
Ucraina
Bombe russe, Trump a Putin: “Fermati, i raid non servono. Chiudiamo questo accordo di pace”
Negoziati a un bivio. Zelensky conferma il no alla 'cessione dell'Ucraina". Mosca avverte i 'volenterosi': con i caschi blu si rischia la terza guerra mondiale". Tajani; lavoriamo per una pace giusta, che non può essere la resa di Kiev
Non è facile chiudere i negoziati sotto le bombe di Mosca. Dopo i continui stop and go, la proposta ultimativa degli Stati Uniti, il no risoluto di Kiev a riconoscere la Crimea territorio russo, Donald Trump torna a ruggire. Questo volta con un appello ultimativo alla Russia. “Non sono contento dei raid russi su Kiev“, scrive il presidente Usa su Truth. “Non necessari e in un momento molto sbagliato”. Così il tycoon in merito agli ultimi raid russi nella notte sulla capitale ucraina in cui sono rimaste uccise 9 persone e almeno 60 sono rimaste ferite, tra cui bambini.
Trump a Putin: fermati, i raid non sono necessari, chiudiamo l’accordo di pace
“Vladimir fermati! Cinquemila soldati a settimana stanno morendo, chiudiamo questo accordo di pace“, conclude il presidente americano. Naturalmente la vulgata del Cremlino sugli attacchi aerei è un’altra. Ad essere colpite durante la notte sono state le infrastrutture militari ucraine, e non obiettivi civili. In questi ultimi giorni, con lo slittamento del vertice di Londra, il processo negoziale sembra tornato a un punto morto. Su due binari distanti. Da un lato gli Stati Uniti che dialogano apertamente con la Russia. Dall’altro, l’Ucraina e i suoi alleati europei, che mantengono posizioni più intransigenti ma faticano a trovare un punto di caduta definitivo.
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Macron: Putin continua a mentire, la smetta
Oggi è nuovamente intervenuto il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando dal Madagascar. “Putin continua a bombardare l’Ucraina, la smetta di mentire sostenendo che vuole la pace”, ha detto l’inquilino dell’Eliseo dopo il nuovo pesante bombardamento su Kiev. “Se Putin dicesse ‘si’, domani avremmo il cessate il fuoco”. Poi una frecciata velenosa a Washington, rispedita al mittente dall’appello di Trump a Mosca. “La rabbia degli americani dovrebbe concentrarsi su una sola persona, il presidente Putin. In Ucraina c’è solo una risposta che aspettiamo: il presidente Putin accetta un cessate il fuoco incondizionato?”. Anche il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha condannato i “crudeli” attacchi russi che hanno colpito Kiev la scorsa notte. “Queste non sono le azioni di un uomo di pace”, ha scritto su X.
Tajani: stiamo lavorando a una pace giusta, che non significa la resa di Kiev
Il ministro Antonio Tajani dal Cairo ribadisce la posizione italiana. “Stiamo lavorando per la pace, per una pace giusta in Ucraina. Pace giusta significa non la resa di Kiev, ma la fine di un conflitto che è stato avviato dalla Russia. La Russia è il paese aggressore e l’Ucraina è il paese aggredito, questo non lo possiamo dimenticare”, ha detto Tajani aggiungendo di sostenere “anche gli sforzi americani per arrivare ad una accordo che porti anche lì a un cessate il fuoco”.
Mosca avverte: con i caschi blu in Russia si rischia la terza guerra mondiale
Intanto Mosca avverte la coalizione dei ‘volenterosi’. “Il dispiegamento di caschi blu per qualunque missione nei territori storici russi – come Mosca considera il sud est dell’Ucraina – rischierebbe di provocare una terza guerra mondiale”. La minaccia arriva dal segretario del Consiglio di sicurezza nazionale, l’ex ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, in una intervista alla Tass.