
L'esempio di Matteo
Berrettini contro Zverev a Montecarlo: in campo in cerca di rivincita, e perché no, di un regalo da fare all’amico Sinner
Il tennista romano pronto alla sfida col rivale tedesco con una doppia priorità: riscattarsi dalla sconfitta di Madrid subita dal numero 2 al mondo e, se possibile, fare anche un favore a Jannik
Che Berrettini e Sinner siano amici, lo sappiamo. Ma che il loro legame vada oltre lo sport e la complicità si rafforzi non solo in Coppa Davis, ma anche oltre i tornei, i titoli e le graduatorie, questo ci sorprende sempre, favorevolmente ovvio. Sì perché la vicinanza tra i due tennisti azzurri è qualcosa che va oltre le attestazioni di affetto e stima. Oltre le dichiarazioni in rete o alle tv… Come dimostra anche l’approccio all’ultimo impegno che Berrettini, tornato a graffiare sul campo di tennis, ha rivelato in vista del Master 1000 di Montecarlo, dimostrando un affiatamento e un’intesa col collega altoatesino Sinner, senza uguali in ambito agonistico (specie a quei livelli)…
Berrettini in campo tra voglia di riscatto e amicizia per Sinner
Dunque, oggi a Montecarlo è il giorno del big match tra Matteo Berrettini e Alexander Zverev. Nel secondo turno del Masters 1000 del Principato, oggi martedì 8 aprile l’azzurro affronta il numero 2 del ranking per confermare i progressi e la crescita di condizione vista a Miami, dopo il bell’esordio sulla terra rossa contro l’argentino Mariano Navone (sconfitto in due set, 6-4 6-4).
Tra Berrettini e Sinner, la sfida con Zverev
E Matteo Berrettini contro Alexander Zverev è una di quelle partite da cerchiare in rosso sul calendario. Peccato che la sfida tra i due tennisti arrivi già al secondo turno del Masters 1000 di Montecarlo. Quella tra il romano e il tedesco, negli anni, è diventato un classico che proprio sulla terra rossa ha trovato la sua massima espressione. A Madrid, nella finale del 2021, i due hanno dato vita a un duello fantastico, con un tie break combattutissimo, in cui alla fine Sascha riuscì a trionfare, rimontando con la forza dei nervi e sfruttando un calo fisico, soprattutto nel terzo parziale, di Matteo, che in quel periodo stava vivendo il suo momento migliore, culminato nella finale di Wimbledon.
Ora, a quattro anni da quella finale, Berrettini e Zverev tornano ad affrontarsi, sempre sulla terra, ma a Montecarlo. In un secondo turno che ha uno spettatore particolarmente interessato, quel Jannik Sinner che sogna il rientro a Roma da numero uno del mondo, e spera nell’amico Matteo per realizzarlo.
Non solo pronostici e bookmakers…
E allora: vincere per accedere al terzo turno del Master 1000 di Montecarlo, ma anche per garantire all’amico e connazionale Jannik la vetta della classifica Atp almeno fino al suo rientro a Roma. Sono questi gli obiettivi di Matteo Berrettini, impegnato contro Alexander Zverev in una partita dove, però, secondo i bookmaker il tedesco parte favorito: come scrive Agipronews, su William Hill e Sisal, infatti, la vittoria della testa di serie numero 1 del torneo – avanti 4-2 nei sei precedenti – è in lavagna a 1,57. Mentre un successo del tennista romano vale 2,43.
Tra le proposte di set betting, comanda il 2-0 a 2,40, seguito dal 2-1 a 3,75 e dallo 0-2 a 4. Per quanto riguarda, invece, la vittoria del torneo, è avanti Alcaraz a 2,50, seguito da Djokovic a 6. Mentre completa il podio un terzetto a quota 10: Ruud, Tsitsipas e proprio Zverev. Più indietro gli italiani: un’affermazione di Matteo Berrettini è offerta a 30, così come quella di Lorenzo Musetti. Vale 150 e 200 volte la posta, infine, il trionfo di Lorenzo Sonego e di Flavio Cobolli.
