
Italia-Egitto
Bilaterale Tajani-al Sisi: sì alla mediazione egiziana per Gaza, sintonia piena sui migranti
Guerra israelo-palestinese, immigrazione clandestina, crisi libica, cooperazione. Tanti i temi al centro del bilaterale tra Antonio Tajani e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Riparte dal Cairo l’iniziativa diplomatica italiana per raggiungere un cessate il fuoco nella martoriata Striscia di Gaza. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla sua quinta missione in Egitto ha trovato sponde importanti nei colloqui avuti con il presidente Abdel Fattah al-Sisi ed il suo omologo Badr Abdelatty. Sul tavolo la nuova proposta negoziale, frutto della mediazione egiziana, che prevede una tregua di 50 giorni a fronte della liberazione di 10 ostaggi. Tra questi l’israelo-americano Edan Alexander, l’evacuazione delle Idf da alcune aree rioccupate nelle ultime settimane e la riapertura dei valichi per l’ingresso degli aiuti umanitari e le evacuazioni mediche.
Tajani incontra al-Sisi: sostegno alla mediazione egiziana per Gaza
Il titolare della Farnesina ha assicurato il “sostegno totale” dell’Italia alla mediazione egiziana. “Il governo – ha detto – “è pronto a fare tutto ciò che è necessario per mettere fine alle sofferenze del popolo palestinese e israeliano”. L’obiettivo è una tregua prima della visita di Trump in Arabia Saudita, in agenda a metà maggio. La questione è stata centrale anche nel faccia a faccia con al-Sisi che si è tenuto nel palazzo presidenziale Al-Ittihadiya. “Un incontro molto positivo”, l’ha definito Tajani, secondo cui stabilire un cessate il fuoco “per noi rappresenta una priorità e una tappa fondamentale per arrivare a una situazione di stabilità dell’intero Medio Oriente”.
Sul tavolo del bilaterale crisi libica, Houthi e immigrazione irregolare
Tanti i temi affrontati durante il bilaterale, dalla crisi libica alla situazione nel Mar Rosso, dove gli attacchi degli Houthi, gruppo yemenita sostenuto dall’Iran, preoccupano tanto Il Cairo quanto Roma. Con l’Egitto c’è una convergenza nel voler “garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso”, ha spiegato Tajani. Gli attacchi al commercio marittimo rappresentino “un problema grave” per l’Egitto perché ha avuto “danni enormi per circa 7 miliardi di dollari” e anche “noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici”. Piena sintonia tra anche sul fronte del contrasto alla migrazione irregolare. L’Egitto sta mantenendo “gli impegni”. “E questo ha portato a una forte riduzione del numero di migranti irregolari egiziani partiti verso l’Italia”, ha proseguito il ministro. Al-Sisi farà “tutto il possibile” per il contrasto agli irregolari che dal Bangladesh e dal Pakistan, attraverso l’Egitto, raggiungono la Libia e quindi l’Italia.
Caso Regeni, l’Italia chiede collaborazione giudiziaria
Anche il Giulio Regeni è stato oggetto del colloquio a due. Tajani ha auspicato che “la collaborazione giudiziaria” con l’Egitto “possa procedere. E si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi perché è giusto che ci sia una conclusione del procedimento giudiziario in corso”. Sono state infine siglate una serie di intese. Al termine della conferenza stampa congiunta, Tajani ed Abdelatty hanno firmato un memorandum per realizzare un centro italo-egiziano per l’impiego e per la migrazione finanziato dalla Cooperazione italiana con 2 milioni di euro.
Firmati due memorandum di intese
A seguire Tajani ha firmato con il ministro dell’Elettricità, Mahmoud Esmat, un memorandum d’intesa di cooperazione nella transizione energetica. Il vicepremier ha poi presenziato alla firma dell’accordo quadro tra Sace e Alexbank per aumentare l’export italiano e a rafforzare il posizionamento delle imprese italiane in Egitto e in Africa. Sono stati infine firmati un contratto tra l’aggregatore italiano Imagro spa. e l’azienda egiziana Soudanco, e un contratto tra Sace e Imagro per il rilascio di garanzie assicurative.