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Bruxelles “benedice” la missione Usa di Meloni. Von der Leyen in contatto costante con la premier

Trasferta decisiva

Bruxelles “benedice” la missione Usa di Meloni. Von der Leyen in contatto costante con la premier

La portavoce aggiunta della commissione gela le speculazioni: "La missione è molto gradita e la commissaria coordina da vicino". FdI: spento l'interruttore delle polemiche delle sinistra. L'Italia si conferma l'interlocutore migliore con la Casa Bianca

Politica - di Stefania Campitelli - 14 Aprile 2025 alle 17:55

Occhi puntati sulla missione Usa della premier Meloni che giovedì sarà ricevuta da Donald Trump allo Studio Ovale. Dazi e non solo sul tavolo del bilaterale, che, sinistre italiane tacendo, gode dei buoni favori di Bruxelles. Oggi arriva la conferma ufficiale dei colloqui costanti tra la premier e la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen. A spegnere le polemiche delle opposizioni italiane arrivano le parole della portavoce aggiunta della commissione, Arianna Podestà, nel corso del briefing quotidiano con la stampa. “La presidente von der Leyen e la prima ministra italiana Giorgia Meloni sono stati in contatto regolare. La presidente è in costante contatto con tutti i leader Ue. Sono stati in contatto anche in relazione a questa missione negli ultimi giorni. E saranno in contatto prima della missione programmata”, così la portavoce confermando la linea della presidente della Commissione Ue.

Missione Usa, von der Leyen in contatto costante con Meloni

Von der Leyen accoglie con favore ogni azione da parte degli Stati membri, che “coordina da vicino”.  “Come ha affermato la stessa presidente in alcune interviste – ha aggiunto la portavoce – ogni contatto con gli Stati Uniti è benvenuto da parte dei leader europei. Naturalmente bisogna ricordare che la competenza per la negoziazione degli accordi commerciali spetta all’Ue. Questo è sancito nei nostri Trattati – chiarisce – quindi è di nostra esclusiva competenza”. “Ma l’attività di ‘outreach’ è molto gradita ed “è strettamente coordinata”.

Tajani: non è un viaggio per giocare una partita italiana

Meloni si conferma la migliore ambasciatrice possibile visti i rapporti con Washington che altri capi di stato europei non possono vantare. Il viaggio non è un salto nel vuoto né una missione ‘nazionalistica’ della premier. Che va per scongiurare rappresaglie e bracci di ferro sui dazi e perorare la causa della compattezza dell’Occidente. Quello di Meloni, ribadisce anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani “non è un viaggio per giocare una partita italiana. È un viaggio c per rafforzare i rapporti con gli americani, ma è finalizzato anche a spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero. E l’obiettivo potrebbe essere quello di creare un grande mercato euro-americano di libero scambio”. Obiettivo ambizioso ma prioritario. Alla sinistra anti-italiana che da giorni attacca Meloni di andare con “il cappello in mano”, Tajani ricorda che la premier va negli Usa “su invito di Washington e non su sua richiesta. Non ha supplicato, c’è una lettera molto articolata”.

FdI: zittite le polemiche e le speculazioni della sinistra

“Le parole della portavoce aggiunta della Commissione europea spengono l’interruttore alle tante polemiche e speculazioni politiche che l’opposizione ha praticato questi giorni sulla missione a Washington”. Così Ylenja Lucaselli di Fratelli d’Italia. Nessun dubbio sulla collaborazione tra Palazzo Chigi e Bruxelles sulla trasferta americana del prossimo 17 aprile. “Già il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic (che oggi si trova in missione a Washington, ndr)  aveva affermato che, all’interno dell’Unione, chi avesse avuto buone relazioni con gli Stati Uniti avrebbe fatto bene a metterle in pratica. È esattamente la logica alla base dell’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump. La sinistra cambi copione”.

Meloni al lavoro su diversi dossier

Gli stop and go di Trump, la sospensione per tre mesi dei dazi e lo spiraglio di una trattativa con l’Ue sono un buon viatico per la missione Oltreoceano. La premier ha tutte le carte in regola per fare da apripista europea verso l’appeasement tra le due sponde dell’Atlantico. E creare  le condizioni per tornare a casa con una data precisa per un tavolo negoziale tra Stati Uniti e Ue, che potrebbe collocarsi nel corso del vertice Nato previsto dal 24 al 26 giugno all’Aja. Un’operazione che la accrediterebbe come pontiere ufficiale e interlocutore di tutta l’area euro con gli Usa.

Calenda alle opposizioni: polemiche avvilenti

Tutt’altro che impreparata all’appuntamento con il presidente Usa, come vorrebbero le opposizioni, la premier sta lavorando su diversi dossier. A cominciare dall’attivazione di misure di salvaguardia da parte della Commissione Ue, in linea con le norme del Wto, per tutelare il mercato e la produzione interna dell’Unione europea. Nelle file dell’opposizione solo Carlo Calenda esce dal coro e strapazza gli alleati. “Polemiche demenziali. Non ho letto le stesse proteste quando il premier inglese Starmer e il presidente francese Macron sono andati da Donald Trump. Non si capisce perché una premier non dovrebbe accettare l’invito. Sono tutte polemiche avvilenti e un po’ ideologiche”.

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di Stefania Campitelli - 14 Aprile 2025