Sinner, l’amico Berrettini e gli ami-nemici Alzaraz e Zverev
Allora stupisce che – bookmakers a parte – sul campo mediatico e sportivo tornino proprio i nomi che in queste ultime settimane più di tutti sono rimbalzati su giornalisti e web: Alcaraz, Zverev, che tra dichiarazioni e recriminazioni – con l’eccezione del solo tennista norvegese che sul punto non si è espresso – hanno in qualche modo rivelato di sentire aleggiare lo spettro di Sinner sopra le loro teste. Chi in cerca di riscatto e rivincita . come il campione tedesco – . Chi al centro di una rivalità sempre sul crinale del punto di partenza (Alcaraz).
La pressione del tennista spagnolo
Così, proprio nei giorni scorsi, il campione spagnolo in un’intervista sul punto osservava: «Qualcuno pensava che, solo per il fatto che Sinner era fuori, io e Zverev avremmo dovuto vincere tutto e giocare meglio di prima. Questo non era e non è corretto. Anche perché c’è tanto equilibrio e in molti possono arrivare in fondo. Non sento che sia accaduto qualcosa di strano», confessa un Alcaraz temprato quanto stremato, nel media day di Montecarlo, ammettendo quanto e come l’assenza di Jannik Sinner non gli abbia giovato… anzi.
Non solo. «Tanti mi chiedono, mi chiedevano, di approfittare di questo periodo di assenza di Jannik per tornare in vetta», aggiungeva Alzaraz a stretto giro -. E questa pressione probabilmente mi ha ucciso, in qualche modo. Anche se Jannik non sta giocando, sono troppo lontano da lui e sulla terra non avrò chance di risalire. Solo cercherò di dare il massimo», chiosava con una promessa il campione spagnolo.
Zverev e la voglia di rivincita
E poi c’è Alexander Zverev, anche lui molte volte dall’altra parte del campo contro Jannik, e che alza la posta: «Voglio Sinner in finale a Roma, sarà la mia rivincita». Dichiarazioni che profumano di sfida, ma che tradiscono anche la consapevolezza che l’azzurro è il vero uomo da battere. E il rientro del numero uno, che ha dimostrato talento (anche umano), impegno e serietà nell’approccio alle sfide della vita (non solo quelle sul campo da tennis) non è solo un evento sportivo: è un vero e proprio terremoto nel circuito Atp.
Perché Sinner è l’ami-nemico da affrontare e da battere (se ci si riesce). E oggi, a parte il norvegese Ruud, tra i pochi che nella tempesta hanno speso una parola in difesa di Sinner – «l’ho sempre considerato innocente ed estremamente sfortunato per quanto riguarda il modo in cui la sostanza è entrata nel suo organismo», ha detto il numero 6 del mondo. E poi c’è lui: Jannik Sinner, il talento d’oro del tennis italiano, orgoglio azzurro e esempio per i giovani sportivi e non, che è pronto a tornare. Manca meno di un mese alla fine della squalifica per il discusso caso Clostebol, la famigerata pomata che ha acceso polemiche e sollevato interrogativi che francamente il fuoriclasse altoatesino non meritava di dover affrontare, e tanto meno subire. Ma ora l’aria è cambiata. Il campo lo reclama. E i suoi avversari… pure.
Sinner pronto a tornare in campo
Lo scenario si fa rovente in vista degli Internazionali d’Italia a Roma, dove tutti – tifosi, tecnici, rivali – guardano con attesa e un pizzico di timore al ritorno del campione costretto alla panchina – ma sempre in allenamento, per quanto non visibile dagli spalti –. Non lo nasconde Carlos Alcaraz, che confessa: «La pressione per l’assenza di Sinner mi ha ucciso». Un’ammissione che vale più di mille analisi. Perché nel tennis, come nella vita, è l’assenza dei grandi che si fa più pesante della loro presenza.