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Bialetti, l’omino coi baffi non avrà gli occhi a mandorla. Urso: “La produzione resta in Italia”

Comprata dai cinesi

Bialetti, l’omino coi baffi non avrà gli occhi a mandorla. Urso: “La produzione resta in Italia”

Economia - di Luisa Perri - 17 Aprile 2025 alle 12:43

L’uomo coi baffi, storica mascotte da “Carosello” delle caffettiere italiane Bialetti, non è più italiano, ma cinese. Tuttavia, la produzione resterà in Italia, come assicura il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso. La storica azienda, sinonimo in tutto il mondo della stessa parola “moka”, è stata infatti acquistata per circa 49 milioni di euro da un fondo lussemburghese, Nuo Capital, che fa capo al magnate cinese Stephen Cheng.

La compravendita riguardava il 78,567% delle azioni di Bialetti, ovviamente sufficienti a controllare il CdA. Come fa sapere l’Ansa, oggi il board è convocato «al fine di effettuare eventuali ulteriori valutazioni in merito al presupposto della continuità aziendale inclusa nel progetto di bilancio d’esercizio e nel bilancio consolidato 2024, approvati dal board il 14 aprile», come riporta una nota.

Bialetti, gli investitori cinesi puntano sull’Italia

L’acquisizione da parte di un’azienda cinese del marchio Bialetti «non significa che la produzione si sposta in un’altra sede. Noi non siamo contrari agli investimenti stranieri nel nostro Paese, anzi siamo favorevoli. Gran parte delle crisi industriali, anche storiche, sono state avviate a risoluzione con investitori stranieri che decidono di puntare su Italia». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ieri sera all’evento ‘Radici e futuro: il Made in Italy tra arte e impresa’ organizzato da Conflavoro al Mimit in occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy.

«In un mondo in cui crescevano dazi e sanzioni, in un mondo destrutturato, l’Italia ha saputo meglio di altri intercettare le crescite globali sia per la crescita dell’export sia per l’accoglienza di investitori esteri», ha chiosato poi il ministro.

FdI: chi attacca il governo è in malafede

«A volte non si riesce a capire se è ignoranza, demagogia o malafede. Oggi esponenti dell’opposizione attaccano il Governo per la vendita del marchio storico Bialetti a una holding lussemburghese a capitale cinese. Certo non è una notizia stupenda, ma ricordo a costoro, giusto per fare due esempi ma ce ne sarebbero tantissimi, che nel 2015 i cinesi, riconducibili a ChemChina/Sinochem, entrarono nel capitale di Pirelli acquisendo una quota di maggioranza relativa, o che nel 2013 la società cinese Shuanghui rilevò il 37% di Campofrio food, il colosso dell’alimentare che in Italia controlla il marchio Fiorucci. Nessuno disse nulla a Renzi o a Letta, giustamente, perché il governo nulla c’entra con le società private. E dico per fortuna. Dovrebbero tenerlo bene a mente coloro che vogliono consegnarci mani e piedi legati nelle braccia del Dragone». Lo dichiara in una nota il vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.

 

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di Luisa Perri - 17 Aprile 2025