confermate le misure del testo base approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio scorso, relative al contributo da 200 euro per il 2025 sulla bolletta dell’energia elettrica per le famiglie con Isee fino a 25.000 euro, misura che secondo le stime coinvolge 8 milioni di famiglie e vale 1,6 miliardi di euro. Il contributo è aggiuntivo al bonus precedente di cui già godevano le famiglie con Isee fino a 9.530 euro oppure sopra i 20.000 euro per i nuclei con almeno quattro figli. In totale le famiglie potranno arrivare ad uno sconto sulla bolletta elettrica che arriva a circa 440 euro. Confermate anche le misure a favore delle grandi imprese cosidette “energivore” con un contributo per complessivi 600 milioni di euro, attraverso il fondo per la transizione energetica, derivante dai proventi delle aste delle quote di emissione di CO2 del 2024. Per le piccole e medie imprese con una potenza disponibile di almeno 16,5 KW è previsto invece l’azzeramento per sei mesi in bolletta degli oneri di sistema (in particolare della voce che sostiene le fonti rinnovabili e la cogenerazione) per un onere di ulteriori 800 milioni di euro.

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di Leo Malaspina - 16 Aprile 2025