
L'inchiesta
Bufera giudiziaria su Fiorello: è indagato per diffamazione. Definì la Regione Liguria “un rave party”
«La Liguria è un rave. Il vice di Toti finito in un’inchiesta con escort e cocaina, Toti è stato arrestato e quindi adesso ne serve un altro, il vice, ma questa non è una Regione, questa è un rave, d’ora in poi chi vuole andare in Liguria dev’essere maggiorenne, non puoi andare così». Queste dichiarazioni, riferite agli scandali politici nella Regione Liguria, amministrata da Giovanni Toti, hanno portato il vicepresidente della Liguria, Alessandro Piana, a querelare Fiorello per diffamazione. Piana, inizialmente menzionato in un’inchiesta su festini con escort e cocaina, è stato successivamente riconosciuto estraneo ai fatti. La Procura di Imperia ha quindi avviato un’indagine nei confronti dello showman. In un’altra occasione, Fiorello aveva ironizzato sul decreto legge del governo Meloni riguardante i rave party, affermando: «Anche noi qui al baretto siamo passibili di denuncia… Se c’è una cosa da fermare sono le riunioni di condominio».
Fiorello indagato e le inchieste su Toti e Piana
L’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, al termine delle inchieste che lo riguardavano, ha patteggiato una pena di 2 anni e 1 mese per reati di corruzione impropria e finanziamento illecito ai partiti. La pena sarà scontata attraverso 1.500 ore di lavori socialmente utili e la confisca di 84.100 euro. La Procura ha riconosciuto che Toti non ha mai usufruito personalmente delle somme raccolte dal suo comitato politico, utilizzate solo per le attività politiche. Inoltre, gli atti prodotti dalla pubblica amministrazione sono stati considerati legittimi, così come i versamenti sotto forma di contributi all’attività politica. Le accuse di corruzione e le altre ipotesi di reato sono quindi cadute, con l’esclusione della cosiddetta “corruzione impropria”, legata ad atti legittimi degli uffici. Il vicepresidente della Regione Liguria, Alessandro Piana, è stato inizialmente citato nell’inchiesta sui cosiddetti “festini a luci rosse” a Genova. Tuttavia, la Procura di Genova ha concluso che Piana è completamente estraneo ai fatti e non è mai stato indagato. Il suo nome era stato erroneamente associato all’inchiesta a causa di un’identificazione incerta da parte di una testimone, che aveva indicato una foto di Piana affermando: “Quello che ho visto dovrebbe proprio essere questo qui”. Piana ha espresso sollievo per la conclusione dell’indagine, sottolineando l’impatto negativo che la vicenda ha avuto sulla sua famiglia e sulla sua reputazione.