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Bocchino: “Ranucci è la prova che TeleMeloni non esiste” e il conduttore di Report va fuori di testa (video)

Scintille in onda

Bocchino: “Ranucci è la prova che TeleMeloni non esiste” e il conduttore di Report va fuori di testa (video)

Cronaca - di Luigi Albano - 18 Aprile 2025 alle 17:42

Sigfrido Ranucci contro la Rai su La 7, regalando audience e polemiche a una rete concorrente all’azienda per cui lavora. Accade anche questo nel imprevedibile mondo della televisione italiana.
Il conduttore di Report, che a giorni alterni si lagna di venire censurato, boicottato e bistrattato dalla Rai, da quando al governo c’è il centrodestra, giovedì 17 aprile ha telefonato in diretta alla trasmissione di Corrado Formigli per contestare Italo Bocchino.

Il tormentone di Ranucci è risaputo: la censura incombe da quando governo il centrodestra. Ultima lagna, la nuova circolare Rai, per cui “sarà impossibile fare informazione”. L’intervento telefonico di Ranucci arriva a stretto giro, durante l’ultima puntata di Piazza Pulita, il programma di approfondimento condotto da Corrado Formigli. “Intanto saluto l’amico Italo ma mi dà del manipolatore, poi mi accusa di pagare le fonti. Meglio i nemici degli amici. Ma finalmente ho capito che l’intento della circolare Rai è controllare i contenuti”, esordisce. E aggiunge: “Per quelle accuse di manipolazione ci sono i tribunali. Report è già stato in passato accusato di quello. Ma le accuse di manipolazione le fa chi è intervistato ma dal governo nessuno si fa intervistare”.

Ranucci contro la Rai e contro Bocchino: Formigli gongola

Da qui la replica di Bocchino a Ranucci: “Io ribadisco l’amicizia verso Sigfrido. Sono convinto che il giornalismo d’inchiesta sia meraviglioso ma non bisogna avere meccanismi ossessivi. Sono ossessionati nei confronti della Meloni o della destra. Se fai un’inchiesta contro Meloni con 100 ore di girato sei ossessionato e sono tutte cose che appaiono costruite”.
“Bisogna stare attenti a non travalicare i meccanismi ossessivi. Alcuni giornalisti sono ossessionati nei confronti della Meloni e della destra. L’inchiesta che fu fatta contro la famiglia Meloni andando a prendere un pentito iper screditato appaiono molto costruite. Il giornalismo d’inchiesta è ossessivo uniteralmente”.
“Io con il mio editore non avrei alcun problema a condividere informazioni e fonti”.

Formigli però si scalda e attacca Bocchino: “Con le nuove regole sarà il governo a controllare tutti i girati delle inchieste della Rai perché è l’esecutivo che controlla i principali telegiornali del servizio pubblico”. Semmai, replica il direttore editoriale del Secolo d’Italia, “la Rai va sottratta alla politica. Andava sottratta alla Dc e andava sottratta al Pd che ha voluto assoggettarla al governo”. Guarda caso, proprio ora che il Pd non è più al governo, scatta l’allarme libertà di stampa.

 

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di Luigi Albano - 18 Aprile 2025