
Sincero al Massimo
Cacciari boccia Elly e compagni: “Ma che c’entra questa sinistra col 25 aprile e la Resistenza?”
«Ma cosa c’entra la sinistra attuale con la Resistenza, con il 25 aprile? Non sanno neanche di cosa si tratti. Non c’entra più niente. C’è stata una mutazione antropologica. E anche per quello è così patetico, adesso, ricordare quelle cose, perché, appunto, si ha a che fare con una nazione, con un paese, con un popolo che, rispetto a quello, nella sua tragicità, nelle sue contraddizioni, non ha niente a che fare». A dirlo al Tempo senza mezzi termini Massimo Cacciari, filosofo storicamente legato alla sinistra ed ex sindaco di Venezia.
In un’illuminante intervista rilasciata a Giulia Sorrentino. Cacciari spara a palle incatenate contro Elly e compagni e le retoriche sul 25 aprile. «Non si riesce a dire nulla di sensato sulle grandi crisi internazionali, non si riesce ad avviare processi di riforma in questo Paese, e quindi ci divertiamo, di volta in volta, con questi anniversari. Da un lato protestano perché quelli di destra non ci credono, dall’altro di sinistra ci credono magari troppo, e… avanti il popolo. Così tutti perdiamo tempo a discutere di fregnacce, e intanto i problemi marciscono. Purtroppo, è molto semplice».
Cacciari, non solo 25 aprile, l’intervento in difesa di Trump
Cacciari, filosofo controcorrente nella galassia di sinistra, aveva già espresso concetti altrettanto duri contro la sinistra e la sua retorica, in una recente intervista a La Stampa. Un’intervista nella quale ha difeso il presidente degli Stati Uniti, tanto osteggiato dal mondo progressista, soprattutto quello di casa nostra. “L’Europa è un fallimento – ha tagliato corto Cacciari – Se non si parte da questo presupposto, che cosa si vuole capire delle posizioni di Donald Trump? Un certo Occidente è già finito da parecchi decenni”. Nello specifico, “per qualche secolo c’è stato l’Occidente europeo, che nel bene e nel male è stato il centro del mondo e ha avuto il suo apice nel Diciannovesimo secolo. Gli Stati europei erano una grande potenza economica e demografica con uno sviluppo impetuoso. Tutto questo è finito con la prima guerra mondiale”. La “decadenza europea“? Anche “grazie a leader come Von der Leyen”.