
Gesuita, ma non troppo
Bergoglio, il papa umano come noi: quei video sopra le righe, dallo schiaffo alla cinese alla “froceria”
Le mille sfaccettature di Papa Francesco sono anche quelle di un pontefice che, in dodici anni di pontificato, ha mostrato il suo umano, “troppo umano” per dirla con Nietsche. Del suo carattere fumantino i palazzi del Vaticano e in particolare le stanze di Santa Marta sono piene di un’aneddotica rigogliosa. E rimasta relegata al “chiacchiericcio” vaticano.
Come quella volta che “bastonò” solennemente in pubblico Marco Tarquinio, oggi europarlamentare del Pd, all’epoca direttore di Avvenire, il quotidiano dei Vescovi, per un articolo che il Santo Padre non aveva gradito. Perché il gesuita Papa Bergoglio aveva un lato poco curiale, nascosto ai media con estrema fatica, soprattutto quando perdeva la pazienza. Uscite sopra le righe, minimizzate faticosamente dalla comunicazione vaticana, allorché c’erano telecamere, taccuini o testimoni fuori dalla cerchia ristretta dei collaboratori.
L’attentato a Charlie Hebdo e la frase sul pugno
Come quando, nel gennaio 2015, sul volo diretto in Sri Lanka, invitato dai giornalisti a commentare l’attentato al settimanale satirico francese Charlie Hebdo, avvenuto a Parigi pochi giorni prima, aveva detto: «Se un mio amico dice una parolaccia contro la mia mamma, lo aspetta un pugno». Per quella frase era stato accusato addirittura di giustificare gli attentatori, che avevano agito dopo la pubblicazione di alcune vignette considerate offensive verso la religione islamica.
Bergoglio e lo schiaffo alla cinese diventata un meme (video)
C’erano invece le telecamere di tutto il mondo a immortalare un altro momento cult del pontificato di Bergoglio: diventato anche un “meme”. Lo schiaffo a una fedele cinese che gli aveva trattenuto la mano per troppo tempo, implorandolo di pregare per la sua terra di martiri della violenza del regime comunista. Il giorno successivo, il primo gennaio 2020 Papa Francesco chiese pubblicamente scusa per l’accaduto: «Tante volte perdiamo la pazienza, anche io. Chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri».
Quello schiaffo squarciò per la prima volta il velo sul pontefice amabile, che avevano ribattezzato in tanti, nei primi tempi, con l’appellativo di Papa buono (mutuato da Giovanni XXIII) e di Papa del sorriso (come Giovanni Paolo I).
Loreto, la reazione al baciamano sgradito
Sempre nel 2019, durante un incontro a Loreto, Bergoglio si mostrò piuttosto insofferente, anche qui immortalato in un video, nei confronti di alcuni fedeli che cercavano di baciargli l’anello papale. In alcuni video circolati rapidamente online si vedeva il Papa ritirare infastidito la mano ogni volta che qualcuno provava a baciargliela. Il Vaticano si affrettò a spiegare poi che il gesto non era di fastidio, ma dovuto a motivi igienici, per evitare contagi.
Bergoglio alle suore: “siate madri non zitellone” (video)
Bergoglio ha pure preso di mira più volte la suore con frasi salaci o ammonimenti sopra le righe. Clamorosa l’esternazione del 22 ottobre 2021, nell’incontro con le suore di Maria Ausiliatrice: quando ha detto loro di fuggire dalla mondanità spirituale, di ricordarsi di essere madri non “zitellone”. Un discorso che ha più volte attirato l’attenzione dei linguisti, ed è stata definita da alcuni “sessista”, ma basta leggersi il discorso integrale per capire lo spirito ironico.
“La sfuriata contro la signora che gli chiese di benedire il cane”
Nel maggio 2023, Bergoglio ha fatto invece infuriare gli animalisti. Papa Francesco ha sgridato una donna che gli aveva chiesto di benedire il proprio cane. È stato il Pontefice a raccontarlo nel corso del suo intervento agli Stati generali della Natalità, a cui ha preso parte anche il premier Giorgia Meloni.
«Quindici giorni fa, all’udienza del mercoledì – ha ricordato sorridendo Bergoglio in un momento ripreso in diversi video – io andavo a salutare, arrivai ad una signora. “Me lo benedice il mio bambino, un cagnolino”. Lì non ho avuto pazienza e l’ho sgridata: “Signora tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino”», ha raccontato Papa Francesco. «Fratelli e sorelle queste sono scene del presente, ma se le cose vanno così sarà l’abitudine del futuro, stiamo attenti», ha concluso il Pontefice. Ma quella presa di posizione gli scatenò la reazione degli animalisti.
“Troppa froceria nei seminari”
Nel maggio del 2024, lo stesso papa che proclamava “Chi sono io per giudicare una persona omosessuale”, aveva usato parole molto poco curiali, durante una visita alla Conferenza episcopale italiana (CEI). Durante quella conversazione, che fu riferita ai giornali da varie persone presenti, Papa Francesco aveva chiesto in modo piuttosto netto di non ammettere uomini omosessuali al seminario, l’istituzione della Chiesa cattolica dedicata alla formazione dei candidati al sacerdozio. «Nei seminari c’è troppa froceria». Pochi giorni dopo si scusò per quella frase.
Ecco perché Jorge Maria Bergoglio non poteva essere relegato alle categorie dei pontefici precedenti. Il primo papa “venuto dalla fine del mondo” ha mostrato il suo carattere “umano troppo umano”. Ed è stato amato anche per questa sua umanità.