
L'intervista al "Foglio"
Calenda promuove Meloni e umilia Renzi: “Fa polemiche di serie D, s’è vantato di un selfie con Macron…”
Parole gentili con Giorgia Meloni, cianuro per Matteo Renzi. Il leader di Azione, Carlo Calenda, in un’intervista al “Foglio-Inserto” promuove la presidente del Consiglio per il ruolo discreto ma efficace svolto nei giorni del funerale di Papa Francesco e per favorire il vertice tra Trump e Zelensky nella Basilica di San Pietro. “Giorgia Meloni ha fatto la padrona di casa, non ha dato adito a polemiche, si è comportata dignitosamente. E bene ha fatto a non farsi fotografare con tutto il mondo presente a San Pietro”.
Calenda promuove la diplomazia italiana e bacchetta Renzi
Le critiche di Renzi? La Meloni che non avrebbe toccato palla? “Al di là dell’assenza di gravitas che caratterizza queste polemiche, normalmente è chi cerca di farsi fotografare che è irrilevante. Per intenderci: irrilevante è chi cerca Emmanuel Macron per strappargli un saluto e uno scatto da postare sui social”. La stoccata a Renzi, che ha pubblicato su Instagram la foto con Macron: “Renzi non ha cura della sua legacy. E’ stato tra i migliori presidenti del Consiglio. Ma dissipa tutto in polemiche da cortile. Ed è un fatto che non mi saprò mai spiegare”. Insomma, per Calenda, le polemiche all’indomani dei funerali di Papa Francesco sono “polemiche da serie D e disperatamente provinciali”. “E’ la tipica attitudine italiana, questa. E’ l’attitudine di criticare a prescindere. Di non riconoscere i meriti dell’avversario. Un malcostume italianissimo che praticano tutti. La destra quando governa la sinistra, e la sinistra quando governa la destra. Vale per tutti. E si tratta dell’incapacità di dire che abbiamo lavorato bene. Che abbia lavorato bene Meloni? La protezione civile? Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri? La Città del Vaticano? Io credo che abbiano lavorato tutti questi soggetti insieme”. E il dibattito parlamentare? “Un dibattito che ha preso la piega della diatriba partitica. Bergoglio era appena morto e c’era chi lo tirava verso sinistra, facendo proprie le posizioni sull’immigrazione, e chi verso destra per la questione dell’aborto. Io, p