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Adottati i decreti attuativi per i bonus giovani e donne

Adottati i decreti attuativi

Bonus giovani e donne: sgravi al 100% per chi assume. Il “booster” per l’occupazione, con uno sprint in più per il Sud

Le misure hanno l'obiettivo di consolidare e rafforzare i risultati raggiunti fin qui in termini occupazionali e dare un'ulteriore spinta al rilancio del Mezzogiorno, che ha già fatto registrare numeri record

Economia - di Sveva Ferri - 23 Aprile 2025 alle 17:32

Con l’adozione dei decreti attuativi da parte del ministero del Lavoro, di concerto con il ministero dell’Economia, diventano operativi il bonus giovani e il bonus donne, che prevedono sgravi contributivi al 100% per chi assume lavoratori delle due categorie. La misura, destinata a tutta Italia, prevede ulteriori agevolazioni specifiche per il Sud. In questo modo, dunque, il governo attua un programma mirato a rafforzare e consolidare i risultati delle politiche occupazionali conseguiti in questi due anni, tanto per quanto riguarda l’incremento dell’occupazione giovanile e femminile, tanto per quanto riguarda i livelli occupazionali del Mezzogiorno.

A chi è destinato e come funziona il bonus giovani

Il bonus giovani, spiega il sito del Dipartimento per il programma di governo, consiste in un esonero contributivo del 100% dei contributi previdenziali, per un periodo massimo di 24 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 lavoratori under 35 che non sono mai stati occupati a tempo indeterminato, esclusi i rapporti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato. L’esonero ha un tetto mensile di 500 euro per ciascun lavoratore, con un’autorizzazione di spesa di 474,6 mln di euro per il 2025.

L’importanza della Zes unica: il “booster” per il Sud

L’importo arriva però al 650 euro per le assunzioni nella Zes unica, vale a dire la Zona economica speciale che comprende tutto il Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) per la quale il governo ha ottenuto il riconoscimento in sede europea, potendo così poi adottare misure mirate specifiche e organiche, con procedure semplificate e accelerate. Qui il periodo delle agevolazioni va dal 31 gennaio 2025, data dell’autorizzazione della Commissione europea, e il 31 dicembre 2025. Il bonus non è cumulabile con altri esoneri contributivi, ma è compatibile senza alcuna riduzione con la maxi deduzione del 120% sulle nuove assunzioni, prevista dal decreto del 2023.

Obiettivo occupazione femminile con il bonus donne

Anche il bonus donne prevede l’esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con l’obiettivo di sostenere l’occupazione stabile con un’autorizzazione di spesa di 121,7 mln di euro per il 2025. L’esonero interessa le assunzioni a tempo indeterminato effettuate tra il 1 settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. È riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi e ha un limite di 650 euro mensili per ciascuna lavoratrice, al netto dei premi Inail.

Si applica all’assunzione di donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della Zes unica, oppure all’assunzione di donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, a prescindere dalla Regione di residenza. Anche in questo caso sono esclusi dal beneficio i contratti di lavoro domestico e di apprendistato e la cumulabilità con altri incentivi contributivi, mentre è compatibile senza alcuna riduzione con la maxi deduzione del 120% sulle nuove assunzioni.

Non solo sgravi: i risultati della strategia complessiva del governo

La Zes unica, frutto di un lavoro mirato del governo in sede europea, è tra gli strumenti che hanno consentito di dare nuovo slancio all’economia del Sud, anche attraverso specifici finanziamenti europei: 1,1 miliardi destinati ai bonus giovani e donne al Mezzogiorno, per esempio, sono stati stanziati dalla Commissione Ue. La cornice resta però quella delle politiche attive per il lavoro, che hanno archiviato la stagione dei sussidi e delle paghette portando il Mezzogiorno a crescere più del resto d’Italia e, dunque, ad accorciare il gap occupazionale che tradizionalmente lo ha caratterizzato. Così, i dati Istat rilasciati a marzo, nel contesto di una crescita record a livello nazionale, registravano per il Mezzogiorno il maggiore aumento del tasso di occupazione (+1,1 punti rispetto a +0,9 punti del Centro e +0,3 punti del Nord) e la riduzione più marcata di quello di disoccupazione (-2,1 punti rispetto a -0,9 nel Centro e -0,6 nel Nord).

Con i bonus giovani e donne uno strumento in più per l’occupazione. Anzi due

Per quanto riguarda giovani e donne, poi, le ultime rilevazioni hanno restituito il più basso di tasso di disoccupazione giovanile mai registrato (il 16,9%) e un tasso di occupazione femminile senza precedenti (il 53,9%). Sebbene si tratti di risultati estremamente positivi, si tratta comunque di risultati che vanno consolidati e rafforzati. Obiettivo per il quale oggi con i bonus giovani e donne e le previsioni mirate per la Zes unica esiste uno strumento in più. Anzi due.

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di Sveva Ferri - 23 Aprile 2025